Le intellettuali di Moliere in esclusiva al Verdi di Pordenone
Foyer
[img_assist|nid=12618|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PORDENONE - Arriva al Teatro Verdi di Pordenone, in esclusiva regionale, lo spettacolo Le intellettuali, che permetterà al pubblico friulano di conoscere il grande talento di Arturo Cirillo, napoletano, Premio Ubu 2006 come attore non protagonista e consacrato nella stagione 2004 con il premio Ubu per la regia (grazie alla messa in scena de L’ereditiera di Annibale Ruccello).
Cirillo è infatti interprete e regista di questo avvincente lavoro nel quale mescola, in una sintesi vincente, insegnamenti ed esperienze maturate con grandi registi come Massimo Castri e Carlo Cecchi, suo maestro.
Lo spettacolo - in scena venerdì 7 e sabato 8 marzo alle 20.45 e domenica alle 16, si basa sulla splendida traduzione di Cesare Garboli, che allontana Molière da un seicento di cartapesta e mobili d’epoca per trasportarlo in un’attualità senza tempo, che poi, come dice Cirillo, è la realtà del teatro che vive essenzialmente dentro le coordinate della rappresentazione.
La commedia (Le femmes savantes, nell’originale), scritta nel 1670, vede dibattere la disputa tra ragioni del cuore e supremazia della ragione tra personaggi accomunati da una generale mancanza di buonafede, da un’ipocrisia generale - scrive Cirillo nelle note di regia - in cui colui che sembra esserlo di meno magari è il più ipocrita di tutti. Un testo ad alto tasso di conflittualità, anche se tutto a parole, un logorroico salotto televisivo, un'aria fritta alla millesima potenza, un chiacchiericcio vacuo ma formalmente ineccepibile.
Insomma, un testo ancora attuale che la splendida traduzione di Cesare Garboli fa sentire ancora più vicino grazie a un italiano che riporta continuamente al nostro presente. Divertente, godibilissimo, intelligente, energico, ironico ed accattivante, uno di quegli spettacoli che fa venire la voglia di entrare in Teatro, e che unisce l’eleganza formale alla ricerca[img_assist|nid=12619|title=|desc=|link=none|align=right|width=427|height=640] stilistica, senza tralasciare l’impegno intellettuale, naturalmente quello sincero e senza ostentazione e non quello barocco e spocchioso così ben deriso da Moliere e Cirillo, ancora oggi più che presente nei salotti come nei teatri.
Uno spettacolo che per altro conferma la maturità e la bravura dell’astro nascente della regia e dell’interpretazione teatrale italiana, Arturo Cirillo.
Cirillo, trentasette anni, napoletano, consacrato nella scorsa stagione con il premio UBU per la regia - sorta di Oscar del teatro – grazie alla messa in scena de L’ereditiera di Annibale Ruccello, ha mescolato in una sintesi vincente insegnamenti ed esperienze maturate.
Lo spettacolo - in scena venerdì 7 e sabato 8 marzo alle 20.45 e domenica alle 16, si basa sulla splendida traduzione di Cesare Garboli, che allontana Molière da un seicento di cartapesta e mobili d’epoca per trasportarlo in un’attualità senza tempo, che poi, come dice Cirillo, è la realtà del teatro che vive essenzialmente dentro le coordinate della rappresentazione.
La commedia (Le femmes savantes, nell’originale), scritta nel 1670, vede dibattere la disputa tra ragioni del cuore e supremazia della ragione tra personaggi accomunati da una generale mancanza di buonafede, da un’ipocrisia generale - scrive Cirillo nelle note di regia - in cui colui che sembra esserlo di meno magari è il più ipocrita di tutti. Un testo ad alto tasso di conflittualità, anche se tutto a parole, un logorroico salotto televisivo, un'aria fritta alla millesima potenza, un chiacchiericcio vacuo ma formalmente ineccepibile.
Insomma, un testo ancora attuale che la splendida traduzione di Cesare Garboli fa sentire ancora più vicino grazie a un italiano che riporta continuamente al nostro presente. Divertente, godibilissimo, intelligente, energico, ironico ed accattivante, uno di quegli spettacoli che fa venire la voglia di entrare in Teatro, e che unisce l’eleganza formale alla ricerca[img_assist|nid=12619|title=|desc=|link=none|align=right|width=427|height=640] stilistica, senza tralasciare l’impegno intellettuale, naturalmente quello sincero e senza ostentazione e non quello barocco e spocchioso così ben deriso da Moliere e Cirillo, ancora oggi più che presente nei salotti come nei teatri.
Uno spettacolo che per altro conferma la maturità e la bravura dell’astro nascente della regia e dell’interpretazione teatrale italiana, Arturo Cirillo.
Cirillo, trentasette anni, napoletano, consacrato nella scorsa stagione con il premio UBU per la regia - sorta di Oscar del teatro – grazie alla messa in scena de L’ereditiera di Annibale Ruccello, ha mescolato in una sintesi vincente insegnamenti ed esperienze maturate.
Diplomatosi all’Accademia D’Arte Drammatica nel 1992 comincia subito a lavorare con grandi registi come Massimo Castri e, in particolare, Carlo Cecchi con cui inizia una collaborazione che dura dieci anni e produce cinque spettacoli, lunga gavetta in cui emerge, oltre al naturale talento comico, anche una notevole sensibilità per i ruoli drammatici. Nel 1999 si dà alla regia e da allora alterna l’attività di attore a quella di regista. Mai dimentico dell’importanza del rapporto con la tradizione, dopo Ionesco, Norén e Horovitz, affronta due testi napoletani, Mettiteve a fa l’ammore cu me! di Scarpetta e L’ereditiera, appunto, di Ruccello con i quali riscuote grande successo di critica e gradimento del pubblico.
Dal 7 al 9 marzo 2008
Venerdì 7 e sabato 8 marzo, ore 20:45,
Domenica 9, ore 16:00
Teatro Comunale Giuseppe Verdi - PORDENONE
Le intellettuali
di Molière
traduzione di Cesare Garboli
con Salvatore Caruso, Beatrice Ciampaglia, Arturo Cirillo, Michelangelo Dalisi, Rosario Giglio, Luciano Saltarelli, Monica Piseddu, Antonella Romano, Sabrina Scuccimarra.
scene di Massimo Bellando Randone
costumi di Gianluca Falaschi
musica di Francesco De Melis
luci di Andrea Narese
regia di Arturo Cirillo
Nuovo Teatro Nuovo
Mercadante Teatro Stabile di Napoli
Biglietti: interi da 12.00 a 26.00 €; ridotti, da 10.00 a 24.00 €
Info: 0434 247624
biglietteria@comunalegiuseppeverdi.it
