…Due rette parallele non si incontrano mai, tuttavia è possibile immaginare un punto così lontano nello spazio, ma così lontano nell’infinito, da poter credere e ammettere che le due rette vi si incontrino. Ecco. Chiameremo quel punto, Punto Improprio...
Ed è dunque in questo Punto improprio, proprio qui, che le due rette parallele, Alfonso Firmani e Beppo Zuccheri (artisti diversi per età, luogo, formazione e che si sono conosciuti per caso e per fortuna), incontrano le proprie corrispondenze, le proprie proiezioni sulla tela dove si intersecano direzioni, suggestioni, riferimenti, fasci di luce e prospettive e personali ombre.
Un’arte differente la loro, tra loro e dalle altre: punti di fuga l’opera di Alfonso Firmani, gente di passaggio e sguardo in movimento, fermati in un’istante di pietra dietro, a lato, quasi un aggancio perchè l’abbandono del colore avvenga senza che la visione resti indietro o si smarrisca…. un restare procedendo e un dire parole che escono dalla tela , sfuggenti e per questo rincorse;
giacitura del piano, l’opera di Beppo Zuccheri: continua estensione di oggetti elementari via via sollevati nel mito e lanciati avanti nel sapere, come se la materia si evolvesse non più nel corso del tempo ma nel corso di uno sguardo e diventasse tema, pensiero, archetipo, riflessione troppo spesso amara.
Cosa li unisce, dunque, nel Punto improprio che qui si narra? L’innesco narrativo di libri e scritture incomunicabili e materie e cose e avanzi semplici di un esistere complicato che escono dal piano per suggerire – e non solo per immagini – una storia trasparente di se stessa a volte , a volte solo suggestiva, certo un richiamo perchè ognuno vi legga la propria.
Se si hanno pochi (ma fondamentali) segni in comune e si procede nella stessa direzione (e il gesto d’arte lo fa fare) ad un certo punto, al punto improprio, ci si incontrerà. Per Alfonso Firmani e Beppo Zuccheri il punto è ora.
(Orsola Zuccheri)