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Isole britanniche nel pordenonese: questo il denominatore comune di Folkest per domenica 15 luglio

Folkest

Sequals (PN) - In un programma vario e vasto come quello di Folkest, succede a volte che alcune giornate di programmazione assumano caratteristiche monotematiche, sia da un punto di vista territoriale sia da quello musicale.

Ne è un esempio la serata di oggi, in cui una doppia coincidenza fa concentrare nella provincia pordenonese (pur in località non attigue) tutti gli appuntamenti e uniforma l’area di provenienza delle musiche o degli artisti chiamati a dar loro vita. Tutto questo, sempre grazie all’aiuto concreto che Folkest riceve dalla Regione Friuli-Venezia Giulia (assessorati per le Attività Produttive e per le Identità linguistiche ed i Migranti, Istruzione, Cultura, Sport e Politiche della pace e della solidarietà) e dagli sponsor Generali, Albatros e Latterie Friulane.
A Sequals sono di scena i To Loo Loose, apprezzata formazione triestina attiva dal 1995, con l’obiettivo di non riproporre fedelmente in ambiente mediterraneo le suggestioni della verde Irlanda, ma di calarle nella nostra realtà musicale e culturale a suon di birra e divertimento, cucendo sui ritmi mesti e sugli scatenati sincopati dell’Isola Verde un sound rockeggiante nuovo di zecca, capace di trasformare i brani della tradizione irlandese in composizioni completamente nuove, sempre bagnate di piacevoli sonorità folk. Hanno all’attivo un disco Donkey Riding (Folkest Dischi) che è come il whisky, sapore morbido ma deciso. La formazione vede sul palco di piazza Municipio Alessandro Diviacco - batteria; Paolo Fumo - voce e percussioni; Roberto Ranieri - chitarre, banjo, mandola, armoniche; Daniele Napolitano - chitarra solista; Edoardo Neppi - basso; Cedric Catalogne – violino.
Ad Arzene, ultimo concerto in terra friulana per Atlantic Roar, il gruppo guidato dal violinista Paul Bradley, vecchio amico del Friuli e dei friulani, oggi una delle grandi realtà della musica tradizionale irlandese. Originario del Nord Irlanda, della contea di Armagh, ma residente da molti anni a Galway, dove tiene regolarmente corsi di violino ed ha il suo atelier di liuteria, ritorna a Folkest dopo molti anni dalla sua ultima apparizione alla testa di un eccellente quartetto completato da Dave Abeli – chitarra, bouzouki, mandolino; Joe McHugh - cornamusa irlandese; Geraldine Bradley – voce. I duetti infuocati tra le corde del violino di Paul e il bellissimo suono della cornamusa irlandese, sostenuti dal tappeto degli strumenti a plettro, rendono unico ed entusiasmante il sound di questo quartetto. Per Folkest, questa sera a Venzone, nel suggestivo scenario di piazza Municipio.
A San Vito al Tagliamento completeranno il programma della serata gli inglesi High Society, che i più attenti ricorderanno a Folkest 2004. La band ruota attorno a Terence Cooke, Richard Hudson, Simon Bishop e Dicky Baldwin. La musica che propongono è puro swing, ma reintepretato e aggiornato secondo curiosissimi arrangiamenti. Riuniti dal leggendario batterista degli Strawbs, Richard Hudson (che gli appassionati di Folkest ricordano anche insieme a Paul Millns), in breve tempo gli High Society si sono conquistati una grossa reputazione in Inghilterra, grazie alle loro armoniose canzoni, originali e diverse dal solito pop-rock. Sapori di vecchia Inghilterra dunque per una grande band in Italia in esclusiva per Folkest. Sul palco Richard Hudson - chitarra acustica, voce; Terence Cooke - voce; Simon Bishop - chitarra acustica ed elettrica, voce; Dicky Baldwin - basso.

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