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Andrea Lucchesini per il secondo appuntamento della stagione sinfonica del Verdi di Pordenone

Classica
[img_assist|nid=9446|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PORDENONE - Ha un sapore particolare anche il secondo concerto della stagione sinfonica in corso nel Teatro Verdi di Pordenone. Giovedì 4 ottobre, infatti, la serata, incentrata sulla Vienna dei primi dell’Ottocento, riporterà a Pordenone il pianista Andrea Lucchesini e sarà questo grande artista a inaugurare il nuovissimo pianoforte Fazioli F278, prezioso strumento che il Comune di Pordenone ha acquistato appositamente per il Teatro Verdi. Lucchesini sarà il solista nel celebre Quarto Concerto di Beethoven, opera dalle tinte particolari, così poco vicina agli stereotipi epico marziali che si usa difinire, per l’appunto, beethoveniani. E’ un concerto che non prevede grandi contrasti (se si esclude la parte centrale del secondo movimento); non vi è, stranamente, una dialettica marcata, piuttosto un continuo dialogo sottovoce, tinte tenui, sfumate eppur luminose, un’atmosfera tenera e virile ad un tempo. Abbozzato tra il 1802 e il 1803 durante la stesura della Eroica, venne completato nel 1805, assieme alla Quarta Sinfonia ed ai quartetti Razumovsky. Accolto, decennio dopo decennio, con sempre maggiore favore, fu ben presto annoverato tra gli incontestabili capolavori di Beethoven. Prima del Concerto, in apertura, il Coro e l’Orchestra del Teatro Verdi presentano, sempre di Beethoven, una rara ma importante pagina corale, su testo di Goethe (Bonaccia e Viaggio felice), che vide la luce nel Natale dell’anno del Congresso di Vienna. E’ un lavoro che mette in evidenze due[img_assist|nid=9447|title=|desc=|link=none|align=right|width=505|height=640] temi tanto cari a Beethoven, la tranquillità permeata di un’agitazione che si dissolve in un gioioso tripudio. Nella seconda parte viene presentata la summa sinfonica di Schubert, il suo apice creativo, che tuttavia vide la sua prima rappresentazione soltanto nel 1839 sotto la direzione di Mendelssohn, con una recensione di Schumann entusiastica e, come al solito, lungimirante. Scrive infatti: Chi non conosce questa Sinfonia conosce ben poco di Schubert … A parte la magistrale tecnica compositiva, c’è vita in ogni fibra di questo lavoro, c’è un colorito che arriva alle sfumature più sottili, dovunque c’è significato, acutissima espressione del particolare, e sul tutto si diffonde un romanticismo quale già conosciamo in altre oprere di Schubert. E questa divina lunghezza della Sinfonia … La Grande è l’ultima delle sinfonie di Schubert, composta tra il 1825 ed il 1828, l’ottava, secondo una catalogazione che tiene conto dei lavori non conclusi (come per l’appunto la celeberrima Incompiuta) e della datazione dei manoscritti. Dirige Gerd Albrecht, già direttore principale delle più prestigiose orchestre d’Europa e della Yomiuri Nippon Symphony. Insignito di numerosi riconoscimenti, vanta anche la Croce d’Oro al Merito e Grande Croce d’Argento per il suo contributo alla vita musicale e culturale in Austria. Andrea Lucchesini si è formato alla scuola di Maria Tipo. Si impone all’attenzione internazionale nel 1983 con la vittoria al Concorso “Dino Ciani", presso il Teatro alla Scala di Milano. Da allora ha intrapreso una brillantissima carriera. Ha vinto il prestigioso Premio “Accademia Chigiana” e il Premio della Critica “F. Abbiati”. Nel luglio 2001 ha eseguito la nuova Sonata per pianoforte di Luciano Berio in prima mondiale a Zurigo, proseguendo così una felice collaborazione che aveva preso l’avvio con il Concerto II “Echoing curves” dello stesso Autore, eseguito da Lucchesini in tutto il mondo e registrato con la London Symphony per la BMG. L’interesse per il repertorio novecentesco è testimoniato anche da alcune incisioni discografiche – Pierrot Lunaire di Schoenberg e Kammerkonzert di Berg – effettuate per la Teldec con la Dresdner Staatskapelle diretta da Giuseppe Sinopoli. Con particolare successo di critica è stata accolta nel 2004 l’integrale incisa live per la Stradivarius delle Sonate per pianoforte di Beethoven, che ha avuto il riconoscimento di disco del mese nell’ agosto 2004 da Fonoforum. Recentemente Piero Farulli lo ha voluto accanto a sè nella direzione della Scuola di Musica di Fiesole. Giovedì 4 ottobre 2007, ore 20:45 Teatro Comunale G. Verdi, viale Martelli - PORDENONE Andrea Lucchesini, pianoforte e l'Orchestra e il Coro del Teatro Lirico Giuseppe Verdi Trieste direzione Gerd Albrecht eseguono Ludwig van Beethoven (1770-1827) Meerestille und glückliche Fahrt (Calma di mare e felice viaggio) per coro e orchestra op.112 Concerto n.4 per pianoforte e orchestra op.58 Allegro moderato Andante con moto Rondo: vivace Franz Peter Schubert (1797-1828) Sinfonia in do maggiore D944 “La Grande” Andante Andante con moto Scherzo Finale Biglietti: da € 26,00 a € 5,00 Info: Tel. 0434247624 www.comunalegiuseppeverdi.it