Se i flussi degli ingressi in stato di disoccupazione nulla dicono sui settori economici in sofferenza – ha precisato Macorig -, l’ingresso in lista di mobilità rappresenta un importante indicatore economico congiunturale. In particolare, rivela la diffusione o la contrazione di situazioni aziendali di crisi che, a loro volta, condizionano le uscite dalla lista conseguentemente ad una nuova occupazione. La mobilità – prosegue - è un ammortizzatore sociale previsto dalla legge e presuppone il licenziamento del lavoratore.
Gli inserimenti in lista di mobilità sono in crescita, una tendenza concorde nel territorio della provincia di Udine e in quello dell’intera regione. I licenziamenti individuali (ex L. 236/93) sono sempre superiori a quelli collettivi (ex L. 223/91), in una proporzione media del 70% (ex L.236/93) e del 30% (ex L.223/91).
L’entità degli inserimenti in mobilità nel 1° semestre 2009 (1.990 – dato provvisorio) si avvicina a quella dell’intero anno scorso (2.679). La distribuzione per genere nei due tipi di mobilità è inversa: per la L. 223/91 la quota di uomini è sempre abbondantemente superiore al 50% mentre, nel caso della L. 236/93, sono le donne a superare la metà degli inserimenti. Tale distribuzione è spiegata dall’impiego tipicamente maschile in grandi aziende dell’industria e di quello femminile in realtà più piccole. L’andamento delle linee di tendenza distinte per L. 223/91 e per L. 236/93 mette in luce una crescita progressiva della mobilità non indennizzata (L. 236/93) a scapito di quella indennizzata (223/91).
In considerazione della maggiore difficoltà per le donne – ha aggiunto Macorig – si darà atto nella continuità del progetto finanziato dal Ministero attraverso Italia Lavoro, nel dare priorità al sostegno rivolto al sesso debole. In generale, a fronte di un quadro così delicato – afferma Macorig –, la Provincia sta lavorando al massimo delle proprie possibilità e in ogni sua competenza in attesa della ripresa dell’economia. Tra le iniziative avviate la costituzione di un fondo di 1 milione di euro a disposizione dei Comuni per l’anticipazione della Cassa integrazione straordinaria nel caso di ritardi dell’Inps. Per quanto riguarda l’istituto degli ammortizzatori in deroga, per il 2009 i target di beneficiari sono stati modificarti estendendo il trattamento in deroga a tutti i lavoratori privi di trattamento previdenziale ordinario. In più – ha aggiunto Macorig – per poter rendere proficui i mesi di forzato stop per molti lavoratori, a settembre partiranno i percorsi riguardanti le attività formative per i beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga.