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L'ex bambina prodigio Jean Darling si esibisce alle Giornate del Cinema Muto

ConSequenze
[img_assist|nid=14815|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PORDENONE - Negli anni 20 era considerata la più bella bambina del mondo ed era una star del cinema, una delle interpreti più popolari della famosa serie di Hal Roach, Our Gang. Dedicatasi da adulta al teatro musicale, Jean Darling, nome d’arte di Dorothy Jean LeVake, torna oggi a esibirsi come cantante sul palcoscenico del Teatro Verdi di Pordenone, ospite d’onore della XXVII edizione delle Giornate del Cinema Muto. La scaletta del programma prevede una quindicina di canzoni dedicate al cinema muto, composte nei primi tre decenni del secolo scorso ed eseguite da Donald Sosin & Joanna Seaton. Ma l’attesa è tutta per l’ex bambina prodigio, la piccola Jean che aveva colleghi come Charley Chase, Stan Laurel e Oliver Hardy, Jean Harlow, la mascotte di Hal Roach e Roscoe Arbuckle, la mini attrice che poteva vantarsi di conoscere Marion Davies, Greta Garbo e Clark Gable. La carriera della vulcanica Jean non si è però limitata al cinema. Dopo gli anni di Broadway, dove aveva stabilito il record di presenze con 850 repliche ininterrotte del musical Carousel, si è infatti dedicata alla scrittura e al giornalismo. Trasferitasi dal 1974 a Dublino, è diventata una delle beniamine dei lettori irlandesi con il successo dei suoi 50 racconti del mistero pubblicati sull’Alfred Hitchcock Mistery Magazine.  Nel centenario della morte di Edmondo De Amicis, le Giornate presentano mercoledì 8 ottobre in anteprima Dagli Appennini alle Ande, uno dei primi adattamenti cinematografici del libro Cuore, immortale capolavoro della letteratura infantile. Il film, con la regia di Umberto Paradisi, è del 1916, e in quegli anni ci furono parecchie versioni di taglio patriottico. Dei tre rulli originali ne è sopravvissuto soltanto uno, peraltro incompleto, conservato alla Cineteca del Friuli. Di grande interesse anche la proiezione di The Battle of the Sexes, di D.W.Griffith, remake del 1928 di una precedente versione del 1914 di cui conosciamo solo pochi frammenti;[img_assist|nid=14816|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=582] sufficienti tuttavia a confrontare i cambiamenti di tono e di stile della regia. Nel giro di quattordici anni il mondo e i costumi infatti erano profondamente cambiati e l’intento eminentemente moralistico del primo film, assume un carattere più lieve di commedia nel secondo, progettato quasi unicamente con lo scopo di divertire. Intenzione dei produttori era rilanciare Griffith come regista al passo con i tempi, ma il tentativo non ebbe grande successo, e il suo declino proseguì inesorabile, decretato da quella stessa industria cinematografica che Griffith aveva contribuito a creare.