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La Bohème nell'allestimento del Teatro Regio di Parma al Verdi di Trieste

Lirica

TRIESTE - Dal 13 al 26 aprile 2012, la Stagione Lirica e di Balletto 2011-12 del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, ospita la Bohème di Puccini nel prestigioso allestimento del Teatro Regio di Parma, con Alexia Voulgaridou nel ruolo di Mimì e la direzione del M° Donato Renzetti.

L’opera, Ispirata alle Scènes de la vie de Bohème, il romanzo dello scrittore francese Henry Murger e composta da Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa continua a raccogliere il favore del pubblico triestino dal lontano 1899 quando debuttò per la prima volta al Verdi con un interprete d'eccezione, il soprano Rosina Storchio. Da allora  la fortuna di Bohème fu inarrestabile:  18 edizioni si sono succedute nel solo Teatro Verdi, per non  parlare delle innumerevoli edizioni negli altri teatri triestini, Castello di San Giusto compreso. E l’opera in breve tempo divenne uno dei melodrammi più amati di tutti i tempi. 

Il popolarissimo capolavoro sarà proposto con la regia di Elisabetta Brusa per la prima volta impegnata sul  palcoscenico del Verdi. Formatasi a  Ca’ Foscari, a Venezia e alla Sorbonne di Parigi  e perfezionatasi all’Instituto de Bellas Artes di Città del Messico e alla Nouvelle Sorbonne,  ha lavorato con Pier Luigi Pizzi, Pier’Alli, Jean Pierre Ponnelle, Giancarlo Del Monaco e Luigi Samaritani. Ha firmato numerose regie di spettacoli di lirica, di prosa e di musica contemporanea in Italia e all’estero tra cui Rigoletto al Teatro Regio di Parma, due Farse di Rossini in coproduzione tra La Fenice di Venezia  e l’Opera del Cairo per l’inaugurazione della Biblioteca di Alessandria d’Egitto,  la prima assoluta dell’opera contemporanea  Il maestro di go di A. Melchiorre per l’ Arena di Verona e un percorso teatrale di sperimentazione per Biennale Teatro 2008 di Venezia. Si occupa  anche  di video installazioni e di illuminotecnica e  ha creato alcuni originali progetti teatrali in Abbazie e discariche. Per 15 anni  regista programmista alla RAI, ha curato tra l’altro, il Concerto di Pace del 31 dicembre 1995 trasmesso in mondovisione da Sarajevo e numerose dirette televisive  dal Massimo di Palermo e dal  S. Carlo di Napoli. E’ responsabile oggi  del Cantiere di sperimentazione del teatro Universitario di Santa Marta e del Corso di Teoria e pratica del linguaggio teatrale presso l’Università  Ca’ Foscari di Venezia. 
Coadiuvata da Chiara Barichello  che ha curato i costumi e da Nino Napoletano, autore delle luci. Elisabetta Brusa muoverà i personaggi del dramma pucciniano in un’ambientazione scenografica prodotta dalla Fondazione Teatro Regio di Parma che suggella una proficua collaborazione tra le due prestigiose Fondazioni liriche. Il fatto poi che questo allestimento  ha già riscosso grande successo ha spinto il Commissario straordinario Claudio Orazi a proporlo, in tempi di grande ristrettezze per il teatro lirico triestino, in sostituzione di  una ipotizzata “nuova produzione”  del Verdi  prevista nella calendarizzazione della Stagione lirica 2012 e non realizzabile  per ragioni di carattere artistico e tecnico/produttivo che il Commissario ha dovuto registrare nella preparazione pregressa di questa produzione.

Sarà una Bohème d’impianto classico e rispettosa della tradizione,  quella proposta da Elisabetta Brusa nella convinzione che proprio il mondo della lirica dovrebbe per primo sostenere il concetto di tradizione come patrimonio fondamentale in un Paese come l’Italia che ha dato i natali al melodramma. Il modello proposto dalla regista  è un agire attraverso una sensibilità rispettosa  e arricchita dalla tecnologia attuale secondo la  tempistica dei movimenti cinematografici perché Puccini lavorava, soprattutto in Bohème, per fotogrammi legati ciascuno ad un preciso riferimento musicale della partitura. Perché ogni nota della partitura è concepita come azione e la successione delle note corrisponde ad una successione di movimenti che permettono al palcoscenico di essere costantemente vivo,  cioè produttore di continui fotogrammi… come al cinema.
Ai cantanti viene richiesto allora uno sforzo in più, perché il gioco è un incastro continuo, fatto di corpi agili che si muovono nello spazio interagendo tra loro. Ogni protagonista non può e non deve nel teatro musicale di Bohème viaggiare solo, ma costantemente in gruppo. Raffinato congegno che ha bisogno di trovare un unico respiro.

Ci si muove non fuori ma  dentro  a un concetto di tradizione come lo è per l’Oriente, per il quale il termine tradizione esprime ricchezza, nella convinzione che modificare l’ambiente, i personaggi, la storia, secondo un malinteso  concetto di “modernità” – afferma la regista -  è segno di decadenza, in un momento artistico e musicale in cui non si scrivono opere nuove se non opere da camera e in cui, proprio per questo, si dovrebbe avere maggiore rispetto per il “melodramma” così come è stato storicamente.
In una collaudata e tradizionale soffitta bohèmienne che  si caratterizzerà   per la grande vetrata con il richiamo al  quartiere di Montmartre sullo sfondo, l’opera  va in scena sotto la  direzione di un profondo conoscitore del teatro musicale pucciniano come il M° Donato Renzetti, reduce del recente successo ottenuto pochi giorni or sono al MET di New York nella direzione di Elisir d’Amore di Doinizetti.

Per quanto concerne la compagnia di canto, il soprano Rossana Potenza, che si sarebbe dovuta esibire nel ruolo di Mimì ha dovuto rinunciare per problemi di salute occorsi durante le prove dello spettacolo. Il Commissario straordinario, Claudio Orazi quindi, per onorare il pubblico del Verdi, dopo il successo tributato alla produzione del Rigoletto del mese scorso,  ha ritenuto di invitare  a vestire i panni di Mimì un’artista prestigiosa come Alexia Voulgaridou, soprano greco al suo debutto sul palcoscenico del Verdi, ringraziandola per essersi resa disponibile all’ultimo momento. L’artista che deve proprio a questo titolo la fama internazionale avendo cantato il ruolo di Mimì da Ginevra a  Milano (Teatro Alla Scala); dal Covent Garden a Tenerife, da Berlino (Staatsoper unter den Linen) a Monaco, si alternerà, come previsto in locandina,  con  Elisabetta Farris,  al suo debutto nel  il ruolo. 

Nella compagnia artistica figura anche Daniela Mazzucato, nome particolarmente amato dal pubblico triestino, che con  Diletta Rizzo Marin  interpreta il ruolo di Musetta. Nel ruolo di Rodolfo si avvicenderanno Jean Francoise Borras, di cui ricordiamo il successo riscosso al Verdi come Romeo (Gounod) e come Edgardo (Lucia di Lammermoor), e Giuseppe Talamo. Gezim Myshketa e Domenico Balzani vestiranno i panni di Marcello: Massimiliano Gagliardo e Vicenzo Bonsignore quelli di Schaunard;  Dario Russo e Gianluca Breda si alterneranno nel ruolo di Colline. Nella compagnia figurano anche Alessandro De Angelis (Parpignol), Dario Giorgelè (Alcindoro/Benoit),  Dax Velenich e Roberto Miani (un ambulante),  Ivo Federico e Giuliano Pelizon (Il Sergente dei doganieri), Giovanni Palumbo e Giovanni Alberico Spiazzi (un doganiere). La compagine artistica si completa con il Coro di Voci bianche dei Piccoli Cantori della Città di Trieste diretto da Cristina Semeraro, il Coro del Teatro Verdi diretto dal M° Paolo Vero e l’Orchestra del Teatro Verdi. 

Dopo la programmazione triestina, lo spettacolo sarà allestito dalla Fondazione lirica triestina al Teatro Nuovo Giovanni da Udine l’8 maggio con inizio alle ore 20 e al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone il 18 maggio con inizio alle ore 20.15.

Lo spettacolo sarà preceduto dalla prolusione all’opera curata della musicologa e critico musicale  Carla Moreni del quotidiano Il Sole 24 Ore, nella Sala del Ridotto, mercoledì 11 aprile alle ore 18 con ingresso libero.
 

Stagione Lirica e di Balletto 2011-12

Dal 13 al 26 aprile 2012

venerdì 13 aprile, ore 20.30; domenica 15 aprile, ore 16.00; martedì 17 aprile, ore 20.30; mercoledì 18 aprile, ore 20.30, venerdì 20 aprile, ore 20.30, sabato 21 aprile, ore 17:00,domenica 22 aprile,
ore 16.00, martedì 24 aprile, ore 20.30, giovedì 26 aprile, ore 20.30 

Teatro Lirico Giuseppe Verdi, Riva 1° novembre - TRIESTE

Bohème

da Scènes de la vie de Bohème di Henry Murger

musiche di Giacomo Puccini

su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa

regia di Elisabetta Brusa

costumi di Chiara Barichello

luci di Nino Napoletano

Orchestra del Teatro Verdi

M° Donato Renzetti, direttore

Coro di Voci bianche dei Piccoli Cantori della Città di Trieste diretto da Cristina Semeraro, il Coro del Teatro Verdi diretto dal M° Paolo Vero

con Alexia Voulgaridou e Elisabetta Farris: Mimì

Daniela Mazzucato e Diletta Rizzo Marin: Musetta

Jean Francoise Borras e Giuseppe Talamo:  Rodolfo

Gezim Myshketa e Domenico Balzani: Marcello

Massimiliano Gagliardo e Vicenzo Bonsignore: Schaunard

Dario Russo e Gianluca Breda: Colline

e con Alessandro De Angelis:  Parpignol

Dario Giorgelè: Alcindoro/Benoi

Dax Velenich e Roberto Miani: un ambulante

Ivo Federico e Giuliano Pelizon: Il Sergente dei doganieri

Giovanni Palumbo e Giovanni Alberico Spiazzi: un doganiere

Allestimento realizzato dal Teatro Regio di Parma

Info: Biglietteria del Teatro Verdi

Tel.: n. verde 800 090373

0406722111

www.teatroverdi-trieste.com