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Da Biennale Teatro al Verdi di Padova il goldoniano L’impresario delle Smirne secondo Luca De Fusco

Foyer
[img_assist|nid=18508|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PADOVA - Rappresentata in prima assoluta al Teatro Malibran nel corso del 40. Festival Internazionale del Teatro - Biennale Teatro, va in scena dal 3 all'8 marzo al Teatro Verdi di Padova la commedia di Carlo Goldoni, L’impresario delle Smirne con Eros Pagni e Gaia Aprea con la regia di Luca De Fusco e le musiche originali di Nino Rota. Da molto tempo Luca De Fusco cercava una dimensione di “teatro musicale” adatta a un Teatro Stabile oggi, quando i generi sono meno divisi da rigidi steccati di quanto non fossero cinquant’anni fa. E il teatro di Goldoni si presta molto alla versione musicale, perché la dimensione geometrica e corale del grande drammaturgo veneziano si avvicina molto a quella di una partitura. Debbo al mio amico Eros Pagni - racconta in proposito De Fusco - se queste riflessioni hanno finalmente trovato la loro concreta realizzazione. Nella memoria di Eros c’è infatti l’emozione di una serata al Teatro La Fenice nel 1957 in cui assistette a una edizione smagliante de L’impresario delle Smirne firmata da Luchino Visconti, con le musiche di Nino Rota. Molti anni dopo, vedendo il film Il Padrino, Eros riconobbe in un celebre tema la riscrittura di un’aria dell’ Impresario. Da qui siamo partiti alla ricerca della partitura di Rota, facilitata dall’esistenza di un Archivio Rota alla Fondazione Giorgio Cini. Dalla riscoperta di questa partitura nasce lo spettacolo. Lo spettacolo racconta di una scalcinata e scombinata compagnia degli anni ’50 che vuole portare a Smirne un avanspettacolo ambientato nel ‘700, in parallelo con la vicenda immaginata da Goldoni che mette scena le vicende di una compagnia lirica di terza categoria. Mi hanno colpito le analogie tra i personaggi dell’Impresario e quelli che popolano il mondo dei primi film di Fellini – sottolinea De Fusco – ed è sorprendente la precisione con cui Goldoni disegna i suoi bozzetti sociali, molto simile a quella dei caratteri del cinema felliniano. Penso, ad esempio, a La strada o a Le notti di Cabiria. Per la prima volta De Fusco mette in scena uno spettacolo[img_assist|nid=18509|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=384] “metateatrale”, sostenuto dalla leggerezza di due geni come Rota e Fellini, che come pochi hanno saputo creare nella dimensione di una “allegra malinconia”. L’impresario delle Smirne è interamente ambientato in un teatro, sostituendo le camere d’albergo immaginate da Goldoni con i camerini della compagnia, in una messa in scena tutta in rosso – dai costumi di Maurizio Millenotti alle scenografie di Antonio Fiorentino. Le musiche di gusto “neosettecentesco” scritte da Nino Rota per L’impresario di Visconti verranno proposte nel terzo atto, mentre nel resto dello spettacolo il pubblico avrà il piacere di ascoltare le celebri melodie che il maestro scrisse per le colonne sonore dei film di Federico Fellini. Il Teatro Stabile del Veneto in questa produzione è affiancato, oltre che dal Teatro Stabile di Catania, dal Teatro La Fenice e dalla stessa Biennale, in un’importante sinergia tra istituzioni veneziane. Un ringraziamento va anche al Teatro di Genova, alla cui collaborazione si deve la presenza, imprescindibile, del grande Eros Pagni nella compagnia che comprende Gaia Aprea, Max Malatesta, Anita Bartolucci Piergiorgio Fasolo, Enzo Turrin. Stagione di Prosa 2008-2009 Dal 3 all'8 marzo 2009, ore 20.45 Teatro Verdi, via dei Livello, 32 - PADOVA L’impresario delle Smirne di Carlo Goldoni regia Luca De Fusco musiche originali Nino Rota adattamento Luca De Fusco, Antonio Di Pofi con (in ordine di apparizione) Eros Pagni (Alì), Alberto Fasoli (Beltrame), Max Malatesta (Conte Lasca), Paolo Serra (Carluccio), Gaia Aprea (Lucrezia), Enzo Turrin (Nibbio), Anita Bartolucci (Tognina), Piergiorgio Fasolo (Pasqualino), Giovanna Mangiù (Maccario), Alvia Reale (Annina), Matteo Mauri (un servitore) elaborazione e direzione musicale Antonio Di Pofi clarinetto Giorgio Lavorato, viola Marco Albano, pianoforte Antonio Di Pofi scene Antonio Fiorentino costumi Maurizio Millenotti coreografie Alessandra Panzavolta disegno luci Emidio Benezzi produzione Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Catania, Fondazione Antonveneta con il sostegno della Biennale di Venezia in collaborazione con Fondazione Teatro La Fenice Biglietti: platea interi 30 euro, ridotti 27 euro, giovani 15 euro 1° ordine: interi 26 euro, ridotti 24 euro, giovani 12 euro 2° ordine: interi 22 euro, ridotti 19 euro, giovani 10 euro galleria: interi 10 euro, ridotti 8 euro, giovani 7 euro Info: tel. 049/87770213-8777011