Piazzola Live Festival 2011
Dopo rock, il pop, il piano di Allevi e quello di Elton John, le canzoni dei Modà e il glam di Jamiroquai, un altro grande appuntamento attende il pubblico del Piazzola Live Festival, questa volta con i ritmi del blues. Giovedì 7 luglio saranno infatti due giganti come Otis Taylor e Michael Burks a dare fuoco alla polveri con le loro chitarre. Un doppio live che riunisce sul palco un artista come Taylor, vero e proprio monumento del blues degli ultimi 20 anni, e Burks, stella nascente del panorama rock blues americano. Le chitarre dei due artisti, accompagnati dalla relative band, si inseguiranno in una travolgente serata di blues ed improvvisazione e l’atmosfera dell’Anfiteatro Camerini si farà caldissima. Otis Taylor è considerato uno fra i piu’ grandi e provocatori bluesmen degli ultimi vent’anni. Definito dall’autorevole rivista “Guitar Player” come il più importante bluesman ai giorni nostri, vanta di numerose collaborazioni con svariati artisti di altissimo livello come il chitarrista inglese rock-blues Gary Moore, l’armonicista Charlie Musselwhite ed il pianista jazz Hiromi Uehara. Il suo suono, definitivo “Trance Blues” ha caratteristiche ipnotiche e ritmi ossessivi e spesso ricorda quello di John Lee Hooker. La sua voce, calda e profonda, domina sulla strumentazione che fino a qualche anno fa faceva a meno della batteria e che vede comunque presente un organico composto da strumenti che sono stati dimenticati dal Blues, quali il mandolino, la chitarra e l’armonica elettrica. Lo scorso 11 maggio 2010 la fida Telarc Records ha pubblicato il suo ultimo album “Clovis People”. Michael Burks è sicuramente un artista che sta attirando molto l’attenzione degli addetti ai lavori e non. Con il suo ultimo lavoro discografico, “Iron Man” dell’Alligator Records, Michael ha appena ricevuto ben tre “nominations” per il Grammy Award 2009 come miglior artista blues maschile contemporaneo, come miglior chitarrista blues e come miglior album rock/blues dell’anno. La sua è una musica mastodontica, come il suo esecutore, 130 chili di uomo nella più piena tradizione dei grandi guitar men neri.