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Milva, regina degli scacchi ne La Variante di Lüneburg

Sipario

GORIZIA - Il gioco degli scacchi, unico vero protagonista al teatro Verdi di Gorizia con La Variante di Lüneburg, trasposizione teatrale del celebre e pluripremiato romanzo di Paolo Maurensig. Difficile parlare di semplice adattamento, specialmente quando sul palco troviamo un’orchestra ed il coro Ars Atelier su  musiche firmate da Valter Silviotti.

La formula narrativa è quella della fabula in musica, in cui uno straordinario Walter Mramor, in forma di monologo, reinterpreta, in chiave inedita e con rinnovato spirito, le pagine dello scrittore goriziano.

Ripercorriamo quindi la vita di Tabori, campione indiscusso della Germania anni Trenta, che trova il suo antagonista in un giovane ragazzo, promessa del nascente movimento nazionalsocialista. E’ l’ideologia antisemita pero’ il vero avversario da sconfiggere che porterà l’ebreo Tabori a vivere in prima persona il dramma della deportazione. Ed è proprio in un campo di concentramento che, anni dopo, ritorna in scena il giovane, questa volta nella veste di aguzzino, quando risparmia la vita al protagonista in cambio di interminabili partite a scacchi. Il ruolo di giullare di corte” risulta scomodo al campione, che pero’, di lì a poco, capisce come la follia collettiva abbia sostituito, con macabro rituale,  fanti e pedoni con nomi di persone vere.

Il dramma di un giocatore che si ritrova, suo malgrado, a dover pagare con la vita dei propri compagni ogni sconfitta, diventa quindi  l’incarnazione di tutti gli orrori e di tutte le tragedie legate alla guerra.
La musica di Silviotti è qui non solo cornice del racconto, ma ne amplifica tutta la drammaticità, come quasi a voler catturare nel suono di una fisarmonica l’eco di quei fatti.
Poi arrivano in sottofondo i testi in lingua slovena: Imena in še imena… (nomi e ancora nomi … ) con contaminazioni in friulano e tedesco, come geniale strumento che ora rievoca storie difficili e martoriate, ora  sottolinea la memoria comune di queste terre di confine.

Il compito di marcare i momenti più intensi del racconto è invece  affidato alla voce carismatica di Milva: interprete d’eccezione dei testi scritti per l’occasione dallo stesso Maurensig. Il sodalizio della cantante con Giorgio Strehler e la sua strepitosa carriera costellata di collaborazioni prestigiose convergono in questa nuova esperienza e la esaltano con maturata creatività.

La rossa, in veste da regina della scacchiera, cui tutto è concesso, non delude, anzi, confeziona con sicurezza uno spettacolo di rilievo che difficilmente passa inosservato. L’affluenza di pubblico e gli applausi, già da subito promuovono l’iniziativa e confermano come progetti coraggiosi, frutto della collaborazione transfrontaliera, possano dare alla luce veri e propri tesori.
Certo rimane  l’interrogativo se spettacoli come questo siano destinati a restare confinati come realtà  locali e a non far parte del circuito nazionale. Se così fosse, ci rimane l’amaro in bocca.

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