Teatro in Villa 2013
E insomma, come raccontare un personaggio così conteso e fatto a brandelli? Ogni popolo che se ne appropriò gli attribuì una storia diversa, fatta a sua immagine e somiglianza. Nel nostro spettacolo di queste storie ne evochiamo tante, ma ci siamo detti: dietro il mito dell’eroe per metà divino e per metà umano ci sarà pur stata una creatura, forse un ominide un po’ robusto, bravo a difendere il suo pollaio dalle faine, dal quale a sua insaputa, tutte queste “favole” hanno avuto origine.
Ed è questo povero cristo, gravato dell’immane fatica di essere celebrato nei secoli come il salvatore dell’ umanità dall’ aggressione di orridi mostri malèfici, la persona che noi cerchiamo di avvicinare, di conoscere, di far parlare. Le sue parole sono quelle che gli mettono in bocca i tragici greci e latini (Sofocle, Euripide, Seneca) i mitografi (Esiodo, Apollodoro…), i poeti (Omero, Ovidio…). E anche il più spassoso autore di farse del teatro mondiale: Tito Maccio Plauto.