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Lapo Elkann: il “saper fare” italiano ha il gusto di un buon Barolo

InterConNessi

[img_assist|nid=13424|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Gemona del Friuli (UD) - Martedì 20 maggio, in occasione della presentazione dei dodici pezzi unici realizzati da Italian Independent presso il grande spazio espositivo di Cumini a Gemona, abbiamo avuto l’occasione di incontrare Lapo Elkann insieme all’amministratore delegato della sua azienda, Giovanni Accongiagiolo, per scambiare due chiacchiere sui moderni concetti di lusso, di stile, di artigianalità italiana e di gusto,  punti chiave della filosofia del marchio I-I.

 

Connessomagazine.it: - Parliamo un po’ di questo nuovo progetto firmato da Italian Independent: sappiamo che vi piace chiamarli “personal belonging” a sottolineare il fatto che si tratta di pezzi unici e personalizzabili. Possiamo allora dire che questa esclusività, questa unicità rappresenta il nuovo  vero lusso?

Lapo Elkann: -  Noi non parliamo di lusso, ma di una reinterpretazione del lusso. Riteniamo di far stile più che moda, nel senso che la moda è comunque “obsolescente”: di collezione in collezione i prodotti di sei mesi prima possono essere considerati “vecchi”. Invece noi siamo partiti dall’assunto che un bell’abito sartoriale, per esempio un Caraceni, di cinquant’anni fa, ancora oggi è iper-moderno e contemporaneo. Siamo partiti dal principio che comunque non c’era bisogno di un nuovo marchio sul mercato. perché c’è già una pletora di marchi che spesso si sovrappongono in termini di offerta di prodotto e di posizionamento. Quello che fa il nostro marchio è andare a reinterpretare dei pezzi classici.

 Connessomagazine.it: - Non solo in ambito moda mi pare, dando un’occhiata alla vostra esposizione …

Lapo Elkann: -  Esatto. In realtà noi non facciamo solo abbigliamento, ma copriamo tutti gli ambiti della vita di un individuo, partendo dalla reinterpretazione, ad esempio di un candelabro, ed occupandoci quindi di interior desing, fino alla giacca da smoking sartoriale con materiali innovativi. Il nostro è un marchio dinamico che salta da settore merceologico a settore merceologico.

 Connessomagazine.it: - Dopo Parigi, Londra, New York, avete deciso di presentare i vostri pezzi unici a Gemona, nello spazio espositivo Cumini. Una scelta che certamente rende l’idea dell’importanza e della riconosciuta professionalità del gruppo Cumini a livello nazionale ed internazionale. Ma come è nata questa collaborazione ?

Lapo Elkann: -  Siamo qui perché Cumini sintetizza lo[img_assist|nid=13425|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=478] spirito di Italian Independent, ovvero il fatto di stare a cavallo tra design e moda. E’ una location internazionale nonostante sia locata in una provincia italiana e mixa tutti gli ambiti del lusso.

 Connessomagazine.it: - E’ l’unico evento di questo tipo in Italia?

Lapo Elkann: -  Noi tendenzialmente facciamo parecchi trend-show in tutta Italia presso i clienti da noi denominati partner, che sono quelli ci seguono in progetti di lungo periodo, perchè per noi è molto importante comunicare la filosofia della marca. Non facendo collezioni, ma pezzi unici, e andando a reinterpretare capi classici abbiamo bisogno di spiegare quelli che sono i valori del brand. Faccio un esempio: abbiamo realizzato un vaso di fiori in tessuto, che è già esposto al Moma e alla Triennale.

 Connessomagazine.it: - E’ già considerato un pezzo d’arte, quindi …

Lapo Elkann: -  Diciamo che noi speriamo che i nostri oggetti siano definiti dei pezzi d’arte e comunque il fatto che questo vaso sia stato selezionato per l’esposizione al Moma e alla Triennale è sicuramente un attestato di stima.

 Connessomagazine.it: - Dagli occhiali da sole in carbonio ai pezzi di design. Ma cosa c’è dietro un prodotto Italian Independent ? La scelta di un nome che inneggia al Made in Italy è una promessa mantenuta?

Lapo Elkann: -  Tutto viene fatto e sviluppato al 100% in Italia, anche perché riteniamo che l’Italia abbia un “saper fare” incredibile. Molto spesso ci inventiamo anche i fornitori. Ad esempio, chi ci realizza il candelabro in carbonio impregnato a mano sono due ragazzi che producono kitesurf sulla spiaggia di Jesolo, chi ci realizza il [img_assist|nid=13426|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=479]vaso in tessuto è una famiglia che da sempre produce scarpe waterproof a cui abbiamo portato il prototipo ideato e realizzato dal nostro centro stile per la riproduzione. Quindi c’è anche una sorta di co-generazione di conoscenze con i nostri partners, che genera ulteriore know-how, nuova artigianalità, nuova manualità.

L’ideazione, invece, non è solamente italiana. In tanti oggi esaltano l’italianità dell’idea, ma di fatto poi la produzione viene portata all’estero. Nel nostro caso è il contrario. Al nostro centro stile lavorano un ragazzo coreano, una cinese, un’austriaca, una colombiana … A dire il vero l’unica italiana è di Bassano! Questo comunque comporta un’internazionalità di pensiero , un’apertura di vedute che poi si concretizza  in quello che è il  “saper fare” italiano unito alla ricerca dei migliori materiali. Faccio un altro esempio: la giacca da smoking è fatta in Cordura®, una fibra prodotta dalla DuPont®, ed è cucita a mano da un artigiano trevigiano come si faceva con le vecchie giacche Caraceni, con i canapi, i crini di cavallo. Tutti i punti della giacca sono cuciti a mano, come le traverse, etc. In effetti noi non facciamo prodotti, facciamo progetti, per poi cercare i migliori del proprio settore, dal camiciaio napoletano che produce camice dal tempo dei Borboni, al sarto che cuce giacche su misura da generazioni, per richiederne la produzione.

Per questo non abbiamo paura di dire quali siano i nostri fornitori, quale sia tutta la nostra filiera produttiva.

 Connessomagazine.it: - “Saper fare” italiano, ma anche “saper vivere”, direi. L’Italia è indubbiamente riconosciuta a livello internazionale per eccellere in tutti gli ambiti del gusto: dalla moda al design, dall’alta cucina al vino. Parlando di quest’ultimo, che rapporto ha Lapo Elkann con il vino, qual è il suo vitigno preferito o che meglio lo rappresenta?

Lapo Elkann: -  Il Barolo, un buon Barolo è il vino a mio avviso rappresenta appieno quella che è la natura dell’Italia, quello di cui parlavamo prima: il “saper vivere” ma soprattutto il  “saper fare” italiano.