Estroso e geniale, Mario Piazza si è dimostrato in questi anni uno dei maggiori talenti creativi della danza contemporanea. La critica internazionale lo ha persino definito il Roberto Benigni della danza per l’esemplare balletto Ghetto – su musiche Klezmer e di Goran Bregovic – che parla del destino degli ebrei, offrendo una rilettura dell’argomento come nel film La vita è bella, grazie alla straordinaria capacità di non trasformare la serietà in tragedia, ma mettendo in risalto il colore leggero della speranza. Lo spettacolo, tuttora nel repertorio del Sofia Opera Ballet è stato ricompensato dalla European Association for Jewish Culture di Londra con un premio per le Performing Arts. Come non ricordare anche, fra i suoi lavori, la versione innovativa e piccante di uno balletti più celebri al mondo Coppelia, ottimamente interpretato da un trasognato Ludovic Party, così come la rivisitazione in chiave contemporanea, irriverente e dark, di un grande classico della coreografia Schiaccianoci, un allestimento che ricorda un thriller e le atmosfere noir dei film di Hitchcock. Un indiscutibile successo di pubblico sin dal suo debutto nel 2006.
L’Opera da tre soldi parte da questa affermazione: La pappatoria viene prima, la morale dopo!, perché attorno al tema della pappa prima e della morale dopo, si snoda tutta la faccenda di Mackie Messer e dei personaggi descritti da Brecht. La differenza tra criminali e persone rispettabili sparisce del tutto in questa opera, in quanto i soldi rendono tutti uguali. Un lavoro in cui [img_assist|nid=26633|title=|desc=|link=none|align=right|width=427|height=640]l’apparenza del divertente diventa di continuo allarmante; l’evasione piacevole diventa spiacevolezza e aggressione diretta o indiretta. Trascrivere in danza e interpretare l’Opera da Tre Soldi di Brecht vuol dire cercare di ritrovare l’integrità dello scritto, tradotto in linguaggio coreografico e rappresentarlo al fine di esprimerne l’intensità con l’ausilio del genio musicale di Kurt Weill – illustra Mario Piazza -. L’Opera da Tre Soldi è stata creata, con piglio ironico e polemico, negli anni del declino della repubblica di Weimar, quando la radicalizzazione di classe era spinta a tali estremi che le sovrastrutture crollavano e i congegni, motori della società, si mostravano in tutta la loro efferatezza.
Dall’11 al 16 febbraio 2010
Giovedì 11, venerdì 12 e sabato 13 febbraio, ore 20.30; domenica 14 febbraio, ore 17.00; martedì 16 febbraio, ore 20.30
Taetro Fularmonico, via dei Mutilati 4/K - VERONA –
L’Opera da Tre Soldi
Balletto su musica in 2 atti di Kurt Weill
Libretto di Bertolt Brecht
Regia e coreografia Mario Piazza
Maitre de ballet e assistente alla coreografia Ludovic Party
Assistente alla coreografia Vincenzo Cesiro
Scene Beatrice Pasquali
Assistente alle scene Nenad Boharevic
Costumi Silvia Bonetti
Direttore corpo di ballo Maria Grazia Garofoli
Lighting designer Paolo Mazzon
Direttore allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia
Pianista e assistente musicale Pietro Salvaggio
Spettacolo di balletto tratto dall'opera teatrale di Bertolt Brecht con musica di Kurt Weill
Primi ballerini, Solisti, Corpo di Ballo e Tecnici dell'Arena di Verona
Nuova produzione della Fondazione Arena di Verona
Biglietti:
Platea € 30,00
Ridotto € 25,00
Ridotto oltre 65 anni € 20,00
Ridotto fino a 26 anni € 15,00
1^ galleria € 25,00
Ridotto € 22,00
Ridotto oltre 65 anni € 17,00
Ridotto fino a 26 anni € 13,00
2^ galleria € 20,00
Ridotto € 17,00
Ridotto oltre 65 anni € 14,00
Ridotto fino a 26 anni € 10,00
Info: Call center. Tel. 0458005151