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Al Rossetti Il Gabbiano di Cechov nell’allestimento di Marco Bernardi

Foyer
[img_assist|nid=17558|title=|desc=|link=none|align=left|width=127|height=130]TRIESTE – Nell’ambito della Stagione di Prosa 2008/2009, al Politeama Rossetti, va in scena, da mercoledì 21 a domenica 25 gennaio, un classico del teatro di tutti i tempi: Il Gabbiano di Anton Cechov con la regia di Marco Bernardi. La pièce viene rappresentata nella traduzione di Fausto Malcovati e le scene di Gisbert Jaekel. Fra gli interpreti principali Patrizia Milani, Carlo Simoni, Maurizio Donadoni, Massimo Nicolini e Gaia Insegna. Intenso e misterioso, come la vita. Così Marco Bernardi si augura sia il suo allestimento de Il Gabbiano, il capolavoro di Cechov che affronterà alla testa della compagnia del Teatro Stabile di Bolzano, ove figurano protagonisti di gran classe, quali Patrizia Milani, Carlo Simoni e in quest’occasione Maurizio Donadoni. Il regista, che ritorna all’autore russo dopo il successo ottenuto[img_assist|nid=17559|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=393] otto anni orsono con Il giardino dei ciliegi, lavora alla messinscena come a un tentativo di “fenomenologia del teatro”, vale a dire provare a tradurre in scrittura scenica il testo nella sua completezza – spiega Bernardi – in una sorta di utopia ricostruttiva di tutti i punti di vista dell’autore. Un’illusione esaustiva che, almeno nelle intenzioni, ci riporti concretamente al cospetto di Anton Cechov, vicino a lui, al calore della sua voce, al significato delle sue parole, all’intelligenza dei suoi pensieri. È sicuramente in questa ricchezza di poesia e d’immaginazione, di analisi e di racconto del grande scrittore russo che va ravvisato il segreto dell’immenso successo de Il gabbiano, che è di certo la sua opera più rappresentata. Angelo Maria Ripellino paragonava il dramma a un quadro impressionista, per il risalto del paesaggio, per le luci sfumate e le malinconiche atmosfere.[img_assist|nid=17560|title=|desc=|link=none|align=left|width=640|height=427] Su questo sfondo incantato si stagliano figure forti e delicate, fragili e contraddittorie che vivono storie e drammi quotidiani e allo stesso tempo universali: scontri generazionali fra genitori e figli, appassionati confronti fra artisti affermati e giovani debuttanti sull’arte e le rispettive visioni del mondo, amori ricambiati, negati, nascosti e irrisolti. Sono i protagonisti cechoviani, irraggiungibili per sensibilità e realismo, per forza metaforica e delicatezza, ritratti da colui che senza dubbio è il maggior interprete moderno dei linguaggi teatrali e contemporaneamente uno dei più sottili (e pietosi) conoscitori dell’animo umano. Nascono dalla sua penna – e giungono con immutato palpito fino a noi – personaggi immortali come quello di Irina Arkadina, grande attrice ma madre arida, del suo amante Trigorin, di Trëplev, Nina e Masha che in modo diverso vivono tutti le utopie e le profonde disillusioni della giovinezza: fra simbolismo e realtà, sapranno ancora una volta avvincerci con la loro malìa. Dal 21 al 25 gennaio 2009, ore 20.30 Giovedì 22 gennaio anche alle ore 16.00 Domenica 25 gennaio, solo alle ore 16.00 Politeama Rossetti, V.le XX Settembre, 45 - TRIESTE Il Gabbiano di Anton Cechov traduzione di Fausto Malcovati conPatrizia Milani, Carlo Simoni, Maurizio Donadoni Scene: Gisbert Jaekel Regia: Marco Bernardi Produzione: Teatro Stabile di Bolzano Biglietti: interi da € 15 a € 28.00, ridotti da € 12 a € 23.00   Info: info@ilrossetti.it www.ilrossetti.it