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L'età di Courbet e Monet a Villa Manin: più di 2500 visitatori nel primo week-end

Art&fatti
Codroipo (UD) - Se effettivamente il buon giorno si vedesse dal mattino, ci sarebbe da alzare i calici per un brindisi. Sabato e domenica, primi due giorni di apertura al pubblico, L'età di Courbet e Monet ha fatto staccare 2500 biglietti, un risultato che gli organizzatori non  esitano a definire come eccellente, anzi di più. A maggior ragione per il fatto che la meravigliosa Villa Manin è del tutto decentrata rispetto ai percorsi urbani.
Marco Goldin, il curatore oltre che l'ideatore della mostra, ha - com'è sua consuetudine - voluto trascorrere le due prime giornate di apertura confondendosi con il pubblico in visita. E' sempre un'esperienza utilissima, che consente,  ascoltando commenti, osservando volti, talvolta interloquendo, di capire se, oltre che l'esame dei critici, la mostra passi anche l'esame del pubblico, per me il più importante. Non so se in questi giorni a Villa Manin siano venuti solo i più  appassionati, certo è che ho avuto un riscontro molto, molto positivo, qualche volta persino commosso, cosa che naturalmente fa ben sperare nell'innestarsi di un passa parola positivo.
L'ampiezza del percorso espositivo ha consentito, anche nei momenti di maggior afflusso, di limitare a pochi minuti l'attesa per poter entrare e tutti hanno potuto ammirare con perfetto agio le meraviglie esposte a Villa Manin. Molto affollate  anche le tre mostre collaterali, quella fotografica di Elio Ciol e la affascinante sequenza di oli dedicati all'Ungheria e ai suoi magici paesaggi da Matteo Massagrande e la mostra della scultura in pietra ospitata nel sontuoso parco della Villa.
La grande mostra sul realismo e l'impressionismo e sul loro influsso nell'Europa centrale ed orientale è subito  molto piaciuta - afferma il Commissario di Villa Manin, Enzo Cainero - Abbiamo raccolto solo giudizi positivi, entusiasmo e racconti  di emozioni provate nel vedere i grandi capolavori francesi ma anche le opere, non meno interessanti di russi, sloveni, ungheresi, austriaci, tedeschi, svizzeri,belgi, rumeni, cechi, olandesi. Una affascinante Europa dell'arte, concentrata come  mai lo è stata. Il sistema Villa ha retto perfettamente questo primo assalto e il pubblico ha dimostrato di apprezzare anche le mostre "aggiuntive", segnale che merita di essere considerato anche nella futura programmazione.
Un successo pazzesco - esulta a sera Goldin -, di solito a villa Manin si registra un decimo di queste visite. Secondo il curatore, è un evento apprezzato e in progressione.
Accade sempre così per le grandi mostre: i primi giorni normalmente c'è meno gente e a seguire, grazie al passaparola, i visitatori aumentano. Ma se già nei primi due giorni siamo a questi livelli, beh c'è da essere davvero ottimisti. E Cainero  ricorda il buon risultato globale del complesso di Passariano: In questo momento abbiamo quattro mostre. Significa che è possibile spendere un'intera giornata a villa Manin con diversi momenti catalizzatori d'interesse.
Cainero, soddisfatto degli sforzi fatti per L'età di Courbet e Monet, pensa comunque al futuro: A dimostrazione che la villa può essere il punto di riferimento culturale di tutta la regione, stiamo lavorando per favorire l'accesso. Molto presto ci saranno  collegamenti dalla stazione ferroviaria di Codroipo, sulla linea Venezia-Udine, fino alla mostra, grazie alla collaborazione tra Comune di Codroipo, Provincia di Udine e Regione Friuli Venezia Giulia.
A di là del dato assoluto, un aspetto è considerato da tutti come di grande rilievo: la presenza, decisamente più marcata del solito, di stranieri, sloveni e austriaci in particolare. Da Slovenia, Croazia, Austria e Baviera sono già giunti nei due giorni iniziali di mostra i primi gruppi con le visite guidate in lingua predisposte dall'organizzazione. Nelle prossime settimane a Villa Manin si sentiranno sempre di più diverse idiomi, a conferma della vocazione decisamente internazionale di questa magnifica sede.