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All’insegna della qualità e della creatività artistica l'edizione 2007 del Festival internazionale dell'Operetta

Rassegne
[img_assist|nid=6261|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]TRIESTE - Giunta alla 38° edizione, la rassegna internazionale dell’Operetta, organizzata dalla Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste,  si apre il 30 giugno  con una nuova produzione del  Paese dei Campanelli di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, una delle più note e amate tra le operette italiane. Una favola, pittorescamente ingenua  e inconsistente, che lascia ampio margine alla creatività della regia e dei protagonisti. Uno specchio  della società del tempo appena uscita dalla Grande Guerra e desiderosa di evasione; una commedia degli equivoci e della trasgressione ambientata in Olanda e che si ricompone, alla fine, nell’ordine di una favola garbata di vacua amabilità tipica dell’operetta italiana.  Il ritmo è incalzante, le melodie sono immediate e orecchiabili: diverse infatti  sono le arie rimaste celebri come Balla la giava, boccuccia di baci,  il tema dei campanelli nel motivo  Nella note misteriosa/c’è un tintinnar e, la più nota di tutte, la canzone Luna tu non sai dirmi perché. Rappresentata per la prima volta nel 1923 al Teatro Lirico  di Milano, il Paese dei Campanelli ritorna al “Verdi” di Trieste dopo 10 anni dall’ultima edizione e dopo 32 anni dall’edizione che aveva rivelato il talento di Sandro Massimini nei panni di La Gaffe, ruolo quest’anno affidato alla vis comica di  Maurizio  Micheli, al suo debutto nel cast del Festival. La regia è di Maurizio Nichetti che approda per la prima volta all’operetta dopo un’intensa carriera fatta soprattutto di  tanto cinema, commedie musicali, opera lirica e opere buffe, ultima delle quali Tootsie”con Marco Columbro. Nichetti  che nel futuro  realizzerà anche fictions  televisive, per questo nuovo allestimento sarà supportato, per le scene ed i costumi, da  Maria Pia Angelini, per le coreografie da Gabriella Bove, e per le luci da  Claudio Schmid. Nel cast dell’operetta figurano nei tre ruoli femminili i soprani Elena Rossi (Bombon) e Silvia dalla Benetta (Nela), la soubrette Laura Ruocco (Ethel) e l’attrice Margherita Di Rauso nel divertentissimo  personaggio di Pomerania. Nei ruoli maschili: il tenore Leonardo Caimi (Hans), Maurizio Zacchigna (Attanasio Prot) ruolo che fu interpretato dall’indimenticabile Orazio Bobbio, Janko Petrovech  (Tarquinio Brut), Gualtiero Giorgini (Basilio Blum) e ancora Carlo Monopoli (Tom), Osvaldo Salvi (Hansen) e Sara Alzetta (Bertha). La compagnia di canto, l’Orchestra, il Coro e il Corpo di ballo del Teatro Verdi, saranno diretti dal M° Lorenzo Fratini, direttore stabile del Coro del Teatro Verdi, da tempo impegnato anche nella direzione d’orchestra, soprattutto a livello sinfonico. Lo spettacolo si rappresenta al Teatro Verdi il 30 giugno, con repliche l’1, 3, 4, 5, 7 luglio 2007. Accanto a questo percorso,  che asseconda  una tradizione  molto amata dal pubblico e particolarmente viva in questa area di cui rappresenta il bagaglio storico, il Festival affianca da diversi anni anche altre proposte frutto dell’ eredità culturale  di altre aree geografiche,  anche non europee, dove questo genere si è evoluto in generi più moderni come  la rivista, la commedia   musicale americana  e il musical che  porta in palcoscenico la lezione  di Broadway e la magia del cinema. In realtà non di musical, ma di vera e propria opera lirica si deve parlare per Porgy and Bess di George Gershwin, la  grande epopea musicale del popolo di colore e vicenda vissuta dai negri di Charleston. E’ la  seconda  proposta del cartellone del Festival che si rappresenta alla Sala Tripcovich  l’11, 12, 13, 14, 15 luglio 2007 nell’allestimento e con la compagnia artistica del Harlem Theatre New York.  La scelta  attesta l’ampliamento dell’orizzonte artistico del Festival, alla  ricerca di titoli qualitativamente vincenti e freschi che la direzione artistica  ha ritenuto opportuno  programmare[img_assist|nid=6262|title=|desc=|link=none|align=right|width=450|height=640] per tonificare e dare una sferzata di nuova energia ed entusiasmo alla rassegna estiva triestina. Gettare lo sguardo oltreoceano non è casuale,  sottende a catturare  l’attenzione di quegli spettatori, i giovani, che per motivi anagrafici o di gusto non si sentono vicini al mondo dell’operetta storica, danubiana  per intenderci. L’opera accosta la musica seria  alla musica leggera,  lo humor alla tragedia e abbina la parola alle canzoni e alla danza. Si nutre della musica nera, di tutte le sue varie componenti: il blues, lo spiritual, il dixieland, il jazz. Diretta da William Barkhymer, che è direttore artistico e produttore esecutivo del Harlem Theatre New York, coadiuvato dai direttori d’orchestra associati Steven Smith e Laurie Rogers,  Porgy and Bess al Festival dell’Operetta è realizzata nella messa in scena di Baayork Lee e  Larry Marshall.  Baayork Lee è regista e coreografa nota in tutto il mondo per aver  messo in scena molte edizioni  di A Chorus Line per le quali ha creato il personaggio di Conie Wong basato sulla sua vita; ha diretto e coreografato tra l’altro la Cage aux folles per la Compagnia della Rancia  e lo stesso Porgy and Bess  per lo  Spoleto Festival di Melbourne. Con la collaborazione di Michael Scott  per le scene e di Christina Giannini per i costumi e con il disegno luci di Reinhard Traub, la New York Harlem Theatre impegnerà un cast artistico in cui figurano, nel ruolo di Porgy, Terry Cook e Kevin Short;  in quello di Bess, Marquita Lister e Donata Volkwijn; e inoltre Cedric Cannon nel ruolo di Crown, Jermaine Smith  in quello di Sportin’life; Monique McDonald e Sharon Simms saranno in alternanza Serena; Marjorie Wharton sarà Maria; Michael Redding, Jake e infine, Janinah Burnett interpreterà il ruolo  di Clara. Il Coro è della Compagnia artistica del Harlem Theatre New York; l’accompagnamento musicale è affidato invece dell’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste diretta dal M° William Barkhymer, direttore artistico della Compagnia. Dalla migliore tradizione operettistica dell’Italia degli anni tra le due guerre, alla operetta viennese del cosiddetto periodo “d’oro”, “che espresse due geni della musica, due figure parallele che si spartirono la regalità nell’area mitteleuropea - come sostiene l’illustre musicologo Quirino Principe- Strauss   effonde   un   aroma    viennese-magiaro-francesizzante;   Suppé  un aroma viennese-slavo-italiano. Terzo titolo in cartellone, l’operetta La bella Galatea (Die Schöne Galatée) di Franz von Suppé sarà in scena in lingua  italiana alla Sala Tripcovich, il 20,  21, 22 luglio nell’allestimento del Teatro Verdi che ha debuttato nel 2006 per la regia di Alessandra Scaramazza che ha curato anche le scene, i costumi e l’adattamento teatrale ed è coadiuvata dal fratello Claudio per il disegno luci. Rappresentata per la prima volta al Meysel Theater di Berlino il 13 giugno 1865 e gioiello della produzione di von Suppé, la Bella Galatea è opera dalla musica incantevole e dal ritmo incalzante in cui “l’autore formula per la prima volta i suoi ideali estetici per  un nuovo teatro musicale  associando le forme ed i contenuti dell’opera buffa e della farsa viennese e manifestando una certa vicinanza con il Singspiel e l’opera”.  L’operetta mette in scena un frizzante tema mitologico, la fiaba di Pigmalione, che si basa su Le Metamorfosi di Ovidio. Il libretto di  Poly Henrion, tratteggia una Galatea libera che, una volta divenuta viva, si impone sugli uomini, a differenza di tutte le interpretazioni del mito di Pigmalione, secondo le  quali invece essa rappresentava la realizzazione del sogno maschile di una donna bella, e a lui devota e totalmente sottomessa. Questa visione suggerisce alla regista una ambientazione nel  periodo della Wiener Secession che è anche una scelta stilistica tesa a sottolineare gli antichi legami tra Trieste e Vienna e una temperie culturale affine ad entrambe. In scena il soprano Brunella Bellome, al suo debutto al palcoscenico del Festival nel ruolo della protagonista femminile; accanto a lei, il tenore Massimiliano Tonsini in Pigmalione, il baritono tedesco Reinhold Schreyer nel ruolo di Ganimede; il tenore austriaco Michel Heim in quello di Mida. Completano la compagine artistica l’Orchestra e il Coro del “Verdi” sotto la direzione del M° austriaco Alfred Eschwe, prestigiosa bacchetta viennese di raffinata sensibilità  per questo repertorio e  abituale ospite del Festival triestino. Infine, alla ricerca delle diverse radici in Europa di questo genere musicale, non si è voluto trascurare la Francia, per molti motivi tra cui la qualità e la freschezza delle pagine musicali di Jacques Offenbach – di cui il pubblico del Festival ha già apprezzato  L’Orfeo all’Inferno, Barbablù e La Belle Hélène- e l’eccezionalità della produzione, garanzia di sicuro successo. Ultimo titolo  in cartellone, La Périchole – la chanteuse et le dictateur  (la cantante e il dittatore) uno spettacolo musicale di Jérôme Savary e Gérard  Da guerre, ispirato a Jacques Offenbach, Henry Meilhac e Ludovich Halévy,  debutta al Teatro Verdi il 24 luglio in lingua italiana. Jérôme Savary, ex direttore artistico dell’Opéra Comique di Parigi, ha una personale predilezione per quest’operetta che considera la più “perfetta” di Offenbach; fu la sua prima messa in scena e da allora, più di trent’anni fa,  La Périchole nelle varie edizioni, inclusa la versione “commedia musicale”, non lo ha più abbandonato nel suo percorso artistico. Il libretto racconta una storia vera di saltimbanchi che vorrebbero vivere liberi ma che dipendono dal potere per mangiare. Un tema di grande attualità. La Périchole di Savary dipinge una dittatura sudamericana del passato o del presente, dove imperano i trafficanti di droga, i militari e la polizia, dediti corpo e anima al loro beneamato Caudillo, Don Leon. Una dittatura-operetta, certo, ma pur sempre una dittatura.” Nel rispetto del libretto di Périchole dunque,  Savary si è limitato ad attualizzare alcune scene per avvicinarle al pubblico moderno, soprattutto giovane e -aggiunge Savary- ricordargli che la tirannia, ahimè, non è una curiosità del passato: il dispotismo politico e artistico è ancora di moda. Siamo dunque ad una attualizzazione dello spirito di derisione  e di beffardia di Offenbach che irrideva e dileggiava la Parigi di Napoleone III e le sue consuetudini morali. E’ noto come il grande compositore francese si appropriasse dei pettegolezzi della città, secondo l’estro contingente offerto dalla cronaca usando l’operetta per  mettere alla berlina le istituzioni e i poteri del Secondo Impero. L’operetta originale  La Périchole, scritta da Offenbach nel 1868, tratta le avventure a lieto fine di una cantante peruviana del XVIII secolo divenuta amante del vicerè. In quest’operetta si  riconosce il tratto caricaturale caratteristico dell’autore, anche se è molto smorzata la carica satirica di Offenbach.  Famose nel tempo  alcune arie, come la Séguédille, Il grandira car il est espagnol e Mon cher amant, je te jure. A Trieste, è stata rappresentata un’unica volta nel gennaio 1965 nell’allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova su bozzetti di scene e costumi di Emanuele Luzzatti. Lo  spettacolo ha debuttato al Théâtre National de Chaillot ed è stato  ripreso nel 2000 al Théâtre National dell’ Opéra Comique di Parigi. Jérôme  Savary cura e scene e la regia coadiuvato dall’assistente Frédérique Lombart. Alla realizzazione collaborano per il settore musicale, Samuel Jean che ha curato anche la direzione di canto; per i costumi Michel Dussarrat; per le coreografie Nadège Maruta.  Nella compagnia di canto di Périchole figurano Marc Laho nel ruolo di Piquillo; Patrick Rocca in quello di Don Andrès; Frédéric Longbois è Miguel de Panatellas: Denis Brandon, Don Pedro de Hinoyosa; Marie-Stéphane Bernard interpreta il ruolo protagonista di Périchole; Sabine Jeangeorges è Guendalena; Nina Savary, Berginella figlia del regista (all’età di quattro anni debuttò a teatro e a diciotto anni è  entrata a far parte della Compagnia di Savary formandosi alla commedia e alla danza), Ariane Pirie interpreta il ruolo di Mastrilla. Completano il cast  Olivier Podestà, Michel Dussarrat e Guy Vives. Lo spettacolo vede la partecipazione dell’Orchestra e del Coro del Teatro Verdi.La Perichole debutta il 24 luglio al Teatro Verdi; si replica il 25, 26, 27, 28 e l’ultima rappresentazione  del 29 luglio chiude il Festival dell’Operetta 2007. A margine delle produzioni artistiche del Festival, quest’anno è allestita, in collaborazione con la Cappella Underground di Trieste, la rassegna cinematografica dal titolo Operetta in celluloide quale manifestazione collaterale, con delle proiezioni molto significative in stretto legame con gli spettacoli del Festival.Si tratta di  quattro appuntamenti alla Sala del Ridotto “Victor de Sabata” del Teatro Verdi di Trieste alle ore 21.00 con ingresso libero. La rassegna inizierà il 26 giugno con Sofia Loren protagonista del film Il Paese dei campanelli di Jean Bover e con un cast d'eccezione che vede oltre all'intramontrabile Loren, Alda Mangini, Carlo Dapporto, Mario Riva, Sergio Tofano, Alberto Talegalli, Giuseppe Addobbati, Luisella Beghi. Il film si ispira all'Operetta ma si  sviluppa con  una trama articolata diversamente dallo spettacolo di Lombardo.Il secondo film è la storica edizione di Porgy and Bess per la regia di Otto Preminger ed un cast rigorosamente di colore con Sidney Poitier, Dorothy Dangridge, Sammy Davis Jr, Pearl Bailey, Brock Peters, Diahann Caroll, Lesley Scott. Questa anticipazione sarà proiettata il 6 luglio.Il 17 luglio, Maskerade in Wien del 1934 è la trasposizione cinematografica riveduta e corretta dal  regista Willi Frost della Bella Galatea di von Suppè, ambientata nel periodo del Carnevale nella Vienna di inizio XX secolo. La colonna sonora si ispira  alla Bella Galatea e a Cavalleria leggera di Franz von Suppè.Concluderà la rassegna il 19 luglio sempre alle ore 21 con il film del 1953 di Jean Renoir La carrosse d'or. L'opera di questo grande maestro della cinematografia francese anticiperà la Périchole di Savary e vede tra i vari protagonisti la ‘grande’ Anna Magnani. Info: Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”Tel.  0406722111 Numero verde 800 054525 Call center 199-112-112 boxoffice@teatroverdi-tieste.com www.teatroverdi-trieste.com