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La Salome di Strauss con la regia di Gabriele Lavia al Verdi di Trieste

Opera

TRIESTE - Dal 12 al 19 marzo 2011 al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, sarà in scena l'opera Salome di Richard Strauss tratta dall’omonimo poema di Oscar Wilde, che si avvale della regia di Gabriele Lavia.

Il compositore bavarese Richard Strauss è considerato ideale epigono del Romanticismo e la sua   produzione una porta aperta sul Novecento pre-espressionista. Salome:  breve, fulminea,  è un’ opera che inizia in medias res, condita di erotismo, edonismo, esotismo estetismo così graditi all’epoca in cui fu composta e così indispensabili per la garanzia del successo.  Salome è  forse anche più che una porta aperta sul Novecento nel senso che è già partecipe della cultura espressionista che si afferma   nella seconda decina del Novecento in Germania e nel Nord Europa. Al teatro espressionista infatti rimandano la violenza espressiva, il senso di angoscia, l’incapacità di comunicare il disagio espresso dai personaggi in scena e dalla protagonista, sensuale giovane fanciulla che brama, anche attraverso la morte,  un amore mai conosciuto e impossibile.
Lo spettacolo, in lingua originale con sopratitoli, mette in scena la passione cieca e la sensualità perversa di una giovane e bellissima donna che si scontra con la decadenza politica di un regno, stretto tra il glorioso passato e l’avvento di un nuovo e inarrestabile Credo. Danze dei sette veli, atmosfere morbose e un senso di catastrofe imminente e di incomunicabilità  sono gli elementi che caratterizzano quest’opera assente dal Verdi dal 1999.

La nuova messa in scena, che è una coproduzione con il Comunale di Bologna è opera  del regista  Gabriele Lavia,  per la prima volta al Verdi, coadiuvato da Alessandro Camera che ha curato le scene spoglie ed essenziali; da Andrea Viotti autore dei  costumi, attuali e moderni,  da Daniele Nardi, a cui si deve un suggestivo disegno luci; da Luciano Pasini, che ha curato la coreografia e da Roberto Bonora,  assistente alla regia. Lavia ha trasposto la messa in scena di Salome ai tempi in cui fu composta l’operacon  un antefatto  in base al quale, tutta l’azione dell’opera si svolge durante il banchetto offerto da Erode ai suoi ospiti allestito  sullo sfondo della scena dietro una tenda con  i personaggi che vestono i costumi della tradizione biblica. Quando però  i personaggi escono dal banchetto per entrare in scena – afferma Lavia, – entrano nei costumi dell’epoca in cui l’opera è stata  scritta, e cioè ai primi del Novecento, trascendendo così dal carattere universale e senza tempo della vicenda biblica.
Lavia legge questo dramma  come la storia di una voce che viene dal profondo, di qualcuno che sta nel sottopalcoscenico, e come la storia di qualcuno che farà tacere quella voce. Una storia “profonda”che emerge nella “voce” di Jochanaan. Da una parte c’e un personaggio che ci dice tutto il male che commettiamo (Jochanaan) e dall’altra una donna (Salome) che ne rimane affascinata, attratta dalla “voce” misteriosa che viene dalla terra. E’talmente potente che Salome se ne innamora con un’ attrazione va ben al di la del racconto biblico. E’ la voce di un prigioniero, Jochanaan, una voce ingabbiata dunque, come quella della coscienza che egli simboleggia una voce insopportabile che colpisce tutti i personaggi sulla scena portandone alcuni (come Narraboth e Salome) alla morte.
 Il cast annovera, in alternanza nei ruoli principali,  Robert Brubaker  e Matthias Wohlbrecht  interpreti di Herodes; Marta Moretto  e Monika Waeckerl,  Herodias; Ingela Brimberg e Anne Williams-King, Salome; Thomas Gazheli  e Johannes Von Duisburg Jochanaan, Michael Heim  e Gianluca Sorrentino, Narraboth,   Elena Traversi, il paggio di Herodias. Nel cast anche Federico Lepere, Alessandro De Angelis, Deavide Cicchetti, Pablo Karaman, Nicolò Ceriani, interpreti dei i Cinque giudei; i due Nazareni, Francesco Paccorini e Giuliano Pelizon quest’ultimo interprete anche del ruolo di uno dei due soldati insieme a  Alessandro Svab; Federico Benetti, un uomo di Cappadocia e Dax Vedlenich, uno schiavo.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste, il Maestro tedesco Stefan Anton Reck, specialista fra l’altro, del teatro musicale tedesco del Primo Novecento.

Lo spettacolo, che si replica a Udine, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine l’8 aprile prossimo alle ore 20, sarà preceduto dalla Prolusione all’Opera  a cura del prof. Franco Serpa. che si terrà mercoledì 9 marzo alle ore 18 nella Sala del Ridotto del Teatro Verdi con ingresso libero. Il professor Serpa è particolarmente legato a Trieste dove è stato titolare della cattedra  di Letteratura latina all’Università per quasi trenta anni, fino al 2003. Oltre all’essersi dedicato all’esegesi di testi classici, Serpa ha pubblicato saggi e libri sulle musica e sulle poetiche musicali nel romanticismo e nel decadentismo austro-tedeschi e sull’arte drammatico-musicale del Novecento (in particolare su opere di Strauss, Schönberg, Berg, Henze).

Dal 12 al 19 marzo 2011

sabato 12 marzo, ore 20:30, domenica 13 marzo, ore 16:00, martedì 15 marzo, ore 20:30, mercoledì 16 marzo, ore 20:30, giovedì 17 marzo, ore 20:30, venerdì 18 marzo, ore 18:00, sabato 19 marzo, ore 17:00

Teatro Lirico Giuseppe Verdi, Riva 1° novembre - TRIESTE

Salome

Dramma in un atto
di Hedwig Lachmann, dal poema omonimo di Oscar Wilde

musica di Richard Strauss

Orchestra del Teatro Verdi di Trieste

diretta da Stefan Anton Reck

Regia Gabriele Lavia
Scene Alessandro Camera
Costumi Andrea Viotti
Coreografia Luciano Pasini
Luci Daniele Naldi
Assistente alla Regia Roberto Bonora

Personaggi e interpreti

con Robert Brubaker  e Matthias Wohlbrecht: Herodes

Marta Moretto e Monika Waeckerl: Herodias

Ingela Brimberg e Anne Williams-King: Salome

Thomas Gazheli e Johannes Von Duisburg: Jochanaan

Michael Heim  e Gianluca Sorrentino: Narraboth

Elena Traversi: il paggio di Herodias

e con Federico Lepere, Alessandro De Angelis, Deavide Cicchetti, Pablo Karaman, Nicolò Ceriani, interpreti dei i Cinque giudei; i due Nazareni, Francesco Paccorini e Giuliano Pelizon quest’ultimo interprete anche del ruolo di uno dei due soldati insieme a  Alessandro Svab; Federico Benetti, un uomo di Cappadocia e Dax Vedlenich, uno schiavo.

in lingua originale con sopratitoli

Allestimento in coproduzione tra Fondazione Teatro Verdi di Trieste, Teatro Comunale di Bologna

Mercoledì 9 marzo, alle ore 18, nella Sala del Ridotto del Teatro Verdi Prolusione all’Opera a cura del prof. Franco Serpa. Ingresso libero.

 

Info: Biglietteria del Teatro Verdi

Tel. n. verde 800 090373

press@teatroverdi-trieste.com

www.teatroverdi-trieste.com