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Allevi, grande talento protetto anche da giove pluvio

@live!

[img_assist|nid=7383|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Codroipo (UD) - La cornice suggestiva di Villa Manin di Passariano ho ospitato il concerto di uno dei più acclamati compositori italiani del momento: Giovanni Allevi da Ascoli Piceno. Per chi ancora non lo conosce diciamo che è stato scoperto da Jovanotti qualche anno fa e da allora è divenuto pianista di fama mondiale.

L'evento ha avuto anche la benedizione divina, vista la sospensione di ogni minaccia atmosferica per tutta la durata del concerto. Il musicista marchigiano ha presentato al pubblico convenuto in loco tutto il repertorio di Joy, il suo ultimo album uscito nel 2006. La performance musicale si è rivelata ammaliante quanto il suo essere artista fragile e schivo, anche per questo motivo il pubblico è subito entrato in empatia con il suo mondo musicle disarmato fatto di emozioni improvvise e frammentate.
Passando al concerto vero e proprio, dall'iniziale Panic alla finale New Renassaince si intrecciano continuamente stili diversi: dal classico al jazz, da spruzzate di rock progressive alla musica rinascimentale fuse insieme dall'ottima capacità compositiva e controllate dalla tecnica pianistica realmente impressionante.

Di primo acchito si rimane disorientati dalla difficoltà di[img_assist|nid=7384|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=410] collocare in una categoria precisa la musica di allevi proprio per questo suo continuo toccare vari stili senza mai soffermarsi su di essi, poi ci si lascia trasportare delle note e si dimentica lo sconcerto iniziale. Volendo essere pignoli potremmo muovere minimii appunti qua e là sulle soluzioni compositive magari troppo semplificate, probabilmente si tratta di scelte volute per avvicinarsi ad un pubblico sempre maggiore. Questi peccati veniali non hanno comunque inficiato la cifra complessiva della performance.

Infatti l'audience “perdona” volentieri questo artista e le sue piccole pecche perchè appare sincero al di là di ogni possibile dubbio. Abituati come siamo a divismi spesso irritanti e senza costrutto, una sana dose di umiltà artistica non può che riconciliarci con la musa delle sette note.
Pur nella forzata brevità del concerto Allevi è riuscito a trasportarci, assieme al suo piano, in una dimensione altra, dove le pulsioni vitali e i sentimenti non banalizzati hanno un valore ancora primario... e non è cosa da poco.