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Mittelfest: al via la 16. edizione all'insegna dei diritti umani

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[img_assist|nid=8002|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Cividale del Friuli (UD) - E’ ormai ai blocchi di partenza la 16.ma edizione di Mitteflest, il grande festival della Mitteleuropea che tra sabato 14 e domenica 22 luglio animerà le strade e le piazze di Cividale del Friuli. Saranno parole e suoni alzati a salvaguardia dei Diritti Umani a fare da cornice ideale ad un’edizione che - seppure in modo non univoco, con deviazioni e divagazioni – cuce proprio intorno ai Diritti i 35 spettacoli in cartellone, a cui si aggiungono i numerosi eventi collaterali con letture e presentazioni organizzate al bookshop del festival.

Domani, sabato 14 luglio, l’avvio di quest’edizione sarà salutata in Piazza Duomo: già a partire da metà pomeriggio la Banda di Fiumicello accompagnata da ragazzi che imbracciano le bandiere di tutti i Paesi dell’INCE sfilerà nelle vie di Cividale fino a raggiungere, alle 17.00, la piazza dove si svolgeranno i discorsi inaugurali. A prendere la parola saranno il Sindaco di Cividale Attilio Vuga, il Presidente della Provincia Marzio Strassoldo, il Presidente di Mittelfest Furio Honsell, il Direttore Artistico Moni Ovadia e l’Assessore regionale Roberto Antonaz. Presente, inoltre, Stefano Pratesi vicepresidente di Amnesty International Italia.

Sarà nuovamente la banda ad accompagnare la chiusura della cerimonia inaugurale mentre alle 18.30 prenderà il via il programma artistico con l’eccezionale concerto nella Chiesa di San Francesco del Borodin String Quartet, per un’apertura musicale di altissima qualità. L’ensamble, uno dei quartetti più noti al mondo, è stato formato nel 1945 da alcuni studenti del Conservatorio di Mosca. Il cellista Valentin Berlinsky era tra i fondatori del gruppo, mentre il violinista Andrei Abramenkov si è unito all'ensemble oltre 25 anni fa. Igor Naidin ha appreso l'arte quartettistica dai precedenti membri del Borodin, tra cui Dmitri Shebalin che in seguito ha sostituito. Ruben Aharonian ha vinto importanti concorsi internazionali tra cui l’Enescu, il Montreal e il Tchaikovsky. Vladimir Balshin rappresenta la più recente acquisizione.
Il Borodin String Quartet è un punto di riferimento nella storia di questo tipo di formazione. Visto il nome scelto è naturale rilevare la loro particolare affinità con il repertorio russo, ma soprattutto lo stretto rapporto avuto con Dmitri Shostakovich, che li ha personalmente diretti nelle prove di ogni suo quartetto. La loro interpretazione viene oggi considerata dalla critica come definitiva: ciò ha fatto sì che il Borodin String Quartet sia stato chiamato a eseguire l'intero ciclo dei quartetti di Shostakovich presso i più importanti centri musicali internazionali, tra cui Vienna, Zurigo, Madrid, Lisbona, Londra Parigi e New York. Nel programma proposto a [img_assist|nid=8003|title=|desc=|link=none|align=right|width=454|height=640]anche composizioni per archi di Stravinsky e Borodin.

Particolarmente atteso nella giornata inaugurale anche il debutto (ore 20.30 Teatro Ristori) dell’ultimo lavoro del pluripremiato regista del teatro di ricerca Danio Manfredini con “Il sacro segno dei mostri”, spettacolo che indaga il mondo e l’atmosfera del disagio psichico: i sentimenti, la sensibilità, la fragilità di alcune persone con cui Manfredini ha lavorato sono il cuore di questa sua nuova creazione. vevo preso appunti, trascritto conversazioni, registrato eventi” – racconta il regista. Ho rovistato nei miei quaderni in cerca di quelle tracce. Da lì è iniziato il viaggio che ha dato forma teatrale a questo lavoro, che presento per la prima volta al MittelFest. Lo considero un ringraziamento a coloro che da una buia condizione mi hanno trasmesso il senso della trasparenza e dell’innocenza. Ho lavorato dodici anni con quelle persone, poi mi sono licenziato, ma ho mantenuto contatti con alcuni di loro, prosegue Manfredini. Ho chiesto pochi giorni fa a una paziente amica di dirmi cosa facevo io con loro, qual era la mia azione, e lei mi ha risposto: Tu ci educavi al senso dell’arte e della bellezza. Ho continuato: E voi, quale era la vostra azione nei miei confronti?. Educarti al senso della vita.

La giornata di apertura culminerà, alle 22.30, con lo spettacolo-evento spettacolo-evento sulla rievocazione della Rivoluzione Francese proposta in Natura morta per i diritti umani. Appunti sulla rivoluzione, con drammaturgia e mise en espace firmate da Roberto Andò e caratterizzato dall’interpretazione di un’icona della cinematografia francese, Isabelle Huppert, affiancata da Ruggero Cara e Moni Ovadia. Di particolare suggestione ed evocazione simbolica è lo spazio scelto per questo evento, si tratta dell’ex-cementificio di Cividale, luogo di archeologia industriale che nella sua attuale condizione di degrado e abbandono ben accoglie le riflessioni che il regista vuole esprimere rispetto alla deriva dei contenuti che quella rivoluzione aveva espresso come primo baluardo dei più recenti diritti umani e civili. La performance, accompagnata daI musicisti di Sasha Karlich, avrà uno svolgimento itinerante, coprendo tre diverse stazioni dove, di volta in volta, la protagonista dialogherà con Ruggero Cara, interprete di diverse figure legate alla rivoluzione.

Moni Ovadia ha voluto dedicare ai diritti questa edizione del Mittelfest – spiega il regista. Mi ha chiesto di immaginare un evento inaugurale, assegnando ad esso una data: il 14 luglio. Il fantasma della Rivoluzione, della madre di tutte le rivoluzioni, era così fatalmente entrato a far parte di questa commissione. Ho scelto di immaginare un paesaggio – anche la Rivoluzione è ormai un paesaggio, una natura morta che ci portiamo dietro? - e di lasciarvi fluttuare una voce, una voce di donna. Ci voleva una voce speciale che sapesse viaggiare sul filo dell’intollerabile, che sapesse condurci in un luogo che non saprei dire dove si trova: ho pensato ad Isabelle Huppert, al suo modo di raccontare personaggi che visitano le regioni estreme della vita e che sono in grado di tornare a darne testimonianza.

Da segnalare per domenica 15 luglio il proseguimento del ciclo di incontri Cividale Capitale dei diritti: alle 11.00, nella Chiesa di San Francesco si parlerà di Diritto alla Legalità. Potrebbe sembrare un’ovvietà, ma sempre più spesso ci rendiamo conto che la battaglia civile contro la delinquenza è ben lontana dall’essere vinta; anzi sta invadendo in maniera sempre più profonda anche ambienti come la famiglia, la scuola, lo sport, che sembravano essere quasi esenti da simili contagi. E, come il diritto alla pace è fondamento per il diritto alla democrazia, così il diritto alla legalità è il presupposto per il diritto a una vera libertà. A parlare delle difficoltà del momento saranno Leoluca Orlando (ex sindaco di Palermo, che ha avuto a che fare con la delinquenza organizzata di stampo mafioso sia nei momenti in cui la lotta è stata particolarmente sanguinosa, sia quando, invece, è rimasta quasi nascosta, ma non per questo è stata meno pervasiva e pericolosa) e Piercamillo Davigo (attualmente consigliere di Cassazione e prima componente del pool "Mani pulite", che ha accumulato una grande esperienza nel combattere contro la corruzione e la concussione che ammorbano anche l’atmosfera politica del nostro Paese).