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Novecento mai visto. Opere dalle collezioni bresciane. Da De Chirico a Cattelan e oltre

Santa Giulia ritrova, per lo spazio di questa mostra, le opere che qui furono esposte dal 1964 al 1972, in quella che all’epoca era la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea poi immagazzinata per lasciare spazio alle collezioni archeologiche e medievali che hanno reso celebre il museo bresciano.

Per molti sarà così l’occasione di poter ammirare una raccolta giustamente famosa, tra le maggiori collezioni pubbliche del settore in Italia, che da 40 anni era inaccessibile al pubblico. Con un plus non secondario: insieme alle opere patrimonio delle collezioni pubbliche ne verranno proposte altre, non meno rilevanti, concesse dalle notevoli collezioni private della città. Si potrà così spaziare su artisti fondamentali della storia dell’arte italiana e internazionale del Novecento, giungendo ai contemporanei. Di qui il titolo emblematico della rassegna Novecento mai visto, Da De Chirico a Cattelan e oltre.
La mostra – curata da Elena Lucchesi Ragni con Enrico De Pascale e Paolo Bolpagni - sarà allestita viv a vis con un’altra importantissima esposizione, entrambe accolte negli spazi di Santa Giulia, quella della Collezione Daimler Mercedes, per la prima volta esposta in Italia.

Novecento mai visto, Da De Chirico a Cattelan e oltre propone numerosi dipinti di proprietà dei Civici Musei e non più esposti in modo organico dai primi anni Settanta. La parte più rilevante di tale patrimonio è costituita dalle opere, sorprendentemente anticipatrici in senso astratto, del bresciano Romolo Romani, dai numerosi dipinti di ambito futurista (Dottori, Evola, Depero, Lega, tutti datati entro il 1919) e dalle opere di orientamento informale che, dopo la chiusura della galleria, rimasero nei depositi (Chighine, Paolucci). Importanti testimonianze dell’arte del Novecento (De Chirico, Morandi, Sironi) arricchirono poi (1986) le raccolte civiche tramite il lascito della famiglia bresciana Scalvini.

La Galleria esibiva inoltre un centinaio di opere provenienti dalla straordinaria collezione depositata da Guglielmo Achille Cavellini che, caso unico in Italia, comprendeva quanto di meglio e di nuovo proponeva l’arte italiana e internazionale (da Klein a Warhol, da Hartung a Mathieu, da Burri a Fontana). Il percorso dell’attuale mostra intende ricordare quell’iniziativa, rendere omaggio a Cavellini come artista ed evocare quel clima culturale “d’avanguardia” che connotava allora la Città anche grazie all’apertura di nuove gallerie e al costituirsi di cospicue raccolte private.

Attraverso i fondamentali prestiti concessi da tali raccolte, ancora in parte esistenti e spesso accresciutesi nel tempo, è stato ora possibile delineare un percorso nell’arte italiana dal primo Novecento agli anni Settanta con opere di rilevante interesse storico, variamente riferibili ancora all’informale (Crippa, Birolli, Morlotti, Vedova, Turcato) e al movimento spazialista (Fontana, Manzoni, Castellani, Bonalumi, Melotti). L’esposizione si chiude con i protagonisti delle tendenze concettuali e della cosiddetta “arte povera” degli anni Settanta (Pistoletto, Mattiacci, Anselmo, Paolini, Mertz, Fabro, Parmiggiani, Penone, Zorio, Calzolari).
I chiostri e gli ambienti museali di Santa Giulia accoglieranno, ancora in questa occasione, sculture e installazioni in un suggestivo confronto con le architetture rinascimentali e le testimonianze archeologiche.

Oltre alle opere della collezione Daimler, saranno quindi presentati lavori di più recente esecuzione di artisti non solo italiani, ancora concessi dalle collezioni bresciane (Kapoor, Dan Graham, Cattelan, Paladino, Mainolfi, Tavernari, Picco e Ranzanici).
Sarà davvero affascinante osservare l’arte degli ultimi decenni dialogare con i reperti millenari esposti in Santa Giulia e ancor più con le strutture architettoniche di un complesso monumentale che, non a caso, è dal 2010 “Patrimonio dell’Umanità” per le sue memorie e per la sua straordinaria bellezza.

Scheda Evento

Quando:
Dal 7 marzo al 30 giugno 2013
Location:
Museo di Santa Giulia, via Musei 81/b - BRESCIA
Contatto:
Fondazione Brescia Musei
Tel.:
030.2400640