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La vedova allegra al Festival Internazionale dell’Operetta 2009 di Trieste

Operetta
[img_assist|nid=21154|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]TRIESTE - L’evento clou del Festival Internazionale dell’Operetta 2009 è una nuova produzione di Vedova Allegra di Franz Lehàr. L’operetta-simbolo della belle-èpoque e del radioso crepuscolo viennese torna con tutto il suo fascino intramontabile al Teatro Verdi di Trieste il 4, 11, 17, 19, 22 e 25 luglio 2009. Il nuovo allestimento, sfarzoso e raffinato, realizzato in coproduzione con altre tre Fondazioni Liriche italiane dove lo spettacolo, sarà presentato in seguito al Teatro Carlo Felice di Genova, al San Carlo di Napoli e all’Arena di Verona, è stato creato nei Laboratori della Fondazione lirica triestina. Lo spettacolo è firmato dal regista Federico Tiezzi con l’assistenza di Francesco Torrigiani, i quali hanno lavorato innanzitutto sul testo riportando La vedova allegra al dettato originale, alla fredda ironia della stesura in lingua tedesca, con la scenografia di Edoardo Sanchi ispirata all’architettura di Alfred Loos e all’Art Decò viennese, i costumi di Giovanna Buzzi, le coreografie di Giovanni Di Cicco e le luci di Gianni Pollini. La messa in scena di Federico Tiezzi, raffinato ed intelligente autore di numerose produzioni liriche già ospitate dal Teatro Verdi, è molto attesa anche per il grande spirito creativo del regista toscano che qui si cimenta per la prima volta in un campo teatrale assolutamente inedito per lui. La sua impostazione registica tende ad evidenziare il carattere erotico della Vedova allegra, elemento chiave della fortuna di questa operetta. Tiezzi si ispira da un lato al film del 1925 di Erich von Stroheim, nel quale l’erotismo è portato all’ossessione feticista, dall’altro a quello di Lubitsch, in cui l’erotismo è più divertito, più ironico, più soffuso e meno[img_assist|nid=21155|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=540] ossessivo, ma ugualmente presente. Un erotismo che permea non solo i dialoghi tra Danilo e la signora Hanna Glawari ma anche la musica,. Infatti Uno dei caratteri di questa mia Vedova allegra - afferma il regista - è la valorizzazione dell’erotismo della musica, della sensualità che intride il canto. E fa risalire le parti recitate al music hall e al nostro varietà, isolandole con luci di proscenio, davanti a un sipario, come in un vero e proprio spettacolo di varietà. Le coreografie si ispirano ai film danzati degli anni Trenta e soprattutto quelli di Fred Astaire e Ginger Rogers, dell’hollywoodiano Busby Berkeley, che metteva in scena grandi spettacoli e poi li filmava in maniera incomparabile”. I riferimenti di questo lavoro, principalmente cinematografici, evidenziano così il tipo di approccio all’operetta Vedova allegra di Tiezzi che infatti intende creare uno spettacolo come se fosse cinema. Il ritorno della Vedova allegra in occasione del Quarantennale del Festival ha a Trieste un significato particolare sia per le fortune dell’operetta stessa sia perché proprio a Trieste, al “Filodrammatico” nel 1907 la Vedova ha vissuto la propria avventurosa “prima” italiana diretta dall’autore, seguendo di due anni scarsi la rappresentazione del 1905 del Theater an der Wien e precedendo di poco la rappresentazione in lingua italiana (nella storica versione dello “scapigliato” Ferdinando Fontana) al Dal Verme di Milano, protagonista Emma Vecla. Nell’ agosto 1950 invece, la prima edizione del Festival al Castello di San Giusto fu inaugurata proprio dall’operetta di Franz Lehàr, diretta per l’occasione dal M° Cesare Gallino con protagonista Marka Magiary. Da allora la Vedova allegra divenne un cult della rassegna musicale dell’Operetta organizzata dal Teatro Verdi. Tredici le edizioni che seguirono di cui sono da ricordare in particolare la produzione del 1956 con Marta Eggert e Jan Kepura, quella del 1980 con Elena Zilio nel ruolo di Hanna Glawari fino alla più recente con Fiorenza Cedolins e Miroslav Dvorsky. Un lungo percorso storico segna la presenza di questa operetta al Festival , e le si è voluto dare l’ennesimo riconoscimento inserendola nel programma del Quarantennale per il grande fascino della sua scrittura musicale e per la magia del suo meccanismo drammaturgico che puntualmente si rinnova ad ogni edizione. L’intreccio sentimentale, si basa su una serie di equivoci che coinvolgono tutti i personaggi con scambi di coppie, promesse, sospetti e rivelazioni che si sbrogliano alla fine con il matrimonio dei due protagonisti: la bella Hanna Glawari con il Conte Danilo, un aitante principe diplomatico. Questa vicenda sarà inserita in una cornice Anni Trenta dove si muoverà una prestigiosa compagnia di canto in cui figura Silvia Dalla Benetta, reduce dal successo riportato nella sua recente interpretazione della Fille du Regiment al Verdi e artista già nota al pubblico dell’operetta per le sue interpretazioni di Lisa nel Paese del Sorriso e di Nela nel Paese dei Campanelli. Il frac del Conte Danilo sarà indossato dal baritono Gezim Myshketa. Elena Borin interpreterà il ruolo della soubrette Valencienne e Gianluca Terranova anch’egli applaudito al Verdi nella Fille du regiment e nella Scugnizza delle passata edizione del Festival, quello di Camillo de Rossillon in cui debutterà in una recita anche Domenico Menini. Nel cast, vari cantanti e caratteristi familiari [img_assist|nid=21156|title=|desc=|link=none|align=left|width=640|height=417]al pubblico primo fra tutti Andrea Binetti così benvoluto dagli appassionati dell’operetta, e poi Riccardo Peroni che da tantissimi anni presta volto e voce in svariati ruoli al Festival dell’Operetta. Inoltre, Nicolò Ceriani, Giuliano Pelizon, Ilaria Zanetti, Saverio Bambi e gli attori Sara Alzetta, Alessio Colautti, Marzia Postogna. Una citazione a parte vale per Sandro Lombardi, drammaturgo, scrittore e artista molto noto per le brillanti presenze nel teatro musicale e di prosa, che debutta al Festival dell’Operetta nel ruolo di Niegus. Completano il cast artistico l’Orchestra, il Coro preparato da Lorenzo Fratini e il Corpo di ballo del Teatro Verdi. Sul podio il M° Julian Kovatchev, artefice di molteplici successi del Festival Internazionale dell’Operetta.   Festival Internazionale dell’Operetta 2009 – XL edizione Dal 4 al 25 luglio 2009 Sabato 4, sabato 11, venerdì 17, mercoledì 22 e sabato 25 luglio ore 20.30; domenica 19 luglio, ore 17.30 Teatro Lirico Giuseppe Verdi, Riva III Novembre, 1 - TRIESTE La Vedova Allegra di Franz Lehàr regia di Federico Tiezzi in collaborazione con Francesco Torrigiani   con Barone Mirko Zeta Riccardo Peroni Valencienne Elena Borin Conte Danilo Danilowitsch Gezim Myshketa Hanna Glawari Silvia Dalla Benetta Camille de Rosillon Gianluca Terranova Visconte Cascada Nicolò Ceriani Raoul de Saint-Brioche Saverio Bambi Bogdanowitsch Alessio Colautti Sylviane Marzia Postogna Kromow Andrea Binetti Olga Ilaria Zanetti Pritschitsch Giuliano Pelizon Praškowia Sara Alzetta Njegus Sandro Lombardi Maestro concertatore e direttore Julian Kovatchev Scene Edoardo Sanchi Costumi Giovanna Buzzi Coreografia Giovanni Di Cicco Luci Gianni Pollini Maestro del Coro Lorenzo Fratini Regista assistente Francesco Torrigiani Nuovo allestimento del Teatro Verdi di Trieste in coproduzione con il Teatro Carlo Felice di Genovail Teatro San Carlo di Napoli e la Fondazione Arena di Verona Info: tel. 800090373 boxoffice@teatroverdi-trieste.com www.teatroverdi-trieste.com