Agro energie e politiche regionali

Università Udine
UDINE - Esplorare le potenzialità di sviluppo delle strategie agro-energetiche e le loro ricadute in Friuli Venezia Giulia coinvolgendo le regioni vicine e altri Paesi dell'Unione europea. È quanto si propone il convegno "Sistemi agro-energetici e adattamenti locali" organizzato dai dipartimenti di Biologia ed economia agro-industriale e Scienze agrarie e ambientali dell'Università di Udine che si terrà giovedì 29, dalle 9, e venerdì 30 novembre presso la sede del Centro servizi formativi del Friuli dell'Enaip, in via  Leonardo da Vinci 27, a Pasian di Prato (Udine). Il convegno si aprirà con i saluti del rettore Furio Honsell, del preside della facoltà di Agraria, Angelo Vianello, dell'assessore regionale per le Risorse agricole, Enzo Marsilio, del direttore del dipartimento di Biologia ed economia agro-industriale, Margherita Chang Ting Fa, e del delegato del rettore dell'Università di Arad (Romania), Dorina Chambre. L'incontro è realizzato in collaborazione con la Regione, l'Azienda agraria universitaria "Antonio Servadei" e il Centro per la ricerca e l'innovazione tecnologica in agricoltura (Crita) dell'Ateneo friulano, del Centro per l'educazione e la formazione agricola permanente (Cefap), con il sostegno della Fondazione Crup. Per ulteriori informazioni: www.greenenergyfuel.com. "L'integrazione fra combustibili di origine fossile e bio-combustibili ottenuti da produzioni agricole - spiega il coordinatore scientifico del convegno, Franco Rosa, docente di Economia agro-industriale all'Università di Udine - è il primo passo per affrontare l'emergenza energetica e la riduzione delle emissioni gassose". Le politiche agro-energetiche mirano quindi a favorire la diffusione di coltivazioni agricole per ottenere vantaggi di natura economica, energetica ed ecologica tramite l'attivazione delle tre principali filiere produttive: biodiesel e chimica verde con utilizzo di colture oleaginose; etanolo con impiego di colture cerealicole e cellulosiche; biogas con impiego di matrici organiche miste come reflui zootecnici, rifiuti organici e biomasse. "La costituzione di un distretto agro-energetico in regione con la partecipazione delle imprese agricole e con il polo agro-chimico già presente con dimensioni compatibili col raggiungimento di economie di scala e vantaggi competitivi - sottolinea Rosa - rappresenta la mission di questa strategia e giustifica gli investimenti in risorse di capitali e umane in grado di promuovere l'occupazione e l'incremento di ricchezza attraverso la ricerca e il trasferimento tecnologico sviluppato all'Università di Udine". Nella relazione introduttiva, Emilio Gottardo, della direzione centrale delle Risorse agricole della Regione, farà il punto sulla politica agro-energetica regionale. Il programma dei lavori prevede una prima sessione su "Ricerca e innovazioni". Interverranno: Michele Morgante, "Ricerca genetica e specializzazione bioenergetica", e Gianpaolo Vannozzi, "Innovazioni di processo: Biosun, la filiera oleo-chimica verde", dell'Università di Udine; Marco Versari di Novamont, "Chimica verde: biopolimeri a mais" e di Carlo Bruschi del Centro internazionale per l'ingegneria genetica e le biotecnologie (Icgeb) di Trieste, "Progressi nella produzione di etanolo da biomasse cellulosiche". Dalle 14, nella sessione dedicata a "Agro-industria e filiere agro-energetiche", parleranno l'amministratore delegato della Snia di Torviscosa, Andrea Mattiussi, "La chimica da materie prime rinnovabili: il progetto Snia/Caffaro"; Sandro Zanirato di Grandi molini italiani spa, "Il progetto Triera in Punto Franco a Trieste"; Maurizio De Maria della Cereal Docks, "Filiera agro-industriale e interprofessionalità". Nell'ultima sessione, riservata ai "Sistemi produttivi e adattamenti", saranno presentate le relazioni dei docenti dell'Università di Udine, Franco Rosa, "Scenari internazionali: produzione, prezzi e conseguenze per l'azienda agraria", e Francesco Danuso, Loris Serafino e Federico Vidoni, "Approccio sistemico alla valutazione della sostenibilità delle produzioni agro-energetiche"; Giuseppe Michelutti dell'Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa), "Applicazione della conoscenza pedologica per la definizione dell'attitudine colturale. Esempi per colza e girasole". Alle 16.30, tavola rotonda con i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole, Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione italiana agricoltori. Il convegno proseguirà venerdì 30 novembre, dalle 9, con una giornata di approfondimento sul tema "Biogas: progressi ed esperienze innovative". Dopo i saluti dell'assessore all'Agricoltura della Provincia di Pordenone, Renzo Francesconi, e di Antonio Lumicisi del ministero per l'Ambiente introdurranno i lavori i presidi delle facoltà di Agraria e Medicina veterinaria, Angelo Vianello e Bruno Stefanon, e il presidente dell'Associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia, Oliviero Della Picca. La prima parte, dedicata agli "Aspetti innovativi e istituzionali", vedrà gli interventi di Roberto Chiumenti dell'Università di Udine, "Il punto sulla tecnologia della digestione anaerobica di biomasse agricole, zootecniche e agro-industriali e sulla gestione del digestato"; Pietro Giust del dipartimento di Energia della Regione, "Il procedimento approvativi degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e la nuova legge regionale"; Tommaso di Fazio dell'Enel, "Valorizzazione energetica delle biomasse: certificati verdi, altri strumenti e prospettive future"; Michele Giacalone di Green energy solution, "L'allacciamento alla rete elettrica". La seconda sessione approfondirà gli "Aspetti economici: certificati verdi e finanziamenti". Sono previste le relazioni di Angelo Baronchelli, di AB Energy, "Funzionalità e gestione degli impianti di cogenerazione"; Augusto Viola, direttore centrale delle Risorse agricole, naturali, forestali e montagna, "La finanziabilità degli impianti con il piano di sviluppo regionale 2007-2013". Chiuderanno il convegno una serie di testimonianze basate sulle "Esperienze industriali" e, in particolare, sugli aspetti costruttivi e funzionali degli impianti, anche a digestione anaerobica "a secco".