TREVISO - Per i lavoratori servizio svolto dai CPI provinciali è "ottimo": questo uno dei giudizi espressi dell'indagine svolta a maggio 2011 dalla Provincia di Treviso sul livello di soddisfazione delle due categorie di utenza lavoratori e aziende, relativamente al servizio offerto dai 7 CPI della Provincia di Treviso (a Castelfranco Veneto, Conegliano, Montebelluna, Oderzo, Pieve di Soligo, Treviso, Vittorio Veneto).
"Si tratta di un'indagine voluta dall'amministrazione provinciale per testare da una parte il giudizio dell'utenza e dall'altra per individuare punti di forza e di debolezza delle strutture per poter ottimizzare il servizio erogato. Inoltre, l'indagine è stata strategica per implementare il nostro grado di conoscenza nei confronti della nostra utenza, per poter tarare al meglio il nostro lavoro", ha dichiarato l'assessore al Lavoro, Michele Noal.
I dati raccolti indicano il 74,7% degli intervistati era disoccupato, un 8,7% è occupato e il 7,4% è in cerca di prima occupazione. Inoltre, sempre dei rispondenti, il 35,5% degli utenti ha conseguito un diploma, poco più del 32% possiede solo la licenza media, i laureati costituiscono complessivamente (laurea triennale e quinquennale) il 15,1% del campione osservato, i rispondenti qualificati rappresentano il 13,1% del totale. La fetta più ampia dei rispondenti ha tra i 16 e i 29 anni (il 32,5%), ben rappresentate e di consistenza pressoché identica anche le due fasce di età 30-39 anni (26,7%) e 40-49 anni (26,3%), gli over 50 rappresentano il 14,5%. L'85% degli intervistati è do cittadinanza italiana, quasi il 15% ha altra cittadinanza. Da rilevare che gli stranieri si concentrano al CPI di Montebelluna (31,3%). Per quanto concerne la frequenza: il 52,4% degli utenti afferma che è la prima volta che fruisce dei servizi per l'impiego in assoluto, il restante 47,6% afferma di essersi servito dei centri altre volte (il 45% di questi dichiara di aver fatto ricorso dalle 2 alle 5 volte e si registra un altro 8,2% che si è rivolto ai Centri 6 volte o più). I motivi sono diversi: oltre il 51% delle risposte date rientrano nella etichetta della "ricerca lavoro", quasi uno su quattro invece si rivolge per adempimenti amministrativi, il 9,7% per informazioni e orientamento e identica percentuale per il servizio stage.
Nel dettaglio, il 35,3% dei disoccupati possiede il diploma, la stessa percentuale la licenza media, tra gli occupati il 53,3% ha almeno il diploma e il 13,3% anche di laurea (triennale o non). I disoccupati si concentrano tra i 30-39 anni e 40-49 anni con incidenza rispettivamente del 28,5% e del 28,8%, seguono con un peso di poco inferiore i giovani fino ai 29 anni (27,2%).
Gli occupati si distribuiscono in maniera quasi identica per numerosità nelle classi di età che vanno dai 16 ai 49 anni.
Tra i disoccupati/inoccupati circa il 55% accede ai CPI per ricerca di lavoro e quasi 1/4 per adempimenti amministrativi; tra gli occupati, più del 41% si è rivolto ai Centri per l'Impiego comunque per ricerca di lavoro, quasi il 22% per informazione e orientamento e una percentuale identica per adempimenti amministrativi. Chi è in cerca di prima occupazione si rivolge ai Centri prevalentemente per la ricerca di occupazione ma anche per uno stage (24,4%), quasi 3 studenti su quattro si recano ai centri per il servizio stage (72,2%).
I Centri per l'Impiego maggiormente frequentati per la ricerca di lavoro sono Treviso (67%) e Montebelluna (57,4%). Montebelluna si aggiudica il primo posto per l'informazione e l'orientamento (20,6%), Castelfranco primeggia per gli adempimenti amministrativi (39,4%). Per quanto concerne lo stage, Conegliano risulta essere il Centro dove più rispondenti si rivolgono per tale servizio in percentuale (18,2%).
"Si tratta in generale di valutazioni positive sia per quanto attiene alla competenza, che per quel che concerne l'accoglienza, la professionalità e il comfort generale degli ambienti. Ma i giudizi migliori ricadono sugli aspetti che riguardano l'erogazione del servizio vero e proprio, per il quale è considerato di grande qualità e fondamentale il ruolo dell'operatore provinciale, considerato indispensabile, anche più del servizio telematico e della qualità delle strutture. I punteggi più bassi, ma sempre che incontrano soddisfazione, sono quelli attribuiti ai servizi telematici e all'adeguatezza degli spazi: senz'altro un segnale su cui stiamo già lavorando" aggiunge l'assessore Noal.