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Katia e Marielle Labèque protagoniste di ’900&oltre al Comunale di Monfalcone

Classica
[img_assist|nid=25089|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Monfalcone (GO) - La Stagione di Musica 2009-2010 del Teatro Comunale di Monfalcone prosegue, giovedì 5 novembre alle ore 20.45, con un nuovo appuntamento di ’900&oltre, la rassegna dedicata al repertorio moderno e contemporaneo che conferma l’attenzione alla sperimentazione e alle nuove tendenze delle stagioni musicali monfalconesi. Protagoniste della serata sono le pianiste Katia e Marielle Labèque che, dopo il progetto Flamenco presentato insieme a Mayte Martín nella primavera 2007, tornano a Monfalcone con un originale concerto. Una performance  che prevede un’ampia dedica ad Isaac Albéniz e ai suoi quattro libri di Iberia, due movimenti dai Nocturnes di Debussy (nella trascrizione di Ravel) e un’inedita interpretazione del Boléro di Ravel (nella versione originale dello stesso compositore) in cui ai due pianoforti si intrecciano gli interventi percussivi di alcuni strumenti tipici dei Paesi Baschi suonati da tre musicisti popolari. Katia e Marielle Labèque, pianiste assolutamente  anticonformiste, dominano un repertorio eclettico ed originale che spazia da Bach ai giovani compositori contemporanei e al jazz. Richieste dalle più prestigiose orchestre (Berliner Philharmoniker, Leipzig Gewandhaus, London Symphony, Los Angeles Philharmonic, Filarmonica della Scala, Philadelphia [img_assist|nid=25094|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=436]Orchestra, Dresden Staatskapelle e Wiener Philharmoniker, per citarne soltanto alcune), hanno collaborato con direttori del calibro di Giovanni Antonini, Semyon Bychkov, Gustavo Dudamel, Charles Dutoit, Sir John Eliot Gardiner, Zubin Mehta, Seiji Ozawa, Esa Pekka Salonen e altri ancora. Ospiti regolari dei più importanti festival, le Labèque hanno suonato con gruppi musicali barocchi quali The English Baroque Soloists, Il Giardino Armonico, Musica Antiqua Köln, Venezia Barocca, Gabrieli Players. Nel 2005 hanno costituito la Fondazione KML, che si prefigge lo sviluppo e la diffusione del repertorio per due pianoforti attraverso l’incontro di diverse forme di espressione artistica (musica, cinema, letteratura) e di recente hanno fondato una casa discografica, la KML Recordings, la cui visione della musica supera i confini del repertorio classico per esplorare nuovi territori in cui trovano spazio rock, elettronica, improvvisazione e video. Il programma della serata si apre nel nome di Isaac Albéniz e della sua opera “Iberia”: dodici nuove impressioni, raccolte in quattro libri e scritte in meno di due anni (dal 1905 al 1907), “un miracolo del pianoforte” nella definizione di Olivier Messiaen. In “Iberia” Albéniz conserva e omaggia gli stilemi tecnici e l’eleganza del linguaggio della Francia moderna e al contempo si ricongiunge alla sua Spagna, rievocandone una visione profonda e sofferta, lontana dal comune immaginario fatto di tradizioni popolari ed esotismi superficiali. La scelta dei numeri e degli arrangiamenti per il concerto monfalconese vuole riconsegnare l’aspetto più autentico e assoluto della scrittura di Albéniz, che si ricongiunge con le proprie radici attraverso un processo creativo stupefacente, un’esplorazione senza precedenti delle potenzialità dinamiche della tastiera. Particolarmente attesa è l’esecuzione del Boléro di Ravel nella trascrizione per due pianoforti dello stesso compositore. L’operazione compositiva si discosta molto dal balletto di carattere spagnolo e che avrebbe dovuto intitolarsi Fandango originariamente commissionato a Ravel: Boléro trova infatti una strada diversa, assoluta, immortale. L’urgenza di rivivere le proprie radici basche attraverso il rimando nostalgico alla Spagna, la necessità di “svuotare” la propria musica e contemporaneamente astrarsi dai meccanismi divoratori della fama e del confronto con il pubblico, ma anche la voglia di superare un’impasse compositiva e personale con una nuova sfida sono alla base della composizione di “Boléro”. A riportare ad una dimensione viscerale e primitiva, quasi tribale, dell’opera sono i particolari arrangiamenti commissionati dalla Fondazione KML, che vedono le percussioni basche intersecarsi ai pianoforti con le sonorità ruvide delle feste e degli antichi riti popolari. Fra queste opere marcatamente spagnole, si inseriscono due pagine squisitamente francesi tratte dal catalogo debussyano, in una rivisitazione di Ravel: Nuages e Fêtes, dai Nocturnes L’originale sinfonico venne composto da Claude Debussy fra il 1897 e il 1899, mentre la trascrizione per due pianoforti è del 1909. È lo stesso compositore a specificare che “il titolo Nocturnes va inteso qui in senso generale e decorativo. Non si tratta della consueta forma del notturno, bensì di tutto ciò che questo concetto è in grado di destare quanto a impressioni e giochi di luce”. Sono pagine libere, dai disegni ritmici irregolari e imprevedibili, la cui articolazione musicale (se possibile enfatizzata nelle trascrizioni pianistiche) si svolge su componenti ripetitivi e frammentari, in uno sforzo estremo di sintesi e di libertà dai tradizionali vincoli compositivi.   Stagione di Musica 2009-2010 - ‘900&oltre   Giovedì 5 novembre 2009, ore 20:45   Teatro Comunale, Corso del Popolo, 20 - Monfalcone (GO)   Katia e Marielle Labèque: pianoforte   eseguono   Isaac Albéniz, Iberia Claude Debussy, due movimenti dai Nocturnes (nella trascrizione di Ravel) Maurice Ravel, Boléro Info: Biglietteria del Teatro 0481790470