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L'Otello del Balletto di Roma apre la danza del Verdi di Pordenone

Pas de deux

PORDENONE - Con l’attesissimo Otello, in programma giovedì 16 dicembre, portato in scena in esclusiva regionale dal prestigioso Balletto di Roma, nel Teatro Verdi di Pordenone si aprirà anche il cartellone stagionale della danza.

Per l’acuta descrizione della psicologia dei suoi personaggi è comprensibile come Otello sia considerato tra le opere più “moderne” del teatro classico e abbia attratto, nel teatro di danza, proprio quegli autori che sostengono che la danza ha tutta la forza di rivelare i segni oscuri e gli impulsi dell’animo umano.
Ad essa quindi, nel corso del Novecento, si sono accostati maestri del dram-balet sovietico, come Vakhtang Chaboukiani (1957) e del neoclassicismo lirico, come Serge Lifar (1960) fino a eredi del postmodern come Lar Lubovitch (1997). A fare da spartiacque e anche a delimitare i confini drammaturgici e tematici entro cui gli altri autori di danza si sono poi mossi sono però l’imprescindibile Moor’s Pavane di José Limon (1947) e Othello di John Neumeier (1985).
Nella loro diversità queste drammatizzazioni coreografiche hanno una comune lettura che le avvicina anche al mondo poetico di Fabrizio Monteverde, coreografo di questo “Otello”, a buon diritto considerato un maestro del dance-drama ‘”post romantico”, dalle forti implicazioni emozionali e psicologiche, spesso immerso in atmosfere aspre, volutamente evocative di una visionarietà dall’esplicita citazione cinefila (giacché il cinema, oltre ad essere una passione profonda del coreografo, è oggi – generalmente – la fucina, il calderone, il nutrimento e la perfetta rappresentazione del nostro immaginario).
Dopo aver curato la regia teatrale dell’Otello di Verdi e Boito per la stagione lirica di Jesi, Monteverde ha scelto di tornare nuovamente a elaborare una coreo-drammaturgia sul tema, se possibile amplificando certe intuizioni precedenti: la triangolarità delle dinamiche emozionali, erotiche e psicologiche che converge su Otello: la sua estraneità, ovvero l’esser un outsider (qualcuno che quindi non conosce, non sa, o vuole, applicare le regole e i rituali del luogo in cui si trova). Ma anche approfondire la figura di Cassio, inconsapevole causa della tragedia, fantoccio nelle mani di Jago, comunque conscio del proprio ascendente (su Desdemona e su Otello) per ottenere favori che si riveleranno fatali.
Ambientato il lavoro in un porto di mare fassbinderiano, i personaggi si muovono sulla musica appassionata, languida e sensuale di Dvo?ák, autore, tra l’altro, di una celebre Ouverture nella quale il musicista si proponeva di evocare il passaggio dall’estasi amorosa dei due sposi al delitto di Desdemona, al tormento e al finale suicidio di Otello su quel medesimo talamo nuziale.

Stagione Teatrale 2010-2011 - danza

Giovedì 16 dicembre 2010, ore 20:45,

Teatro Comunale Giuseppe Verdi, viale Martelli 2 - PORDENONE

Otello

musiche di Antonín Dvo?ák

coreografia di Fabrizio Monteverde

Balletto di Roma – Ente Nazionale del Balletto

Biglietti: interi  da € 12,00 a € 28,00, ridotto da € 10,00  a   € 26,00,  studenti  da  € 10,00     € 22,00     € 18,00 € 14,00,  strapuntini € 5,00 in prevendita nella biglietteria del Teatro di viale Martelli aperta dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 19 e  al sabato dalle 16 alle 19, o attraverso il sito www.comunalegiuseppeverdi.it , o con Greenticket  telefonando all’899-500055.

Info: biglietteria del Teatro Comunale Giuseppe Verdi

tel. 0434 247624

biglietteria@comunalegiuseppeverdi.it

www.comunalegiuseppeverdi.it