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The History Boys

Stagione Teatrale 2012-2013

The History Boys
di Alan Bennett
traduzione di Salvatore Cabras e Maggie Rose
con Elio De Capitani, Ida Marinelli, Gabriele Calindri, Marco Cacciola, Giuseppe Amato, Marco Bonadei, Angelo Di Genio, Loris Fabiani, Andrea Germani, Andrea Macchi, Alessandro Rugnone, Vincenzo Zampa
luci di Nando Frigerio
regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
Una produzione Teatridithalia
 

Ha fatto incetta di premi, raccogliendo unanimi consensi sia dal pubblico che dalla critica, che lo ha definito “uno degli spettacoli più importanti ed emozionanti" firmati da Bruni e De Capitani, diventato un caso soprattutto per la risposta straordinariamente entusiasta degli spettatori più giovani. Un successo che replica quello della versione originale, vincitrice di sei Tony Award nel 2004 e subito trasformata in film.

Un gruppo di studenti - interpretati da otto bravissimi attori, tutti under 30 - è impegnato negli esami di ammissione all'università: sono ragazzi molto diversi tra loro ma affiatati: dal leader della classe, il donnaiolo Dakin, al fragilissimo Posner, fino al poco convenzionale Scripps. L'insegnante di inglese, Hector ("irresistibile" Elio De Capitani) e quella di storia (Ida Marinelli) cercano di stimolarli al di là dei percorsi consueti e preconfezionati, infischiandosene delle tradizioni e dei punteggi scolastici, mentre il preside (Gabriele Calindri), per buon nome della scuola, li vorrebbe tutti a Oxford o Cambridge. Si apre così uno scontro che vede scendere in campo anche un giovane e ambizioso professore (Marco Cacciola), incaricato di dare una "ripulita" allo stile dei ragazzi, renderlo più brillante, "giornalistico" e più spendibile al "supermercato del sapere".

“Difficile dire – ha scritto Franco Cordelli sul Corriere della Sera – se sia più bello il testo o lo spettacolo. Lasciando passare un po' di tempo, e dopo aver letto il testo, si capisce che a vincere la partita della bellezza è lo spettacolo: di gran lunga il migliore di quest'anno - anche un po' a sorpresa. Che Ferdinando Bruni e Elio De Capitani avessero realizzato uno spettacolo di qualità si sapeva. Non avevo capito di quale alto livello.

Le discussioni meglio percepibili riguardano il rapporto tra verità e punti di vista, tra distacco e pathos, tra cliché e invenzione linguistica. Per usare i termini di Bennett si tratta di decidere quanto Bennett sia più brillante che profondo e quanta tradizione di humour britannico vi sia nella sua prosa (da Wilde a Shaw, ecc...). In altri termini, se Bennett stia con Irwin, il prof giovane per il quale alla fin fine la Storia si dovrà affrontare con la testa di un giornalista (pura pop culture), o con Hector, il vecchio prof umanista. A mio parere Bennett è con Irwin, ma la commedia rende a Hector l'onore delle armi e di fatto è un'elegia in suo nome: per una figura carismatica in via di sparizione. Ma la bellezza (voglio insistere con questa desueta e impronunciabile parola) dello spettacolo è tutta nella presenza dei giovani attori e dei meno giovani. Vedere su un palcoscenico italiano otto giovani, straordinari attori è un evento. Non ce n'è uno che sia di media levatura. Sono tutti meravigliosi e commoventi”.

Scheda Evento

Quando:
Dal 1° al 3 marzo 2013, ore 20:45
Location:
Teatro Comunale Giuseppe Verdi, viale Martelli 2 - PORDENONE
Contatto:
Biglietteria del Teatro
Tel.:
0434247624