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Shakespeare alla veneziana

Giovedì 30 giugno 2011, ore 21:00

Shakespeare alla veneziana sedici sonetti d’amore per voce e viola

tradotti e recitati da Isabella Panfido

accompagnamento musicale di Meri Skejic, viola

In caso di pioggia l’evento si terrà nell’auditorium della Fondazione

 La Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso omaggia William Shakespeare, offrendo un’originale prospettiva del legame del Bardo con Venezia, città scelta come ambientazione di due dei suoi drammi più famosi, ma “evocata” anche in altre opere. Giovedì 30 giugno alle ore 21 il giardino della Fondazione ospiterà infatti Shakespeare alla veneziana, una rilettura in dialetto veneziano di alcuni dei sonetti dello scrittore inglese, proposti, tradotti e interpretati dalla scrittrice e giornalista Isabella Panfido, nel corso di una suggestiva serata, a cui farà da colonna sonora la viola del Maestro Meri Skejic, che eseguirà brani da Bach, Reger e Saint Saens.

È uno Shakespeare intimo quello del Canzoniere di Sonetti, pubblicato per la prima volta, all’insaputa del suo autore nel 1609. Centocinquantaquattro composizioni poetiche in forma chiusa di quattordici versi, scritti probabilmente, ma la genesi dell’opera è oscura, negli anni a cavallo tra XVI e XVII secolo, destinati a due amori e a un pubblico ristrettissimo di amici, ma non alla pubblicazione. Toni dolenti, gioiosi, appassionati, ironici per riflessioni e meditazioni sull’amore, il tempo, la morte, una sorta di poema aperto sulla vita sentimentale del grande Bardo. Di essi i primi centoventisette sono dedicati a un misterioso «fair youth», un giovane bello, biondo, nobile a cui Shakespeare era legato da una passione spirituale e sensuale insieme; i restanti sonetti sono ispirati a una «dark lady», una donna inquietante e inquieta che il poeta amò di un amore geloso e tormentato. Si delinea in questo canzoniere una sorta di triangolo amoroso tra il poeta, il giovane e la dama, dominato dalle presenze del Tempo, corrosivo e distruttore della bellezza, e della Poesia, salvifica e eterna. Dal Canzoniere sono stati tradotti da Isabella Panfido alcuni dei sonetti più famosi e intesi. Sarà curioso e sorprendente constatare come il dialetto veneziano d’antan riesca a restituire sonorità, senso e ritmo all’incanto della lingua shakespeariana, lirica eppure carnale e potente, cercando di ricrearne, con qualche libertà alla fedeltà al testo, l’incisività e la melodia grazie alle forme mono e bisillabiche e alla accentazione tronca tipiche della lingua veneziana.

Scheda Evento

Location:
Giardino della Fondazione Benetton Studi Ricerche, via Cornarotta 7-9 - TREVISO
Contatto:
Fondazione Benetton
Tel.:
0422.5121
e-mail: