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I miss my enemies

54. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia - Eventi collaterali

Dal 4 giugno all’1 luglio 2011

 

I Miss My Enemies

Installazioni video e audio, dipinti, fotografie, sculture e performance degli artisti:  Joat Castro, Marc Vincent Kalinka, Steve Piccolo, Babi Badalov, Adrian Paci, bert Theis, Kirill Chelushkin 

"Può l'inimicizia trasformarsi in amicizia? Il mistero delle minacce propagandistiche. Una dichiarazione di ostilità come primo passo verso una nuova intesa. Gli amici temuti della nostra infanzia, i veri o immaginari nemici di oggi".

Evento collaterale della 54° Biennale d'Arti visive, "I miss my enemies" è approdato, con la sua articolata proposta multimediale, nel suggestivo spazio della Sala del Camino, all'interno del complesso dei SS. Cosma e Damiano, alla Giudecca. 

 Il titolo, che in italiano suona più o meno "Mi mancano i miei nemici", rinvia a un tema assai delicato, per molti versi scomodo, dell'attuale sensibilità mediale e antropologica; dove il "nemico", di fronte all'addomesticazione retorica - diplomatica delle varie visioni del mondo, non rinvia a un'idea di opposizione ad oltranza contro "l'altro", ma al contrario offre una possibilità di definizione per realistico confronto, ed eventuale fondato contrasto, delle proprie convinzioni e  certezze; il confine entro cui il "bene" acquisisce corpo e spessore, nella sana demarcazione di una differenza, verso un ponte possibile. Non si tratta dell'esaltazione di un principio di diversità a prescindere, semmai esattamente l'opposto: e cioè la selezione consapevole degli eventuali punti di contatto, conoscendo l'altro più approfonditamente, al riparo dal chiasso mediale che lo descrive od occulta, e tende a rimescolare tutto, a seconda di interessi in gioco e contingenze indicibili.

Scrive la curatrice, Oxaana Maleeva: "During the Cold War we always had the suspicion that our enemies had to be really cool and interesting, if only because so many idiots seemed to hate them." Il vero nemico, di cui non si sente affatto la mancanza, insomma, sembra  proprio l'indistinzione...

Il breve video di presentazione, realizzato da Marc Vincent Kalinka, offre un fulminante compendio concettuale del tema; e soprattutto sgombra il campo da possibili equivoci. Le due figure stilizzate ai margini dello schermo, infatti, "sparano" le proprie cartucce, il primo nel vuoto di un pregiudizio interiore che acceca la percezione dell'altro, il secondo contro un muro esterno precostituito che li divide e alimenta il conflitto; e l'infondatezza delle reciproche posizioni, in assenza di uno specifico confronto - scontro preliminare, può in tal modo generare mostri ideologici forieri di distruzione.

Il "ponte" al posto del muro, insomma, può darsi qui in una definizione identitaria che presupponga la differenza come realtà di fatto superabile, mai come alibi. Messaggio universale da calare pari pari nel contesto odierno, dietro il velo ipocrita del "diplomaticamente corretto" (vedi la "rivoluzione" di Wikileaks) o il filo spinato dei nuovi fondamentalismi...

Scheda Evento

Location:
Sala del Camino, Giudecca 621 (Campo San Cosmo) - VENEZIA