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Claudia Carducci - Fisionomie dell'anima

Art&salE

Dal 22 giugno al 4 luglio 2010

C’è un tipo di pittura che riassume la raffigurazione e la rappresentazione; in genere è facile capire dove il pittore cerca di riportare con colori e forme ciò che è ricordo, memoria, storia.
Altra cosa è dover raffigurare ciò che per antonomasia non può aver figura: le sensazioni, i sentimenti, le emozioni.
Claudia Carducci dipinge perché la sua figura possa essere somma dei sensi e della mente.
E’ come se Apoleio fosse l’ispiratore del percorso artistico di questa giovane donna acerba come la sua pittura, acerbo come il suo intendere la vita, acerbo come ogni cosa e frutto che nasce da un fiore e dalla passione, dalla voluttà e forse, non a caso, la passione per Esiodo era figlia di Eros e di Psiche.

Per la Carducci il monocromo sono tonalità di grigio e di nero, è il colore dell’universo, dell’infinito, quasi che l’universo sia l’espressione di tutti gli aneliti dell’uomo, come se l’universo stesso, o, meglio, la volta stellata non fosse altro che un contenitore di speranze, di rabbie, di desideri. Il nero, per questa pittrice, è notte e tenebra, è superamento di contrarietà, è passaggio tra un’alba e l’altra, è il tempo che frena la sua inesorabile corsa e lascia che i sogni ci parlino dell’anima.
Per la Carducci il colore è luce che si identifica nell’oro. Le sue cromie, che dosa e bilancia sapientemente nella composizione di ogni opera, sono come tonalità musicali, nulla è lasciato al caso.
E così l’esperienza che fu di Klimt in Claudia Carducci si attualizza in un cromatismo che associa il tono musicale a quello del colore, quasi che ogni opera fosse una composizione musicale da ascoltare con i sensi dell’anima.
La donna che Claudia dipinge è il femminile che è tramite tra la razionalità e il mistero che in essa si svela.
Non è solo mera sensualità, banale nudità di una Afrodite fin troppo osservata: è il vero ponte tra la sfera terrestre e quella celeste e arcana: la donna madre e sposa dell’universo. Nei suoi dipinti c’è il divenire e la volontà di fare ricerca su tecnica e concetti. Nei suoi nudi, c’è la forza curiosa dell’adolescente, c’è la delusione di chi si trova ad essere al varco tra donna e ragazza, c’è la paura del tempo che segna la sua traccia sull’involucro che copre l’anima, c’è la tenacia di chi sa che ogni giorno ha una nuova alba e un nuovo tramonto ancora da esplorare.
A. D’Atanasio

Claudia Carducci vive e lavora a Foligno. Dopo essersi laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università della Tuscia di Viterbo, si specializza in pittura presso l’International Art School di Terni. Si dedica soprattutto a un genere di pittura dove prevale la figura umana con tagli determinanti e giochi essenziali di luce ed ombra.

Scheda Evento

Location:
Magazzini del Sale, Dorsoduro 263 - VENEZIA
A cura di:
Alberto d'Atanasio
Vernissage:
sabato 26 giugno, alle ore 18:00
Orario:
tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 17:00, escluso il lunedì
Tel.:
0415205630