"La magnifica ossessione" rivendica una visione radicalmente libera dei piani temporali; le opere sono accostate secondo un criterio che si potrebbe definire “anticipazione del presente”, o “archeologia del futuro”. Per questo motivo il visitatore incontrerà un percorso che è sì cronologico, ma che procede in realtà per forti slittamenti tematici. Le opere sono disposte senza gerarchie visive, mischiando le collezioni ed esaltando le differenze tra le categorie.
Una rievocazione, in un certo senso, dello spirito dei salons ottocenteschi, esposizioni che rappresentavano un diverso modo di osservare le opere d’arte. “La magnifica ossessione” propone una sensibilità prossima ai criteri del collezionismo e alle condizioni visive della realtà, piuttosto che alla presunta neutralità ed asetticità delle sale espositive moderne e contemporanee.
Per costruire “La magnifica ossessione” il Mart è ricorso in toto alle proprie professionalità interne, affidandosi ad un vero lavoro di squadra. I curatori e conservatori coinvolti sono Nicoletta Boschiero con Veronica Caciolli, Margherita de Pilati, Duccio Dogheria, Daniela Ferrari, Mariarosa Mariech, Paola Pettenella, Alessandra Tiddia, Denis Viva, Federico Zanoner.
“La magnifica ossessione” ospita anche lavori pensati e realizzati da artisti contemporanei, che intervengono offrendo il loro sguardo alla successione storica delle opere: dalla residenza di Paco Cao agli special guest Emilio Isgrò, Liliana Moro, Christian Fogarolli e Paolo Meoni e, a partire dal 2013, Emanuele Becheri, Giuseppe Caccavale e Michele Spanghero.