Ventiquattro i protagonisti della mostra, tra i migliori nomi della fotografia di ricerca, d'arte, reportage, studio accademico, documentazione storica, industriale ed urbanistica, editoria e pubblicità che hanno prestato la loro ispirazione al tema del Tempo.
Eppure non c'è, tra questi autori, nessun laudator temporis acti, come diceva il poeta latino Orazio molti secoli fa. Non c'è rimpianto o dolore per il passato, non c'e “tempo” per la nostalgia di ciò che è stato. Anche se compaiono delle immagini dove il succedersi delle generazioni, di un “prima” e di un “dopo” ha ispirato gli autori (Kusterle, Criscuoli), questo è più un tempo della memoria, del guardare indietro solo nella prospettiva di ciò che è qui ora e di ciò che verrà: i volti dei bambini diventano o si confondono con quelli degli adulti e dei vecchi, nel ciclo continuo della vita e del mondo di fuori.