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Carmelo Cacciato - Edizioni Archivio

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Libri d'artista di Carmelo Cacciato

La formazione culturale di Carmelo Cacciato è impregnata fortemente di una tensione sociologica che lo ha portato assai vicino all'arte concettuale, dalla quale deriva certamente il costume di interpretare ogni presenza espositiva come un happening o una performance i cui dati connotativi sono quasi sempre la polemica sociale, la riflessione sul quotidiano vissuto prima che descritto o rappresentato.

Da ogni lavoro emerge il senso mai sopito della riflessione sull'uomo, per cui ogni composizione affronta temi delicati ed eterni.

Si va dalla memoria personale risolta con un oggetto, un gesto, un riferimento che riassume un'intera vicenda come può essere una pagina di diario o una vecchia fotografia; alla condizione degli emarginati fissata nella creazione di un ambiente o dalla citazione di pagine di memoria; alla fantasia dei viaggi - spesso surreali - sintetizzati in un sacco a pelo; oppure al semplice bisogno di narrare.

Lo stile è quello dell’infantilismo ludico, fatto di reperti tratti dai cassetti del solaio o dai quadernetti degli appunti diligentemente e spesso fanciullescamente annotati ogni giorno: tutto però attraversato continuamente dall’amarezza della realtà.

Ma la sua cultura si è costituita decisamente anche - e forse soprattutto - su una ricerca quasi maniacale della grafica che lo ha portato ad esplorare il mondo dell’incisione con appassionata meticolosità.

Le esperienze fatte con un maestro cartaio, poi, hanno orientato decisamente il suo interesse verso il mondo del libro d'artista che nel giro di alcuni anni è risultato il campo di maggiore applicazione e di massima produttività.

Il “fatto a mano” è diventato il presupposto di ogni elaborazione.

Da questa attività frenetica sono nate le composizioni che per 15 anni hanno caratterizzato la sua produzione, in primo luogo, ma anche un'attività più vasta che lo ha portato a sostenere, suggerire e costruire iniziative intorno al libro d'artista.

La personale posizione rispetto alla "costruzione" dell'oggetto - libro è in qualche modo da "alchimista" che usa i caratteri mobili di vecchie tipografie, i timbri più o meno probabili e possibili (trovati o cercati, inventati o recuperati) e poi ancora carta di ogni specie possibile, soprattutto quella costruita a mano e personalmente.

Su questi supporti si sbriglia la fantasia del "folletto" che attinge dai disegni casuali ("rubati" o regalati, rinvenuti per caso o ricercati con certosina pazienza), dalle vecchie foto in cassetti polverosi, da tutto quello che, in qualche modo, può essere stampato, inciso, disegnato.

Il libro prende corpo sull'onda di un'emozione incalzante che può nascere dal caso, dalla riflessione o dalla polemica del momento.

Lo spunto viene fornito dal reale, sia che si tratti dei meccanismi dei "punti - premio" sia che venga sollecitato da una commemorazione, da un evento: le foto di famiglia si allineano coi disegni dei bambini e tutti si calano nella manipolazione che Cacciato ne fa; e via ancora con lamiere e valigie, cuscini e tavoli.

Qualche volta l'idea trova forma in composizioni più ampie, più impegnative: l'installazione allora si fa scultura, dipinto, composizione.

Ma lo spirito resta quello del folletto incontrollabile che si muove tra le cose alla ricerca della "poesia insita" nelle cose.

Anche per questo, molte volte libro d'artista e poesia finiscono per muoversi a braccetto.

Non è un lavoro facilmente catalogabile o riconducibile ad un unicum di immediata leggibilità.

Ma è piuttosto l'esaltazione quasi estatica della creatività spontanea che usa una saponetta, una rosa o un libro già stampato per dislocare gli oggetti in una dimensione "altra", spesso quasi incomprensibile al primo sguardo, che è soprattutto la dimensione della fantasia o del "gioco serio al pari di un lavoro" (parafrasando Pascoli).

Enzo di Grazia

Scheda Evento

Quando:
Dal 9 marzo al 27 aprile 2013
Location:
Biblioteca Civica, Piazza XX Settembre - PORDENONE
Contatto:
Biblioteca civica
Tel.:
0434 392980