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Musei cittadini di Udine: numeri, costi e incassi per le mostre estive

ResoConti

UDINE - Poco più di 41 mila euro incassati nell’intero 2008 a fronte dei 46 mila 102 guadagnati dal Comune grazie ai biglietti staccati dalle varie sedi museali cittadine nei primi 7 mesi di quest’anno. Dati confortanti, se si considera che nel 2009 si è deciso di aumentare il costo degli ingressi per visitare i Civici musei di Udine.

L’assessorato alla Cultura, a conclusione del periodo estivo, traccia un primo bilancio della politica museale attuata quest’anno, elencando numeri e incassi registrati dalle diverse esposizioni allestite in castello, alla Gamud, a palazzo Giacomelli, alle Gallerie del Progetto e all’ex chiesa di San Francesco.

Non ci aspettavamo e non ci aspettiamo di fare cassa con le mostre – spiega l’assessore comunale alla Cultura, Luigi Reitani – perché non è questa la nostra politica, né è pensabile che qualche mostra si autofinanzi con gli incassi. Sono convinto – prosegue – che l’importanza debba essere il valore scientifico, culturale e di ricerca che un allestimento propone, oltre alla ricaduta indiretta che un afflusso di turisti ha su tutta quanta la città e non solo per la sede museale.

Alla sua prima edizione, “quasi un numero zero” precisa Reitani, le giornate del Tiepolo hanno registrato un grande successo con la mostra Consilium in arena, che ha visto salire sul castello, in poco più di tre mesi, 3.291 visitatori per un incasso complessivo di 10.062,50 euro (circa 11 mila in tutto il 2008) a fronte dei poco più di 60 mila euro spesi tra allestimento e catalogo (33.343 euro) e promozione (27.033 euro).

Numeri che confermano – prosegue l’assessore – la validità di un iniziativa che proporremo anche il prossimo anno e che ha riscosso un grande apprezzamento da parte di visitatori non solo udinesi, ma anche di turisti italiani e stranieri. Se si confronta, infatti, il numero di presenze nei Civici musei del castello più o meno nello stesso periodo del 2008 si scopre che il “colle” udinese ha registrato un incremento di presenze pari a oltre il 45% rispetto all’anno scorso, quando sono stati staccati 2.256 biglietti tra giugno e agosto.

Dati confortanti arrivano anche dalla mostra Maria Ippoliti, pioniera del paesaggio en plein air, allestita da metà maggio a fine agosto alla Galleria d’Arte Moderna. Sono stati infatti 1.240 i visitatori che hanno varcato la soglia della sede di via Ampezzo per un incasso totale di 2.729 euro a fronte di una spesa di poco più di 10 mila euro.

Nel rinnovato palazzo Giacomelli, sede del Museo etnografico del Friuli, invece, la mostra su Lea D’Orlandi ha registrato1.116 visitatori per un incasso di 2.230 euro e una spesa di 20.014.

In appena due mesi e 8 giorni, inoltre, l’ex chiesa di San Francesco ha staccato 1.134 biglietti per Praga da una primavera all’altra. 1968-1969. Un’esposizione che ha incassato quasi 3.600 euro e che è costata 107 mila, di cui circa 11 mila soltanto per le spese di custodia.

Cifre irrisorie – continua Reitani – rispetto a quanto si spende per quelle che vengono definite come le grandi mostre e che costano centiaia di migliaia di euro e che per la sola promozione costano spesso il doppio di quanto speso da noi per una sola singola iniziativa. La nostra amministrazione – incalza – è per una politica culturale low cost, che valorizzi il patrimonio culturale locale, che non sprechi denaro pubblico per onerosissime consulenze e campagne pubblicitarie che non sempre ottengono risultati proporzionali ai costi. Senza contare – conclude ironico – che noi abbiamo sempre voluto essere trasparenti e chiari con i nostri cittadini, visto che non abbiamo mai voluto gonfiare i numeri dei visitatori sparando cifre astronomiche solo per farci belli. La cultura non si misura solo con i soldi o con quanti biglietti sono stati staccati ai botteghini.

A onor del vero, comunque, se confrontati con lo stesso periodo dell’anno scorso i musei cittadini hanno registrato un aumento in termini di visitatori che è passato dai 5.358 del 2008 (da maggio a inizio settembre) agli attuali 8.277, contati tra metà maggio e fine agosto.

Ma nel bilancio estivo delle mostre organizzate dal Comune, infine, rientrano anche gli allestimenti proposti nel ritrovato ex mercato del pesce, ora Galleria fotografica “Tina Modotti”, dove per precisa scelta dell’amministrazione l’ingresso è sempre stato libero. In ordine, dal 25 luglio ad ora, il palazzo Liberty del centro storico è stato la cornice delle mostre fotografiche Cavalli d’acciaio (1.162 visitatori e 1.590 euro di costo), Fabrizio De Andrè (2.680 visitatori e 10.500 euro di costo) e War, che in appena 16 giorni di apertura durante il primo Festival della pace è stata visitata da 1.300 persone ed è costata soltanto 5.400 euro.