Stagione Teatrale 2012-2013- L'altro teatro
Zappalà Danza in Instrument I
coreografie e regia Roberto Zappalà
musica originale (dal vivo) Puccio Castrogiovanni
danzatori Gaetano Badalamenti, Adriano Coletta, Alain El Sakhawi, Roberto Provenzano,
Fernando Roldan Ferrer, Salvatore Romania, Alessandro Vacca
Musicista Puccio Castrogiovanni
testi di Nello Calabrò
luci e costumi Roberto Zappalà
responsabile tecnico Sammy Torrisi
produzione e tour manager Maria Inguscio
una coproduzione compagnia zappalà danza – Etnafest Arte – Scenario Pubblico
– uva grapes contemporary dance festival
la compagnia zappalà danza è sostenuta da
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Siciliana Ass.to del Turismo, Sport e Spettacolo
Instrument 1 <scoprire l’invisibile e la prima tappa dal progetto Instruments di Roberto Zappalà con cui il coreografo ha abbandonato temporaneamente la drammaturgia complessa per soffermarsi sul corpo in relazione al suono, al rumore, alla musica. Con questo progetto Zappalà ha indagato alcuni strumenti inusuali e in genere difficilmente utilizzati in forma solistica, per renderli protagonisti.
Instrument 1, è dedicato al marranzano (scacciapensieri), strumento musicale normalmente associato alla tradizione siciliana e spesso alla mafia. Per questa produzione Puccio Castrogiovanni, uno dei leader del gruppo catanese Lautari, ha esplorato lo strumento in un’affascinante ricerca, portandolo a ritmi e sonorità innovativi e di grande impatto. Il musicista durante lo spettacolo utilizza vari tipi di marranzani, di diversa provenienza.
In scena insieme a Castrogiovanni i sette danzatori della compagnia zappalà danza, tutti uomini, che interpretano con vigore una Sicilia senza confini, in cui la tradizione e il moderno non vedono una netta distinzione, ma si incrociano, si ritrovano, si fondono.
Con Instrument I Roberto Zappalà ha anche avviato re - mapping sicily, un percorso che avrà il compito di rileggere la Sicilia attraverso il suo linguaggio scenico .
Dall’ ”inizio” ogni viaggio degno di questo nome è legato ad una mappa; che si segua prima di incominciarlo o che si disegni al ritorno, la mappa è sempre un viaggio.
Si può viaggiare anche attraverso i concetti, i luoghi comuni, gli stereotipi, le credenze, le abitudini di un luogo le cui mappe sono logorate per il troppo uso ed è urgente approntarne di nuove.
Borges insegna che la mappa non è il territorio, a maggior ragione se il territorio in questione è la Sicilia, perché, come diceva Gesualdo Bufalino, la Sicilia non esiste, ci sono cento Sicilie e ognuna ha altrettante interpretazioni. Per interpretare servono gli strumenti e lo spettacolo si fa carico, nel senso letterale e metaforico, di uno di questi, il marranzano, per farne strumento d’interpretazione, per aprire strade e percorsi che la danza ci propone in maniera dolce e oscura. Ogni strumento è anche una protesi, e la protesi marranzano serve a pescare nel “mare” Sicilia.
Un altro nome popolare di questo strumento è, chi sa perché, scacciapensieri, e la danza dello spettacolo ha l’ambizione alta, com’è giusto che sia, non di scacciarli, ma di farli venire.
Instrument1- scoprire l’invisibile è la prima “camminata” di un viaggio più grande, quello di re-mapping sicily, un progetto per viaggiatori non per turisti perché: “camminare è una virtù, il turismo è un peccato mortale” (Werner Herzog)