[img_assist|nid=21254|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]TRIESTE - Kim Rossi Stuart ritorna al palcoscenico: a indurlo ad una breve, straordinaria parentesi teatrale, in una carriera eccellente che ormai sembra però concentrarsi principalmente sul cinema, sono stati l’invito di Antonio Calenda, regista di grande scuola con cui Rossi Stuart ha lavorato in passato e la drammaturgia di Claudio Magris. Saranno infatti queste, le tre importanti personalità artistiche attorno alle quali – il 3, 4 e 5 luglio, nella suggestiva cornice del Parco del Castello di Miramare, che fu dimora di Massimiliano d’Asburgo – si articolerà l’appuntamento spettacolare che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia produce per la rassegna
Il Castello degli Spettacoli – Trieste a Teatro 2009.
Antonio Calenda vi creerà un affascinante dittico di
mise en espace: due monologhi di Caludio Magris, entrambi incentrati sul tema della solitudine. Si tratta dell’ironico
Le voci – che avrà come protagonista l’atteso Kim Rossi Stuart – e de
Il Conde, testo dai toni più misteriosi, che sarà interpretato dallo stesso regista, cui la drammaturgia magrissiana ha già ispirato spettacoli di grande rilievo, come
La mostra e il recente
Lei dunque capirà.
Con
Le voci Calenda ritorna a lavorare con uno dei suoi attori prediletti, quel Kim Rossi Stuart cui giovanissimo aveva affidato un ruolo centrale ne
Il visitatore di Eric Emmanuel Schmitt e che nel 1998 ha voluto protagonista del sui
Amleto, spettacolo rimasto davvero memorabile. La
mise en espace offre ai due artisti l’occasione per rinnovare la loro intesa.
Al centro de
Le voci è un introverso personaggio che si è autoisolato in un[img_assist|nid=21255|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=489] mondo popolato dalle voci femminili gentili e accattivanti delle segreterie telefoniche. Per chiunque una segreteria pone un disagevole filtro, allontana dalla persona cercata: per il nostro protagonista invece queste voci sono un guscio protettivo, kafkiano ma efficace a tutelare la sua fragilità.
Egli conosce un’infinità di numeri telefonici cui corrispondono proprietarie con personalità diverse… La ragazza ingenua, quella burocratica, il messaggio fantasioso o quello languido. Arriva a immaginarle, conoscerle, addirittura ad innamorarsene: resta invece scioccato dalle voci reali, talvolta sgradevoli e così stonate rispetto al suo mondo perfetto di “voci gentili”. E ancor più sgradevole è il “répondeur”, nome seducente per una terrificante voce sintetica con cui il protagonista innesca una vera e propria guerra personale. Magris tratteggia con ironia e acutezza la dialettica fra soave irrealtà e delusione del vero, incarnata da questo personaggio
Il Conde – che Calenda allestirà nello splendido imbarcadero del Castello – rappresenta un omaggio che il regista dedica allo scrittore triestino, accrescendo il loro rapporto di un nuovo e insolito momento creativo. Appare infatti come un evento interessante per il pubblico quello di assistere direttamente al lavoro di analisi e interpretazione di un regista della classe di Calenda, àmbito altrimenti riservato ai soli occhi dei suoi attori, che egli imposta in ogni nuovo ruolo. In quest’occasione si farà invece anche interprete del misterioso marinaio al centro del monologo.
Il Conde raccoglie – sullo sfondo di atmosfere a tratti cupe – lo sfogo del marinaio che accompagna un inquietante “pescatore di cadaveri”: come Magris ama, è un personaggio “di spalla”, che vive all’ombra di un grande, a farsi voce del monologo (accadeva già in
Stadelman, ad esempio), dando conto di due destini: il proprio, accettato con inerme sgomento, e quello del Conde. Questi è una sorta di “sacerdote delle acque”, incapace di ogni segno d’amabilità o tenerezza, addirittura crudele col povero marinaio, ed abitato da uno strano senso di pietas soltanto quando si dedica agli annegati.
Il Conde ed il marinaio, infatti, navigano la foce del fiume Douro alla pietosa ricerca di coloro che in quelle acque perdono la vita e ai cui resti va data una sepoltura benedetta. E dall’acqua – che percorre come un
fil rouge la produzione letteraria di Magris e che qui perde ogni aspetto limpido, e ci appare scura, inquietante, una culla limacciosa per coloro che vi trovano la morte – emerge anche una polena, che per il marinaio solo e malinconico, finirà per rappresentare un ultimo, ideale ed enigmatico oggetto d’amore.
Due ritratti dunque di uomini feriti dalla vita, interiorità imperfette che pure posseggono qualcosa di sfuggente, qualcosa che calamita l’attenzione dell’autore e poi del pubblico, che resterà conquistato dalle loro dolenti, bizzarre personalità.
Il Castello degli spettacoli – Teatri a Teatro 2009
Venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 luglio, ore 21.30
Parco del Castello di Miramare - TRIESTE
Le voci
di Caludio Magris
Il Conde
di Caludio Magris
con Kim Rossi Stuart
regia di Antonio Calenda
musiche dal vivo composte ed eseguite da Germano Mazzocchetti.
In caso di maltempo per una o due delle repliche previste, lo spettacolo annullato verrà proposto il 6 luglio sempre a Miramare. Qualora tutte le repliche fossero cancellate per maltempo la rappresentazione sarà messa in scena il 6 luglio presso il Politeama Rossetti.
Biglietti: di 15 euro per il Settore 1 e a 12 € per il Settore 2
Gli acquisti possono essere effettuati alla biglietteria del Politeama Rossetti (ogni giorno dalle 8 alle 14) al Ticket Point di Corso Italia e al punto vendita del Centro Commerciale Torri d’Europa. I biglietti saranno in vendita anche presso la biglietteria del Parco di Miramare a partire da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.
info: tel. 0403593511
www.ilrossetti.it