[img_assist|nid=18598|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]VENEZIA - Nel 1988, quando il controllo dello stato si stava appena allentando e la perestroika, da poco partita in Russia, in Ucraina non aveva ancora prodotto effetti visibili, a Donetsk, nella regione del Donbass, fu organizzata la prima esposizione ufficiale di arte “non ufficiale” del paese. Immediatamente chiusa per ordine della commissione ideologica del Comitato centrale del PCUS, fu riaperta grazie all’intervento della stampa e dell’opinione pubblica.
Curatore della mostra è Vladislav Shabalin, già ideatore e curatore dell’esposizione di Donetsk e direttore della prima galleria privata di arte moderna in Ucraina (Avantgarde, poi Gulfstream), artista egli stesso. Una cinquantina le opere esposte, tredici gli artisti, di Ucraina, Russia, Georgia e Bielorussia: Sergej Babich, Angelina Belikova, Alexander Bondarenko, Malkhaz Datukishvili, Ludmila Etenko, Ludmila Kazinkina, Konstantin Kosarevskij, Tatiana Lysenko, Vitalij Manuilov, Natalia Maximova, Vladimir Miski-Oglu, Vladislav Shabalin e Sasha Zelenkevich.
Pur operando in un contesto che non è più quello chiuso[img_assist|nid=18599|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=640] dell’Unione Sovietica degli anni ’70, questi artisti sono gli eredi diretti dell’arte non ufficiale o underground, nata in opposizione al realismo socialista e all’idea staliniana dell’arte come strumento di propaganda. Di quell’arte non conformista essi hanno assimilato l’alfabeto e fatti propri l’ironia e lo spirito polemico nei confronti delle false ideologie, dell’ufficialità e delle convenzioni, attualizzandoli in relazione alla nuova cornice storica, politica, sociale e artistica. Accomunati da un profondo bisogno di rappresentare la propria interiorità, gli artisti adoperano ognuno un linguaggio diverso e personale, com’è nella natura stessa dell’arte non ufficiale, attingendo chi al surreale, al grottesco, all’informale, ma anche riallacciandosi all’antica tradizione russa (le icone, le fiabe) o riappropriandosi della sfera della spiritualità e della religiosità.
Dedicata alla memoria del maggiore collezionista di arte non ufficiale, Leonid Talochkin (1936-2002), Back in the USSR è realizzata grazie alla collaborazione di Gerald Klebacz, Eastern Art Gallery (Austria) e di Stefano Piccini, Geoworld (Italia).
Dal 7 al 28 marzo 2009
SpazioEventi Mondatori, San Marco 1345 - VENEZIA
Back in the USSR
Artisti: Sergej Babich, Angelina Belikova, Alexander Bondarenko, Malkhaz Datukishvili, Ludmila Etenko, Ludmila Kazinkina, Konstantin Kosarevskij, Tatiana Lysenko, Vitalij Manuilov, Natalia Maximova, Vladimir Miski-Oglu, Vladislav Shabalin e Sasha Zelenkevich
A cura di Vladislav Shabalin
Vernissage: sabato 7 marzo, alle ore 11:00. Interviene Carlo Montanaro, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia
Info: vsbackintheussr@gmail.com