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Il Paulus di Mendelssohn per l'anteprima del Festival Biblico a Vicenza

VICENZA - Sabato 23 maggio 2009, un concerto di fama internazionale per annunciare la quinta edizione del Festival Biblico e celebrare la figura di Saulo di Tarso nell’Anno Paolino.
Alle 19 la chiesa di San Paolo di Vicenza ospiterà Il Paulus, Op. 36 di F. Mendelssohn, eseguito per l’occasione da Orchestra e Coro del Duomo di Graz e promosso in collaborazione con l’Associazione Mousikè e l’Associazione Iniziative Culturali della Parrocchia di San Paolo.
Il concerto verrà preceduto da una conferenza introduttiva tenuta dal Prof. Virginio Sanson, alle 17.30 nell’Auditorium del Centro Culturale San Paolo di viale Ferrarin – Vicenza.
Il Paulus fu un autentico evento di livello internazionale fin dalla prima esecuzione di Düsseldorf, il 22 maggio 1836. L'ampiezza della risonanza e la clamorosa impressione che produsse sul pubblico si mantenne vivo anche lungo tutto il corso dell'Ottocento, non solo nelle sale da concerto ma anche nell'ambito del consumo musicale privato. Il Paulus rappresentò infatti un punto di svolta nella storia del genere.
L'idea di Mendelssohn, di trasformare il vecchio oratorio descrittivo di argomento biblico in un autentico mezzo di comunicazione religiosa, era un fenomeno che corrispondeva al momento storico. La coscienza della società cristiana riformata si rispecchiava nel progetto del Paulus riguardo alle forme e alla presenza del sacro nella vita moderna.
Paolo è il protagonista della trasformazione del cristianesimo da setta dell'ebraismo a religione universale, tema centrale degli Atti degli Apostoli. Ma il Paolo raccontato in musica da Mendelssohn non è il grande architetto della Chiesa di Roma, la parte più rilevante da un punto di vista teologico, ma si concentra su un altro momento della sua esperienza, la conversione. Emerge l'uomo che affronta il compito tremendo cui è destinato, pur sapendo le sofferenze, l'odio e le
difficoltà che l'attendono, una figura connotata in Mendelssohn dal sofferto percorso di distacco dalla vecchia identità, alla fine del quale c'è la piena accettazione delle nuove forme in cui s'esprimeva, forse, quella verità "sola ed eterna, mentre la forma è molteplice", alla quale aderiva il padre Abraham. Non mancano riferimentiautobiografici, essendo la questione della sua identità ebraica fonte di profonde inquietudini che portarono tra l'altro la famiglia a cambiare l nome da Mendelssohn a Bartholdy (un'ulteriore coincidenza Saulo/Paolo).
A cimentarsi con la grande opera saranno, direttamente da Vienna, interpreti d’eccezione: l’orchestra Domorchester Graz, composta da strumentisti dell’Orchestra Filarmonica di Graz e diretta dal Maestro di Cappella Josef M. Doeller, ed il coro Grazer Domchor. Le radici della tradizione musicale del Duomo di Graz risalgono ancora al 15mo secolo, quando Federico III fece costruire l’attuale Duomo come chiesa di corte e fece di Graz la residenza imperiale. Nel 1619 la residenza imperiale e
la sua cappella furono trasferite a Vienna, e con esse anche la sua attività musicale.
Oggi il Grazer Domchor, con concerti e messe radiofoniche, si é conquistato la fama di miglior coro viennese per il repertorio sacro, ed è é spesso in tournée in Europa ed in Asia.
La serata è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Info: Centro Culturale San Paolo
Tel. 0444 937499