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Made in Miela, sei grandi concerti di musica italiana al teatro triestino

Rassegne
[img_assist|nid=12407|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]TRIESTE - Da Meg a Caparezza passando attraverso Raiz, i Tre Allegri Ragazzi Morti, i Casino Royale, Tying Tiffany e gli Amari. Grande musica per sei concerti Made in Miela, la rassegna dedicata alle produzioni italiane che succede, ampliandone l'offerta, a Ritratti italiani e parte il 23 febbraio per concludersi il 7 maggio 2008 presso il Teatro di piazza Duca Degli Abruzzi, 3 a Trieste.

Small, medium, large, extralarge per definire la “taglia” musicale dello spettatore (ripreso nella grafica) e progetti “curiosi” per tutto il pubblico della regione: questi gli ingredienti per annunciare i concerti inseriti in Made in Miela, rassegna prodotta da Bonawentura con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e il sostegno di Coop Consumatori Nordest. Sono sei i concerti programmati da febbraio a maggio che diventano la prosecuzione e il potenziamento di Ritratti italiani, la rassegna del Teatro Miela proposta negli anni precedenti.
Un progetto, questo, che vuole essere una novità nel panorama delle proposte musicali regionali anche in previsione di offrire dei set interessanti per il pubblico sloveno; un cartellone che contenga proposte indirizzate al popolo universitario, concentrando gli spettacoli durante la settimana.

Una serie di elementi distintivi che caratterizzano Made in Miela come uno spazio da scoprire in grado di presentare progetti musicali speciali e unplugged in un periodo come quello attuale, in rapida trasformazione anche in termini di stili e sensibilità.
Infatti per la musica dal vivo dopo le discoteche, i centri sociali, i club è ora la volta del teatro e infatti sempre più artisti stanno scegliendo dimensioni più raccolte e caratteristiche per i loro concerti: la taglia giusta per il Miela e un ben-essere per tutti gli appassionati e curiosi.

Sabato 23 febbraio 2008 ore 21:30
Ingresso unico 12.00 €

Meg

Performance piano, voce e trombone
con Mario Conte (pianoforte), Nicola Ferro (trombone).

La voce dei 99 Posse propone uno spettacolo molto[img_assist|nid=12408|title=|desc=|link=none|align=right|width=479|height=640] emozionale nel quale la voce e il pianoforte entrano in simbiosi per far vivere le sue canzoni in una chiave del tutto nuova.
Meg (Maria Di Donna) nasce a Napoli, in una famiglia dove si respira musica a tutto tondo che unitatamente allo studio del pianoforte ne influenzerà il suo percorso musicale.
Nel '94 entra nei 99 Posse, dando una svolta nodale alla propria vita, e a quella del gruppo. Partecipa quindi attivamente alla scrittura di quattro dischi fondamentali per il panorama della musica italiana d’avanguardia (Cerco Tiempo, Corto Circuito, La vida que vendrà, NA_99_10).
Nel 2001 realizza con Marco Messina il progetto Nous, componendo la colonna sonora per lo spettacolo teatrale Dentro la tempesta, della compagnia sperimentale Krypton, tratto, appunto, da La tempesta di William Shakespeare.
Nel 2002 esce dei Nous il cd La tempesta.
Negli anni, varie e multiformi sono le collaborazioni con altri musicisti: dai Subsonica ai Tiro mancino, da Pino Daniele a Roy Paci, dalla Nouva Compagnia di Canto Popolare a Speaker Cenzou, dai Retina.it ai Technophonic Chamber Orchestra.
Approfittando della pausa che i 99 si sono concessi, Meg, autrice dei testi e compositrice delle musiche, ha dato vita nel 2004 al suo primo disco solista, dal titolo Meg, stampato dalla sua etichetta Multiformis.
Ha appena concluso la lavorazione sul suo nuovo album co-prodotto con Stefano Fontana, a.k.a. Stylophonic, in uscita quest’anno.
Le canzoni di Meg in questa performance molto emozionale - nel quale la voce e il pianoforte “devono” necessariamente essere in simbiosi - vengono presentate in una chiave del tutto nuova.
Scarnificate dal complesso tessuto elettronico così rappresentativo dei lavori della cantante, qui trovano un’essenzialità melodica che rimanda immediatamente alla canzone classica napoletana.
Gli arrangiamenti pianistici, studiati per l’occasione in maniera meticolosa, raffinata e allo stesso tempo carnale, tendono un filo rosso tra ciò che è stata la scuola napoletana, fatta di forti immagini, di sangue, melò, teatro – le radici – e ciò che è il percorso attuale dell’artista, fatto di audaci dissonanze, dolci sporcature elettroniche, sperimentazione – il futuro-presente.
Accompagnata da Mario Conte al pianoforte, Meg sperimenta quanto una canzone possa essere facilmente declinata in mille forme diverse quando la sua struttura è forte, partendo dal contemporaneo e facendo un viaggio a ritroso verso le radici.

Martedì 11 marzo 2008 ore 21:30
Ingresso unico: 10.00 €

Tying Tiffany vs. Amari

Un gioco che vede proporre due set live con l’eclettico electro-punk-fashion di Tying Tiffany e gli Amari, band che propongono un geniale ed innovativo mix di pop, indie-rock ed elettronica che ha conquistato pubblico e critica.
Tying Tiffany ormai non ha bisogno di molte presentazioni. E’ autrice di Undercover, uno dei più chiacchierati esordi discografici del 2005 ed è anche una valente dj. Un personaggio che non finisce mai di stupire. La sua carica vitale si riflette nelle selezioni musicali ricercate ed estreme, vicine ad un gusto internazionale. Non a caso l’etichetta berlinese Get Physical ha scelto un suo brano per l’importante compilation Full Body Workout vol.2.
I suoi live stanno entusiasmando le platee di tutta Italia ed è ormai costantemente in tour. Basta dare un occhiata al suo sito ufficiale per rendersene conto.
Il nuovo album di Tying Tiffany, Brain for Breakfast, uscito a livello mondiale per la label americana I Scream Records a partire dallo scorso 12 ottobre, è un innovativo concentrato di elettronica e rock, dance e punk e si avvale della collaborazione di importanti artisti internazionali come Nic Endo (ex Atari Teenage Riot), Pete Namlook, Wolfgang Schrodl (Liquido) e degli italiani Santo Niente.
Veneta d’origine ma bolognese d’adozione. Nessuno come TT ha dato una scossa al mondo dell’electro italiana.
Il nuovo album ripercorre il sound del primo Undercovered riservando però delle sorprese all'insegna dell'electro-spanking che contraddistingue la stilosissima performer… Qualcuno di voi potrebbe aver già sentito parlare di lei perché è una delle più belle ragazze italiane che fanno parte di Suicide Girls, ragazze provenienti da tutto il mondo con in comune una passione per un lifestyle ed un’estetica punk, la possibilità di proporsi e di mostrare un’immagine di sé e della sua femminilità che fa a pugni con quella socialmente condivisa e veicolata dai media.
Oltre ad essere bella, sexy e provocante Tiffany è un personaggio alternativo e divertente. Quando la musica elettronica diventa sensuale.

Gli Amari nascono nel 1996. Nascono dall’idea malsana di Pasta e Dariella di vedere cosa potevano ricavare dall’hip hop se lo tormentavano un pò. Con un campionatore e parecchio spleen adolescenziale, i due iniziano una gavetta fatta di cassettine e concerti: funziona e si fanno un pò conoscere.? Ma i due non ce la fanno ad accontentarsi, e introducono nella band Cero, bassista convinto di suonare il violino e, dall’esperienza del Contingente, recuperano il dj H.C.Rebel. Così, a quattro, ricominciano a fare altro. Ne viene fuori un miscuglio di rock, psichedelia, hip hop deviato il tutto spacciato per semplice rap.
[img_assist|nid=12409|title=|desc=|link=none|align=left|width=640|height=427]Vincono Arezzo?Wave del 2000 e pubblicano su Riotmaker il frutto di questo anno di sound, Corporali: si scopre che dentro c’è l’elettronica e pure il post-rock, ed un sacco di gastrite. Lo staff di Arezzo Wave decide di prenderli sotto la propria ala e li riporta in studio per pubblicare nuovo materiale. Il risultato vede luce nel 2002 ed ha il nome di Apotheke, nove brani con tanti tanti ritornelli. E oltre al rap spuntano le chitarre. E poi,come sempre, ancora concerti. E la banda non ce la fa più a sentirsi così sola: decide di chiamare altri amici sul palco. Arrivano Marcopiano alle chitarre e tastiere e Carletto Baracus alla batteria. E i live degli Amari diventano indie-rock. Ma il rap?
Torna nel 2003 nel loro album Gamera. Un miscuglio forsennato di qualsiasi cosa. Il disco ottiene un ottimo successo di critica e pubblico, alimentato da parecchie date in giro per lo stivale. A fine 2005: gli Amari pubblicano il disco che decreta la svolta della band: Grand Master Mogol, un insieme perfetto di melodie pop e sperimentazioni che piacciono tanto a gente magra con gli occhiali. Pubblico e stampa impazziscono per questo lavoro ed il tour di 100 date che lo segue. Si scomoda anche la Warner che ripubblica il disco ad un anno dalla sua uscita in una nuova versione, mentre ben 3 video tratti dall'album entrano in rotazione su Mtv. E' Ora il turno del nuovissimo disco degli Amari: intitolato Scimmie d'Amore (Riotmaker/Warner), uscito il 15 ottobre, vede il combo friulano cimentarsi con brani più pop e romantici che in passato ma strutturati ed arrangiati per essere hit di ogni dancefloor di rock alternativo che si rispetti? Il singolo apripista è Le Gite Fuori Porta è il miglior biglietto da visita possibile. Siete stati avvertiti!

Venerdì 28 marzo 2008 ore 21:30
Ingresso: 15.00 €

Raiz

Il cantante dello storico gruppo degli Almamegretta, al secondo album solista, presenta un concerto in formazione electro-acustica con Radicanto.
All’anagrafe risulta come Gennaro Della Volpe. Alle cronache musicali s’è presentato come Rais, Raiss, Raiz: un uomo dai mille nomi e dalle mille collaborazioni e soprattutto voce caliente della Napoli affermatasi all’inizio degli anni Novanta. Infatti tra club del centro storico e centri sociali, esplodeva soprattutto una nuova scena di talenti musicali capaci di coniugare tradizione e modernità, Partenope e il resto del mondo. Fin dall’esordio, nel 1992, gli Almamegretta rappresentano the next big thing dell’italian wave, il punto di riferimento per il suono di un decennio. Reggae e funky esplodono nell’ugola carnale di Gennaro e scoprono le proprie origini partenopee, tra una tammurriata e un canto a fronna. ?Con gli Alma, Raiz raccoglie recensioni entusiastiche, registra album-capolavori, infiamma le notti, scopre quant’è difficile lavorare per una piccola etichetta indipendente come per una major. Ma la sua curiosità e il bisogno di crescere lo portano spesso ad andare "oltre" la band: la sua voce incontra i Massive Attack, Pino Daniele, i Letfield, gli Orchestral World Groove di Gaudì, gli Asian Dub Foundation, Mauro Pagani, dà vita al progetto Ashes con Bill Laswell ed Eraldo Bernocchi, si fa sentire nel Tangerine cafè di Luigi Cinque come nell’esperimento sulla taranta salentina di Stewart Copeland. E poi il teatro (Brecht con i Cantieri Teatrali Koreja, i readings canori su versi della beat generation) e il cinema come attore (Cuore scatenato, il western siciliano di Gianluca Sodaro) e come autore di colonne sonore (Luna rossa di Antonio Capuano).
Wop, il suo primo album da solista, prodotto da Paolo Polcari e Roberto Vernetti, esce nel 2004.?Ugola carnalissima, verace, napoletana, italiana, europea, araba, terrona, cosmopolita, apolide, orgogliosamente wop, quasi ad aggiornare i racconti di John Fante in chiave no global. Il bouzouki di Mauro Pagani apre le danze di un disco che parla di amore, convivenza, meticciaggio. Un inno panteista alla vita, sospeso tra la rabbia per quello che tutti vediamo attorno a noi e la voglia di cogliere l’attimo, di lasciarsi cullare dal respiro sensuale di una donna, ma anche di madre natura.

Raiz è uscito dal gruppo, ma prima di lui era uscito Paolo Polcari, altro fiore felice senza radici, napoletano a Londra pronto a giocare coi suoni elettronici, coi beat radicali. Ricomposto con l’antico compagno di note il dream-team degli anni Novanta, Rino riparte con la consapevolezza di essere ancora e sempre un’anima migrante. Con voce unica, indiscutibilmente una delle più belle della scena italiana di oggi e forse di sempre, si muove tra Sergio Bruni ed Oum Kalsoum, Pier Paolo Pasolini e Omar Kayyam, i Transglobal Underground e Pino Daniele, i figli di Annibale e i figli dell’11 settembre. Usa le lingue che gli appartengono (il napoletano, l’italiano e l’inglese) per raccontarsi attraversando le musiche gli appartengono (il reggae, il soul, la forma canzone). Insomma, l’odissea consapevole di un wop, come un tempo si chiamavano gli emigranti italiani in America, lavoratori senza documenti. L’album da solista ha il titolo Uno.

Mercoledì 2 aprile 2008 ore 21:30
Ingresso: 12.00 €

Pasolini – Diario di un incontro
con i Tre Allegri Ragazzi Morti
In anteprima italiana Davide Toffolo e i suoi Tre Ragazzi Morti presentano un progetto dedicato a Pier Paolo Pasolini prosecuzione artistica del libro del leader della band.
Pasolini - Diario di un incontro è lo spettacolo di parole, musica e disegni con cui Davide Toffolo e i suoi Tre allegri ragazzi morti raccontano Pasolini, fortunato romanzo a fumetti pubblicato nel 2001 in Italia da Coconino Press e in Francia da Casterman. È la storia di un viaggio nell'Italia d'oggi alla ricerca del misterioso Sig. Pasolini. Ma chi è veramente il Sig[img_assist|nid=12410|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=479]. Pasolini che Davide insegue? Un attore? Un fantasma? Un mitomane? Chiunque esso sia, la sua parola risulta scandalosa, profetica, stimolante e mai consolatoria.
Il viaggio comincia a Versuta, dove è nata la poesia in friulano di Pasolini, per proseguire a Bologna, Roma, sull'Etna, nella laguna di Grado e a Madrid, in un quadro di Velasquez intitolato La fucina di vulcano, all'interno del quale Pasolini dice di essere ritratto.
Il viaggio, che è anche un percorso metaforico nel pensiero del più importante e scomodo intellettuale italiano di fine novecento, viene arricchito dalle musiche e dalle parole dal vivo di Tre allegri ragazzi morti e da invenzioni teatrali e multimediali di diverso tipo.
Lo spettacolo è coordinato e supervisionato da Ferruccio Merisi, regista teatrale direttore della Scuola Sperimentale dell'Attore.

Giovedì 10 aprile 2008 ore 21:30
Ingresso unico: 15.00 €

Casino Royale
presenta The Royale's Rockers Reggae Session
I Casino Royale si levano la voglia di arrangiare brani scelti dai loro album Dainamaita, Sempre più vicino, CRX e Reale in versione reggae con arrangiamenti ricercati e originali ispirati al suono giamaicano degli anni Sessanta.
1987: un gruppo di musicisti dalle svariate influenze decide a Milano di formare una band e di darsi un nome ispirato alla famosa saga di Ian Fleming.
Inizialmente indecisi tra Goldfinger e Casino Royale, la band decide di far loro l’episodio dell’agente James Bond dal titolo Casino Royale. E dopo quasi 20 anni, come l’agente 007 resta un classico che riesce sempre a riproporsi, i Casino Royale sembrano aver ereditato la stessa fortuna.
Partiti come band fortemente influenzata dagli Specials e dai Clash sono rapidamente divenuti un fenomeno capace di raccogliere un pubblico trasversale. I primi due dischi, Soul of Ska e Jungle Jubilee, suonati in levare e con una sezione fiati di primissimo piano, rimangono tuttora opere prime per la musica italiana, dischi con una formula sonora ancora oggi riproposta da moltissimi gruppi.
I primi anni Novanta vedono alcuni cambiamenti e sviluppi radicali nel suono della band. Si comincia a cantare in italiano e le liriche assumono di conseguenza una rilevanza fondamentale, alla pari del suono. Dainamaita, primo album registrato per una major, è un’esplosione di suoni molto differenti tra loro: black rock, reggae, hip hop, dub, funk. L’album spiazza e sorprende tutti, e diventa allo stesso tempo una pietra miliare per il nuovo suono alternativo italiano, un’opera che merita sicuramente la definizione di “cross over”.
Nel 1994 comincia la lavorazione di Sempre Più Vicini, per la cui produzione viene coinvolto Ben Young, artigiano del suono della scuola di Bristol, che indirizza la band verso sonorità più profonde ed introspettive. Le radio cominciano a suonare parecchio alcuni dei singoli presenti sull’album, e la sensazione comune è quella che il gruppo sia ormai ad una svolta decisiva.
Alla fine del 1995 i Casino Royale si trasferiscono a Londra, più precisamente nel quartiere periferico di Leytostone, ed é lì che cominciano a comporre brani per un nuovo album che coincida con il decennale della band. Viene ingaggiato in qualità di sound engineer e coproduttore Tim Holmes, già produttore dei Primal Screem e successivamente componente dei Death in Vegas. Il risultato é un disco fatto da parti melodiche, un suono solido e potente, il groove tipico dell’hip hop e sperimentazioni influenzate dalla drum’n’bass.
Per ironia della sorte CRX, questo il titolo dell’album, viene definito da alcuni discografici “il miglior disco del 2006!”. Scelti dagli U2 per aprire i due concerti italiani del Pop Mart Tour, i Casino Royale finiscono in realtà col vendere poco meno di cinquantamila copie di CRX. Le reciproche aspettative tra band e label vengono disattese e i Casino Royale chiedono la scissione del contratto. Nel periodo di assenza dal mercato la band apre una propria etichetta dal nome “Royality” e sviluppa un progetto parallelo, Royalize, legato a sonorità elettroniche di matrice black. Giuliano Palma, interprete vocale di molti dei brani, sceglie la strada solista e il progetto Casino Royale si ferma per un lungo periodo, anche se per il pubblico affezionato i Casino Royale continuano, comunque, ad esistere.
Nel 2002 il gruppo si ricompatta e sposta la sua attenzione sul web, con la pubblicazione di una serie di brani scaricabili liberamente dalla rete, diventati successivamente spunto per una serie di pubblicazioni di materiale video e musicale.
Nel 2004 tornano a suonare dal vivo, proponendosi tra la primavera e l’estate con una quindicina di date in tutta Italia. L’affetto e l’interesse dimostrati dal pubblico in questa occasione sono la spinta che convince definitivamente i Casino Royale a cominciare a lavorare a dei nuovi brani. Decisi a comporre un numero di canzoni sufficiente a pubblicare un nuovo album, la band ritorna nel suo studio a suonare.
La voglia di tornare a fare solo ed esclusivamente i musicisti è tanta che i Casino Royale decidono di prendere contatti con una nuova etichetta. La scelta ricade proprio sulla V2 Records, mentre come produttore viene contattato lo scozzese Howard Bernstein, meglio noto come Howie B. Venti giorni di studio a Milano e quindici di mixaggio a Londra: così prende definitivamente forma Reale, il nuovo, attesissimo album dei Casino Royale.

Mercoledì 7 maggio 2008 ore 21:30
Ingresso unico: 15.00 €

CapaRezza

La “testa riccia – in molfettano CapaRezza - più lucida del panorama musicale italiano è da aprile in tour per presentare il nuovo album.
Michele Salvemini, questo il suo vero nome, nasce il 9 ottobre 1972 a Molfetta, in provincia di Bari. La sua carriera inizia nel 1997, quando con lo pseudonimo Mikimix partecipa a Sanremo cantando il brano E la notte se ne va, contenuto nell'album d'esordio La mia buona stella.
Dal palco dell'Ariston il rapper passa alla tv per condurre un programma musicale insieme a Paola Maugeri. Gli esordi "commerciali" tuttavia vengono ripudiati ben presto: Ero giovane e inesperto – dichiarerà in seguito – Ho fatto i miei errori ma li ho riconosciuti. Non voglio essere il tipo di uomo che non sbaglia mai.
Deluso dai meccanismi del music business, il cantante si fa crescere capelli e pizzetto, cambia nome in CapaRezza (che in molfettano significa "testa riccia") e allestisce nella sua città una studio di registrazione in cui giovani talenti posso ritrovarsi per sperimentare ed esercitarsi con le proprie rime. Nel 2000 esce per l’etichetta ExtraLabels Caparezza?! il suo secondo album contraddistinto da testi ironici e da influenze reggae e drum'n'bass. Nel 2003 l'intervento degli USA in Iraq fornisce al cantante lo spunto per realizzare il singolo Follie preferenziali, che anticipa il nuovo lavoro Le verità supposte (2004). Fa parte di quest'album anche Fuori dal tunnel (del divertimento), il brano-tormentone che si sente ovunque: in radio, come suoneria dei cellulari, in tv. Il singolo, nato come un inno contro la cultura del divertimento, diventa invece la colonna sonora ideale per divertirsi. Se ne stupisce lo stesso cantante: Rimane comunque una delle mie canzoni più riuscite – dice – e neanche l'impatto mediatico è riuscito a rendermela antipatica, perché aveva una dignità. L'improvvisa popolarità consente a CapaRezza di partecipare, nell’estate 2005, al prestigioso Heineken Jammin' Festival di Imola. Sempre nel 2005 esce il Dvd In suppostas veritas, un assaggio dei suoi live. Nel frattempo il cantante porta avanti il suo lavoro di talent scout e produttore delle band provenienti dalla sua terra. Con una di queste, la Sunny Cola Connection, CapaRezza ha collaborato in prima persona. Il primo album di questo gruppo, Alla molfettesa manera, è disponibile per il download sul sito sunnycola.caparezza.com. A marzo 2006 CapaRezza pubblica Habemus Capa, una sorta di concept album in cui il cantante narra la sua morte e resurrezione artistica.
Attualmente sta concependo il prossimo disco.

Made in Miela

Dal 23 febbraio al 7 maggio 2008

Ore 21:30

Teatro Miela, piazza Duca Degli Abruzzi, 3 - TRIESTE

Biglietti: interi da 12 a 15 € (in prevendita con uno sconto di 1.50 € fino al 22 febbraio e dal 3 marzo presso la cassa del teatro dal lunedì al venerdì dalle ore 17:00 alle ore 19:00)

I biglietti acquistati in prevendita direttamente alla cassa del Teatro Miela o prenotati su www.miela.it (inviando un'E-mail a prenotamusica@miela.it) verranno scontati di un minimo del 10% offrendo un ulteriore incentivo al pubblico più giovane e un’opportunità per tutti i navigatori di Internet.

Info: tel. 040365119
teatro@miela.it
www.miela.it