TRIESTE - Gabriele Lavia ritorna al Rossetti con una nuova messinscena del capolavoro molièreiano Il malato immaginario. Lo spettacolo, di cui Lavia oltre che impegnato nel ruolo del titolo, è anche regista, sarà in scena da mercoledì 3 a domenica 7 novembre.
Un testo molièriano che è una pietra miliare della storia del teatro e come protagonista e regista, un maestro della scena del calibro di Gabriele Lavia… Il malato immaginario, che arriva alla Sala Assicurazioni Generali a pochi giorni dal debutto nazionale, possiede tutti gli elementi per mostrare un appeal fuori dall’ordinario e per confermarsi fra i nuovi allestimenti più attesi della stagione.
La prova d’attore di Gabriele Lavia si annuncia di sicuro rilievo e sarà costruita anche secondo accenti e tratti nuovi: d’altra parte chi ha ammirato il precedente impegno dell’attore sulla drammaturgia di Moliére ne L’avaro (2003), non avrà dubbi sulla forza espressiva e di analisi di cui questo artista è capace.
Lavia ha fatto dell’inquietudine di pensiero, della ricerca, della creatività fantasiosa e poetica, dell’attenzione all’animo dell’uomo contemporaneo – guardato spesso attraverso il sapiente sguardo dei grandi autori classici – il proprio segno artistico anche come regista. E promette di fare, di questo Il malato immaginario una metafora dell’uomo di fronte al potere: qui si guarda al potere dei medici che è la malattia… E chissà poi, che la malattia per Argante più che le tante e diverse patologie di cui si sente vittima, non sia un più diffuso e malinconico male di vivere.
Una chiave di lettura che ci mostra il capolavoro moliériano sotto una luce diversa, forse anche più moderna e interiore: citando Pascal, uno dei filosofi a cui Moliére faceva riferimento, Gabriele Lavia scrive infatti nelle sue note solo il cuore può dare misura e prezzo alle cose, è il famoso pensiero di Pascal. E questo vuol dire che il valore di tutte le cose è in “qualcosa” che sfugge alla coscienza e sta nel cuore…
Un pensiero che si addice profondamente ad Argante, un “malato immaginario“ talmente attanagliato dalla propria ipocondria da nutrirsi di medicamenti e trascorrere la vita spiando l’insorgere di ogni possibile sintomo di nuovi malanni.
Ma il peggior malanno di Argante è quello d’essere circondato da persone false: la seconda moglie Belinde infatti asseconda la sua follia nell’intento di farsi nominare sua unica erede, ugualmente approfittatori appaiono i medici a cui s’affida, interessati non tanto a restituirgli la salute quanto piuttosto a spillargli fino all’ultimo centesimo in consulti e medicine. Quando il delirio induce Argante a combinare il matrimonio della unica figlia Angelica con il pedante e goffo medico Diafoirus (in modo da assicurarsi per sempre i suoi servigi), si scatena il dramma. La giovane infatti si è promessa a Cleante. La aiuterà la serva Toinette, a far ragionare il padre: travestita da medico e con la complicità del saggio fratello di Argante, convince il malato immaginario a fingersi morto per comprendere chi gli è veramente fidato. Argante ha cosÏ prova delle sincere lacrime della figlia e delle trame interessate della moglie: tanto basterà a premiare la giovane unendola all’uomo amato e a punire Belinde.
Un grande e universale affresco delle sottili crudeltà e delle tenere ingenuità dell’uomo, dunque, che restituirà alla platea del Politeama Rossetti uno dei suoi protagonisti più amati. Gabriele Lavia era assente da Trieste dal 2001, quando conquistò il pubblico con un’affascinante lettura del bergamaniano Dopo la prova: ma è stato intenso e punteggiato di successi il percorso che in passato ha compiuto assieme allo Stabile regionale, dove ha interpretato o diretto oltre venti spettacoli, talvolta di produzione, affrontando fra gli altri Shakespeare, Pirandello, Checov, Strindberg.
Stagione Teatrale 2010-2011
Dal 3 al 7novembre 2010
mercoledì 3, venerdì 5 novembre e sabato 6 novembre, ore 20:30
giovedì 4 novembre alle ore 16:00 e alle ore 20:30
domenica 7 novembre solo alle ore 16:00
Politeama Rossetti, V.le XX Settembre, 45 - TRIESTE
Il malato immaginario
di Molière
traduzione Chiara De Marchi
con Gabriele Lavia: Argante
e con Pietro Biondi: Dottor Diarreus, medico
Gianni De Lellis: Beraldo, fratello di Argante
Giorgio Crisafi: Buonafede, notaio
Barbara Begala: Antonietta, cameriera
Mauro Mandolini: Professor Purgone, medico di Argante
Vittorio Vannutelli: Dottor Fetus, farmacista
Giulia Galiani: Belinda, seconda moglie di Argante
Andrea Macaluso: Cleante, innamorato di Angelica
Michele Demaria: Tommaso Diarreus, figlio del Dottore e pretendente di Angelica
Lucia Lavia: Angelica, prima figlia di Argante
scene: Alessandro Camera
costumi: Andrea Viotti
luci: Simone De Angelis
musiche originali: Giordano Corapi.
regia: Gabriele Lavia
Una produzione Teatro Stabile dell’Umbria/Compagnia Lavia-Anagni
Biglietti: interi da € 16.00 a € 29.00, ridotti da € 13.00 a € 24.00
Info: Teatro Stabile Venezia Giulia
tel. 040-3593511