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Il Boris Godunov con i catalani della Fura dels Baus al Verdi di Pordenone

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[img_assist|nid=18883|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PORDENONE - Si avvicina, per il Teatro Verdi di Pordenone, il momento dell’evento più atteso della stagione, quel Boris Godunov della celebre compagnia catalana di levatura internazionale, La Fura dels Baus - che manca in regione da oltre dieci anni e presenta questo lavoro in esclusiva per il Friuli Venezia Giulia - che martedì 24 e mercoledì 25 marzo, alle 20.45, porterà in teatro e in città l’artificio reale del terrorismo, coinvolgendo il pubblico in un momento da brivido. Non si tratterà, come spesso è accaduto per altri spettacoli della Fura, di una questione “fisica” (con questa compagnia icona del nuovo teatro si è pronti a essere investiti da spruzzi d’acqua, fasci di luce, corpi in movimento, polli e frattaglie), ma di un incredibile coinvolgimento mentale: in un’atmosfera tesa e agitata lo spettatore avrà paura, risponderà con il terrore a un atto di terrore. Lo spettacolo, poi, non si “limita” a ciò che accadrà sul palco nelle due[img_assist|nid=18884|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=427] serate, ma avrà a che fare con tutti i luoghi del teatro, quindi anche con i foyer e con l’esterno del Verdi (e per questo si è reso necessario informare anche le Forze dell’Ordine locali). E’ dunque importante il lavoro sugli spazi tanto che, proprio per questo, la Compagnia sarà in città già da domenica 22 marzo. Per lo spettacolo, inoltre, sono state reclutate sette comparse (due donne e cinque uomini) ricercate nell’ambito dei corsi della Scuola sperimentale dell’attore; ma candidati per il ruolo di comparse si sono offerti anche da fuori regione. Boris Godunov porta dunque in scena, tra il pubblico, un attentato terroristico (non è l’opera di Puskin che dà il titolo alla piece ad essere rappresentata!) e tutto ha inizio con un'invasione in sala, come avvenne nel 2002 nel teatro Dubrovka a Mosca, durante la rappresentazione del musical Nord-Ost. La drammaturgia prende le mosse da fonti reali, ma i dati oggettivi sono solo lo spunto per la messa in scena che punta all’universalizzazione del tema scottante, e attualissimo, del terrorismo. Ecco perché La Fura ha in primo luogo inventato un paese di provenienza dei terroristi, il Berkania, e ha scelto di far cominciare lo spettacolo dalla conclusione dell’attentato moscovita, ovvero dall’assalto delle forze dell’ordine al teatro per porre fine al lungo sequestro. E cioè dal momento in cui un commando di truppe speciali russe irruppe coi gas dove si trovavano asserragliati i terroristi ceceni carichi di esplosivo: il bilancio delle vittime e degli intossicati fu altissimo. La Fura mette quindi in opera un nuova forma spettacolare che si potrebbe chiamare docu-drama (documento - dramma teatrale - sceneggiato), l’esplorazione di un fatto storico attraverso i lati più oscuri della vicenda come le motivazioni dei terroristi, le discussioni ufficiali tra i governanti in carica per risolvere la crisi, la tensione tra gli ostaggi e i terroristi, senza però venire meno alla sua natura e alla costruzione di uno spettacolo capace di coinvolgere su più fronti gli spettatori e di provocare tensioni e paure. Spogliato da riferimenti troppo aderenti alla realtà geopolitica, Boris Godunov rappresenta l'eterna lotta per il potere tra opposti estremismi, nutrendosi - secondo un canone più volte sperimentato dal gruppo catalano - di immagini forti e trovate spiazzanti, che coinvolgono direttamente il pubblico nell'azione. La vistosità dell’artificio sarà evidente, ma ciò non impedirà alla Compagnia di fare entrare il pubblico, con passione e sincerità, dentro un problema vero e grave: la paura del terrorismo, il richiamo della “sicurezza”, la loro rappresentazione e amplificazione mediatica. Dunque, si profila una grande esclusiva, per il Verdi. Uno spettacolo che libera l'angoscia profonda portato in scena da una compagnia eccezionale, interprete di un teatro totale, che sfrutta le moderne tecnologie fondendole al linguaggio estetico del corpo più che alla parola. Un teatro che coinvolge e fa riflettere. [img_assist|nid=18885|title=|desc=|link=none|align=left|width=427|height=640]Martedì 24 e mercoledì 25 marzo 2009, ore 20.45