Stagione Concertistica 2012-2013
Grigory Sokolov, pianoforte
esegue
F. Schubert, 4 Improvvisi op. 90 (1827)
do minore, molto moderato
mi bemolle maggiore, allegro
sol bemolle maggiore, andante
la bemolle maggiore, allegretto
F. Schubert, Drei Klavierstücke (1827)
mi bemolle minore, allegro assai
mi bemolle maggiore, allegretto
do maggiore, allegro
L. van Beethoven, Sonata n. 29 in si bemolle maggiore op. 106
“Große Sonate für das Hammerklavier”
Allegro
Scherzo. Assai vivace
Adagio sostenuto.
Appassion appassionato e con molto sentimento
Largo. Allegro risoluto. Fuga a tre voci, con alcune licenze
trionfali accoglienze. La critica esalta la serietà e la profondità del suo pensiero musicale unitamente all’originalità interpretativa e all’infinito dominio tecnico. È un carisma, il suo, che con innata naturalezza si dona al pubblico senza alcun esibizionismo. Grigory Sokolov, come Sviatoslav Richter, ha incontrato abbastanza tardi l’apprezzamento e il riconoscimento del pubblico occidentale. Ex bambino prodigio della Leningrado degli anni Cinquanta, soltanto nell’ultimo decennio è stato riconosciuto in Italia come una delle più forti personalità del pianismo russo del nostro tempo. Ma già a sedici anni, ancora studente, ha raggiunto fama mondiale vincendo il Concorso pianistico internazionale ?ajkovskij, con decisione unanime della giuria presieduta da Emil Gilels. Sokolov depura il gusto “leonino” ottocentesco con il rigore formale; concilia il gesto monumentale con il miniaturismo analitico di un repertorio che spazia da Rameau a Skrjabin, grazie anche alla sbalorditiva capacità di entrare nel mondo sonoro, culturale ed umano dell’artista che interpreta.