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Hannibal, le origini del male: i dolori del giovane Lecter

ConSequenze

[img_assist|nid=3680|title=|desc=|link=none|align=left|width=113|height=130]Quinto episodio della saga del dottore che ama avere amici per cena, ecco sul grande schermo Hannibal Lecter – Le origini del male, film diretto dal bravo Peter Webber, nato insieme all’omonimo ultimo romanzo di Thomas Harris. Pur essendo in ordine cronologico  l’ultima delle pellicole sul serial killer più famoso della storia, quella di Webber è un prequel dato che, per spiegare al mondo intero il perché della sua follia ed efferatezza, il regista, e prima ancora lo scrittore, riportano alla luce la terribile infanzia di Hannibal.

Il film è incentrato sulle origini dei Lecter, nobili lituani uccisi da mercenari collaborazionisti russi  durante la Seconda Guerra Mondiale. Come se non bastasse i signori in questione si sono pure divorati Micha, l’amata sorellina del piccolo Hannibal, scampato fortunosamente ad ugual fine. Cresciuto insofferente alla disciplina  in un orfanotrofio, Hannibal (interpretato dal bravo attore francese Gaspard Ulliel) ben presto fugge in Francia e trovo accoglienza ed amore fra le braccia di una giovane parente giapponese acquisita, Lady Murasaki, moglie di un suo zio, interpretata dalla bellissima Gong Li.

Qui, l’adolescente Hannibal apprende dall’adorata nipponica[img_assist|nid=3681|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=424] zia l’arte di usare la spada ed in occasione di un’offesa da lavare col sangue fa volare la prima malcapitata testa di un rude macellaio, reo di avere esagerato con apprezzamenti volgari alla donna. Dal battesimo del sangue al desiderio di ricercare e fare a pezzi i colpevoli della morte della sorellina il passo è breve: Hannibal, studente modello alla facoltà di medicina, si mette sulle tracce di questi criminali di guerra facendo riaffiorare con l’uso di sedativi i fantasmi di un passato, in realtà mai dimenticato. Così tra un viaggio in Lituania e scorribande in terra di Francia (dove gli ex militari si sono nascosti) il giovane antropofago mantiene fede alla barbara legge dell’occhio per occhio dente per dente, facendo fare una gran brutta fine agli aguzzini della piccola Micha, nutrendosi in particolare delle loro paffute guance. Terribile in particolare la scena della decapitazione di uno dei malcapitati, le cui guance finiscono in uno spezzatino coi funghi!

Della saga creata da Thomas Harris, Hannibal Lecter costituisce il quinto episodio dopo Manhunter – Frammenti di un omicidio (1986), Il silenzio degli innocenti (1991), vincitore di ben cinque Premi Oscar, Hannibal (2001) e Red Dragon (2002), tutti tratti da romanzi di Harris adattati per il grande schermo. Di questo prequel va apprezzata senz’altro la regia di Peter Webber (già noto ai cinefili per La Ragazza con l'orecchino di perla, film che vide protagonista una acerba Scarlett Johansson), cui va il merito, a differenza delle precedenti pellicole, di rendere protagonista l'assassino seguendone la prospettiva, e perciò chiamando alla corresponsabilità dei suoi efferati delitti la corrotta società del tempo (il cannibalismo sul fronte orientale, la ghigliottina per i collusi con l'occupazione, i balordi riciclati nella polizia). Ottima la prova d’attore del giovane Ulliel, eccellente nell’impersonare un personaggio portato al successo [img_assist|nid=3682|title=|desc=|link=none|align=left|width=640|height=424]da un autentico mito come l’Antony Hopkins de Il silenzio degli innocenti, davvero credibile con il suo sguardo sadico e quella cicatrice sulla guancia che pare quasi messa li apposta per uno che fa spuntini con le guance altrui! Nel cast anche la bella ed enigmatica Gong Li, che con Hannibal condivide mistero, sofferenze ed inquietudini, ormai lanciatissima nel cinema che supera le frontiere di Cina e Giappone.

Un film godibile, che fa paura quanto basta, assolutamente vietato ai minori di quattordici anni. Da vedere.