Stagione Teatrale 2011-2012 - Danza
Il Balletto Teatro di Torino - Corpicrudi
Le Vergini
Coreografia Matteo Levaggi
Musiche P. I. ?ajkovskij
estratto da La Bella Addormentata nel bosco e H. Gudnadottir
Nel mondo della danza in Italia, Torino è definita la “città della Danza”, potrebbe essere addirittura considerata la Lione italiana. Ed ecco quindi Matteo Levaggi, uno dei coreografi emergenti più importanti nel panorama della danza nazionale e internazionale. Si forma alla scuola del Balletto Teatro di Torino, dove ha poi modo di entrare a far parte della compagnia, distinguendosi per le sue particolarità di movimento e diventando, a partire dal 2000, coreografo residente del Balletto. Nel 2006 ha debuttato alla Biennale Danza ed è già presente in importanti Festival di danza internazionali come quello di Atene, Lione e Miami.
Scrive il coreografo dello spettacolo: Le Vergini è un lavoro in controtendenza con i miei precedenti; già dal punto di vista musicale, la scelta è drasticamente differente, pone un accento forte sul dialogo tra movimento, architetture del corpo nello spazio e paesaggio sonoro, che qui sarà definito, costruito e molto familiare al pubblico, grazie alla celebre e bellissima partitura di ?ajkovskij, La Bella Addormentata. La musica è qui coerente con le scelte estetiche e concettuali della creazione. Evoca, se pensiamo al suo naturale contesto, un senso di giovinezza, la caduta nel sonno profondo come momento di passaggio ad una maturità altra della protagonista e del balletto classico stesso, che qui ha appunto la sua maturità e il suo trionfo. La struttura coreografica di Le Vergini utilizza formule collaudate di composizione del balletto classico. […] Il candore del bianco, l’omogeneità nei costumi asessuati dei danzatori, l’ordine preciso di spazio, tempo, movimento, corpo, che concorrono a creare un’astrazione dal reale, per catapultarci in un mondo differente, poeticamente lontano dalla quotidianità pur trattando degli stessi argomenti: vita, morte, sessualità. […]La danza qui vive in questo equilibrio tra antico e contemporaneo, attingendo elementi dalla tecnica classica fino al movimento più puro e naturale del corpo, creando un disegno nello spazio, limpido, attraversato da una forte energia che pulsa sensualmente nei corpi dei danzatori”.