di Jean Claude Carrière
traduzione e regia: Valerio Binasco
scene e luci: Massimo Bellando Randone
costumi: Sandra Cardini
musiche: Arturo Annecchino
con: Ennio Fantastichini, Isabella Ferrari
Una produzione: Angelo Tumminelli – Star Dust International srl
Jean-Jacques, giovane avvocato in carriera, noto Don Giovanni della Parigi bene, conduce una vita da scapolo esemplare, perfettamente organizzata tra ufficio, serate mondane e nottate con donne sempre diverse. Ha però un difetto: non ha memoria, ed è perciò costretto a catalogare in un album tutte le sue conquiste.
Un giorno gli piomba in casa Suzanne, una giovane donna alla ricerca di un certo Philippe Ferrand. La donna è stanca e, senza troppi preamboli, decide di installarsi a casa di Jean-Jacques sconvolgendo così l’ordine maniacale del suo monolocale e della sua vita. Si tratta di un tragicomico incontro-scontro di universi paralleli e apparentemente estranei, dominati dall’incomunicabilità e dalla solitudine.
Il Catalogo – Aide memoire è una commedia delicata e divertente che nel titolo (almeno in italiano) si ispira al Don Giovanni di Mozart; e la ragione è tematica e musicale insieme: il dialogo scorre leggero e brioso come le “note bambine” delle partiture settecentesche e il personaggio maschile si ispira – o almeno vorrebbe – al celebre seduttore.
Il tema narrativo è di quelli molto cari al teatro e al romanzo tardo novecentesco: l’impossibile incontro tra un uomo e una donna. Tanto più fatale, quanto più imprevedibile. Per salvarsi dall’impossibile amore, i personaggi si aggrappano in modo quasi ossessivo alla verosimiglianza dei dialoghi e delle situazioni, ma solo per approdare a un’atmosfera di intimità senza scampo, e tuttavia leggera e primordiale, dove la realtà si rivela per quella che è: una specie di prigione dell’anima.