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Passio et mors domini nostri Jesu Christi secundum Lucam

Martedì 12 aprile 2011, ore 21:00

Passio et mors domini nostri Jesu Christi secundum Lucam

di Luca Belloni

testo latino della Vulgata del Vangelo di Luca

con Maurizio Biondi voce recitante
Dolores Bonifazi mezzosoprano
Marcello Lippi baritono
e con l'Ensemble Webern
Chiara De Monte flauto
Claudio Miotto clarinetto/clarinetto basso
Elisa Saglia violino
Luciano Chillemi chitarra
Michele Zappaterra pianoforte/tastiere
e il Coro Santo Spirito di Ferrara
Luca Belloni, direttore

Prima assoluta

  Il concerto è proposto da due gruppi studenteschi, il Circolo studentesco Stravinskij e il Gruppo Spirto gentil, attivi ormai da anni sulla scena universitaria e cittadina. L’iniziativa è finanziata con il contributo dell’Università di Padova sui fondi della Legge 3.8.1985 n. 429 per le iniziative culturali e ricreative degli studenti.

Sarà quindi una Passione secondo Luca, nel duplice senso dell’evangelista e del compositore, che si caratterizza per la capacità di sintesi tra i linguaggi della tradizione e della contemporaneità. Il testo latino, in parte cantato e in parte recitato, è integralmente tratto dalla Vulgata, con l’aggiunta di pochissimi intermezzi tratti da alcuni salmi e inni. Per questo motivo il concerto è proposto come occasione di immedesimazione con la passione, morte e risurrezione di Gesù nel tempo di Quaresima, nella chiesa che ospita il grande crocifisso ligneo, che la tradizione attesta come miracoloso, di recente attribuito a Donatello.

La Passio è una delle più antiche forme della storia della musica. Il modello è evidentemente la liturgia della Domenica delle Palme in cui si ha la lettura integrale (a più voci) di uno dei racconti evangelici della Passione e morte di Cristo. La forma musicale della Passione è sostanzialmente articolata in tre tipologie di interventi. Innanzitutto troviamo il racconto evangelico, quindi abbiamo degli interventi corali che “commentano” l’azione descritta e, in terzo luogo, degli episodi solistici che mirano ad aiutare lo spettatore ad immedesimarsi nella situazione divenendo, in un certo senso, compartecipe della Passione di Cristo.

«La Passio et mors Domini Nostri Jesu Christi secundum Lucam», spiega il compositore e direttore Luca Belloni, «declina queste tre caratteristiche in maniera peculiare, avendo come obiettivo non la semplice realizzazione di un “oggetto artistico” ma, nei limiti delle capacità dell’autore, volendo dare testimonianza della verità, umanità ed universalità della Storia Sacra». In tal senso si è seguita, secondo l’antica lezione dei grandi polifonisti rinascimentali e barocchi, la via dell’adesione al dettato drammatico del testo «senza dimenticare soprattutto in alcuni interventi specificamente solistici o corali», racconta il musicista, «che si tratta di storia della salvezza e, in quanto tale, non può non contenere l’aurorale luce della speranza che eromperà dal sepolcro vuoto la mattina di Pasqua».

L’estremo approdo della composizione (il conclusivo salmo 23) vuole poi rappresentare la proiezione storica dell’azione salvifica di Cristo che è Buon Pastore del Popolo nato dal suo costato aperto. L’opera si chiude dunque sull’albeggiare della Risurrezione, evocata dalle ultime parole del testo lucano, che è sorgente inesauribile di speranza in ogni circostanza dell’esistenza.

Luca Belloni ha studiato Composizione nei Conservatori di Milano e Adria (RO) diplomandosi nel 1997 con il massimo dei voti e perfezionandosi quindi sotto la guida di Pippo Molino. Negli stessi anni si perfeziona in Direzione di Coro e Direzione d’Orchestra con Anibàl Cetrangolo e Luigi Verdi. Nel 2005 ha partecipato ai corsi dell’Accademia Chigiana di Siena e ha conseguito il Diploma Accademico di Secondo Livello, indirizzo Compositivo, corso di Composizione, con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria. Agli studi musicali ha affiancato quelli universitari presso la facoltà di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano. Sue composizioni sono state eseguite in diverse città italiane. Nel 2001 Radio Vaticana ha dedicato una trasmissione monografica alla sua produzione compositiva. I suoi Cinque studi per chitarra hanno ottenuto il diploma di merito nell’edizione 1998 del Concorso di Composizione “P.Barsacchi” di Viareggio. La sua attività direttoriale spazia dal repertorio classico a quello contemporaneo. E’ direttore stabile dell’Ensemble “Webern”, formazione che ha fondato in collaborazione con il chitarrista Luciano Chillemi. Svolge attività musicologica e di divulgazione. Negli ultimi anni è stato ospite del “Meeting per l’amicizia tra i popoli” di Rimini in qualità di relatore. Per la casa discografica Universal ha curato le note di copertina di vari cd di musica classica. Collabora stabilmente con il quotidiano online Il Sussidiario in veste di curatore della rubrica The day after tonality dedicata alla musica colta contemporanea.

Maurizio Biondi si è laureato in musicologia all’Università di Bologna con Franco Donatoni, completando gli studi musicali al Conservatorio di Parma (pianoforte) e di Firenze (musica corale e direzione di coro). Svolge attività di ricerca musicologica in un campo molto ampio, con particolare riguardo alla musica dell’Ottocento e del Novecento storico. Su Berlioz ha scritto diversi saggi e ha curato l’edizione italiana de Les Soirées de l’orchestre, capolavoro critico e letterario del musicista (Serate d’orchestra, EDT, 2006). È autore di varie “scene da concerto”: un genere di spettacolo (con voce recitante) in cui l’idea dell’approccio critico al brano musicale viene ripensata in forma teatrale e letteraria. Tra i titoli più significativi: Schönberg e i suoi volti, sulla Suite op. 29 di Schönberg (Firenze, Palazzo Pitti), Dialoghi sulla Grande Fuga, sull’op. 134 di Beethoven (Venezia, Ca’ Rezzonico), La luce ritrovata, sul “Thamos” di Mozart (Festival K di Santa Cecilia – Roma, Parco della Musica). Ha curato una nuova edizione sulle fonti della Norma di Bellini (andata in scena nel 2001 per il Festival di Parma) e, sempre in ambito operistico, ha lavorato come consulente artistico presso il Teatro Massimo di Palermo. È docente di Storia della Musica ed Estetica Musicale presso il Conservatorio di Perugia.

L’Ensemble “Webern” nasce nel 1996 da un’idea di Luca Belloni e Luciano Chillemi. Fin dall’inizio della sua attività il gruppo si caratterizza per l’originalità dei programmi e dell’approccio al repertorio contemporaneo. In questo contesto viene recuperata la pratica della trascrizione di brani del passato recente o lontano. Nasce così la serie dei concerti-omaggio, serate monografiche in cui intorno ad un tema o ad un autore vengono disposti, in un singolare contrappunto, brani di diverse epoche e stili. L’Ensemble si è esibito in numerose città italiane (Padova, Milano, Parma, Rovigo, Bergamo, Adria) ottenendo lusinghieri consensi di pubblico e di critica. Esecuzioni dell’Ensemble sono state trasmesse da Radio Vaticana. L’Ensemble Webern ha all’attivo numerose prime esecuzioni di diversi compositori contemporanei quali: P. Rosato, U. Bombardelli, C. Benati, G. Grosskopf, P. Bellini, M. Erbi, R. Tagliamacco, P. Cattaneo, P. Molino, L. Verdi. Il repertorio dell’Ensemble, oltre agli autori citati comprende numerosi importanti autori quali G. Kurtàg, A. Schoenberg, A.Webern, G. Mahler, C. Ives, I. Stravinsky, N. Castiglioni.

Fondato nel 1986, il Coro Santo Spirito di Ferrara è formato da circa quaranta coristi. Fin dagli esordi ha riscosso unanime consenso di pubblico e critica per il continuo lavoro di ricerca e rinnovamento, fino a diventare uno degli interpreti di rilievo della Stagione del Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara e a farsi conoscere oltre i confini locali in Emilia Romagna, Veneto e Puglia. Il repertorio, in continua crescita, spazia dal XVI secolo al tardo romanticismo, ma nella sua ventennale attività ha privilegiato con continuità e crescente consapevolezza il repertorio barocco. Dopo aver eseguito la quasi totalità della produzione corale sacra di A.Vivaldi, il coro ha rivolto la propria attenzione a J.S.Bach, dalle cantate al Magnificat BWV243 fino alle Passioni secondo Giovanni e secondo Matteo, a Haendel (Funeral Anthem, Laudate Pueri Dominum, The Messiah). Altro autore molto amato e spesso eseguito dal coro è Mozart, di cui il coro esegue varie opere sacre fino al maestoso Requiem KV626. Numerose le collaborazioni di prestigio: Diego Fasolis, Douglas Boyd, Davide De Lucia e Gerd Kenda. Dal 2003 è iniziato un felice e duraturo sodalizio con Roberto Zarpellon e l’Orchestra da camera “Lorenzo Da Ponte”. Dal 2004 il coro ha collaborato stabilmente con l’ensemble bolognese “Cappella teatina”, uno dei gruppi strumentali di musica antica emergenti in Italia.

Scheda Evento

Location:
Chiesa di Santa Maria dei Servi, via Roma - PADOVA