Dal 10 al 30 giugno 2011
Venerdì 10 giugno alle ore 18.00 presso la Galleria d’Arte Moderna di Udine verrà presentato al pubblico il catalogo della collezione di Carlo Paludetti, dal titolo “Pittura friulana del ‘900. La scelta di un collezionista: da Domenico Someda a Getulio Alviani, recentemente edito da Ribis di Udine, nel contesto di una esposizione dedicata alle più significative opere di artisti friulani tratte dalla raccolta dell’ appassionato collezionista udinese.
Frutto di una ricerca personale alimentata dalla passione per l’arte contemporanea e composta nel corso di una vita operosa, la collezione viene presentata presso la sala didattica del Museo attraverso una selezione di una cinquantina di dipinti, rappresentativi delle scelte di un gusto che si allarga a più generazioni di artisti originari del Friuli, ripercorrendo di fatto tutto il Novecento, a partire da Domenico Someda fino a Getulio Alviani.
La sequenza delle opere documenta infatti la generazione operosa ai primi del Novecento, legata ai modi tradizionali della pittura di paesaggio dal vero, tra i cui spiccano i nomi di Maria Ippoliti, Marco Davanzo, Pellis, Polesello, Dreossi, etc. ai quali si affiancano pittori più legati al ritratto e alla figura, come nel caso di Martina, Gasparini, Pasquali. Segue la generazione cresciuta tra le due guerre, con una selezione significativa dei maestri legati alla Scuola friulana d’avanguardia da Afro, presente con due disegni, Mirko, a Pittino, Modotto; ampiamente documentata la presenza degli artisti gravitanti attorno all’orbita novecentista, Saccomani, Bront, Liusso, Brusini, Cussig, Dri, le esperienze legate al neorealismo con De Cillia, Anzil, Michieli, o alle ricerche in direzione astrattista, tra cui Variola, Mocchiutti. Tra le opere di maggior rilievo verranno presentati dipinti di Pizzinato, Zigaina, Zuccheri, Celiberti, Ciussi, e nella collezione non manca lo sguardo sulla più stretta contemporaneità, come le opere di Mario Di Iorio, fino a uno studio di colore firmato da Getulio Alviani. Il catalogo, curato da Licio Damiani, con una presentazione di Isabella Reale, presenta oltre centotrenta opere a riassumere l’intento storico documentario che ha mosso le scelte del collezionista nel campo della pittura friulana.
Evidente in questo collezionista una curiosità, un amore intenso per la pittura della propria terra, che non è altro che un modo per mantenere e approfondire la propria stessa cultura, le proprie origini, e il desiderio di allargare il suo sguardo in una panoramica storica che comprenda e approfondisca l’opera dei principali protagonisti dell’arte del secolo scorso, attivi in Friuli. Siamo di fronte a un collezionista mosso da un istinto naturale, non per esibizione dei “segni” del potere economico, non per accumulazione patrimoniale, che si è innamorato di ogni singola opera d’arte, senza mai barattarla con altra. Un collezionista metodico e documentato, che, dopo un primo quadro di Luigi Bront, ricevuto in regalo di nozze, ha cominciato a frequentare le gallerie, le mostre, i musei, a partecipare alle aste, inizialmente per comprare dipinti al fine di arredare la propria casa, partendo dagli artisti del territorio veneto e segnatamente trevigiano, dove risiede da molti anni, vivendo poi, attraverso il suo lavoro, anche il felice momento in cui le banche investivano nell’acquisizione di opere d’arte, dando quindi anche il suo contributo per l’individuazione di importanti dipinti per le collezioni friulane. Dalla mostra e dal catalogo che l’accompagna, emerge dunque un gusto che non solo spazia a traino dei valori consolidati della tradizione, ma che con le opere di artisti come Getulio Alviani o di Mario Di Jorio, sa aggiornarsi e spingersi in avanti, e vivere il proprio tempo.