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A Castelfranco Veneto una grande personale dedicata a Giorgio Celiberti

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[img_assist|nid=6843|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Castelfranco Veneto (TV) - Sarà inaugurata domenica 3 giugno al Teatro Accademico, nella cui galleria troveranno posto molte delle opere del Maestro che espone per la prima volta nella città murata, la personale di Giorgio Celiberti cui la la città di Castelfranco e la Galleria “Art & Media” rendono omaggio.
L’altro luogo della grande mostra-evento sarà la Galleria “Art & Media”, proprio di fronte alla torre sud ovest del Castello. Teatro e Galleria saranno idealmente unite da un “percorso artistico” all’aperto. Lungo i giardini sud-ovest del Castello, infatti, verranno esposte alcune sculture e le inconfondibili stele graffite di Celiberti.
Curata da Luigina Mazzocca, titolare di “Art & Media”, la rassegna dedicata al grande pittore friulano, proporrà dipinti, affreschi, sculture e troverranno un'ampia cornice anche le opere ispirate a Celiberti dai “graffiti di Terezin”.

Dopo aver letto alcune poesie dei bambini del campo di concentramento di Terezin – scrive Raffaella Ferrari, critica d’arte che presenterà la mostra nel corso del vernissage, - il maestro decise di fare un viaggio a Praga per vedere con i suoi occhi i luoghi-dolore dove il nazismo colpì con tutto il suo furore. Era il 1965. Fu un viaggio che segnò per sempre il suo cuore e la sua[img_assist|nid=6844|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=430] opera. Da lì iniziò un periodo di sofferenza interiore. Le sue lunghe giornate davanti al cavalletto furono da allora scandite da momenti di profonda angoscia, intervallati ad altri di rabbia nei confronti del genocidio e dell’uomo, vero artefice del dolore. Ciò che s-colpì nel profondo dell’animo Giorgio furono in particolare i messaggi incisi sui muri del lager dai bambini ebrei deportati. Eccolo quindi a “rubare”, sublimandoli nell’arte, i cuori rossi e bianchi, le lettere, le cancellature, gli elenchi, i segni grafici. Emblematiche, però, sono soprattutto le farfalle. Il simbolo dell’anelata libertà e soggetto principe della poesia di Pavel Friedman: “Ma le farfalle non vivono nel ghetto”. Altrettanto significative le “X”, che scandivano il lento scorrere dei giorni e delle settimane, dei mesi, in rari casi degli anni. Ma sempre lo scorrere del tempo lungo, infinito, della sofferenza.

Questo filo conduttore sarà sottolineato anche durante la presentazione della mostra. Sul palco del Teatro, infatti, è prevista una performance di letture riguardanti la Shoah. Saranno intervallate da brani musicali a tema, eseguite dagli allievi del Consevatorio A. Steffani, coordinati dal Maestro Roberto Scalabrin. Letture e monologhi, tratte da Primo Levi, Wislawa Sziborska e Bertold Brecht saranno interpretate dall’attrice Alessandra Smania e dall’attore ed autore teatrale Carlo Rao. Carlo Rao, a sua volta pittore, ha scritto e portato in scena assieme ad Ugo Pagliai e Paola Gasmann numerosi lavori teatrali.

Dal 3 al 30 giugno 2007

Galleria “Art & Media”, Via Roma 38 - Castelfranco Veneto (TV)

Giorgio Celiberti

A cura di Luigina Mazzocca

Vernissage: domenica 3 giugno 2007, ore 11:00 al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto

Orario: dal martedì al sabato ore 10 - 12,30 e 16 - 19,30; domenica ore 16 - 19,30

Ingresso libero

Info: tel. 0423724539

art@artetmedia.it

www.artetmedia.it