TRIESTE - Al Teatro Verdi di Trieste prosegue l’omaggio a Verdi con la messa in scena, dall'8 al 16 marzo 2013, di Macbeth nell’allestimento ideato dal grande scenografo ceco Josef Svoboda e la regia di Henning Brockhaus.
L’allestimento storico ricostruito da Benito Leonori nei Laboratori di Jesi viene presentato nel massimo rispetto del genio svobodiano e della sua originalissima interpretazione dello spazio scenico e della luce in costante magico rapporto con la drammaturgia musicale.
Macbeth, inizialmente non conseguì il successo sperato, ebbe una genesi complessa che approdò a due versioni: quella originaria che debuttò a Firenze, al Teatro La Pergola nel 1847 e quella definitiva di Parigi rappresentata al Théàtre Lyrique il 21 aprile 1865, frutto della revisione operata dal Maestro cioè dopo il 1860, dopo gli anni giovanili a cui appartiene la stesura, e dopo gli Anni di galera.
Si deve alla Verdi-Renaissance, operata dall’area culturale anglo-tedesca negli anni Venti del Novecento, il riscatto del valore drammaturgico del grande compositore italiano con il recupero di titoli dimenticati. Fra questi Macbeth, che venne rappresentato a Vienna, a Dresda, a Berlino, a Zurigo, a Glyndebourne e al Festival di Salisburgo. In Italia invece la rinascita verdiana fu più tarda e il riscatto di Macbeth coincise con l’edizione diretta dal M° Vittorio Gui (1951) al Maggio Musicale Fiorentino e poi entrò definitivamente in repertorio con l’edizione prodotta dal Teatro alla Scala di Milano del 1952, diretta da Victor de Sabata con Maria Callas nel ruolo di Lady Macbeth: un trionfo.
Macbeth segna una svolta nel teatro musicale della prima metà dell’Ottocento verso il nuovo ‘dramma musicale’ di cui è il primo originale tentativo. "Brevità e solennità" raccomandò Verdi al librettista Piave, inviandogli gli appunti della sceneggiatura, perché in Macbeth non c’è tempo per rallentare il ritmo. Siamo in pieno dramma di una tipica coppia criminale con tutte le sue implicazioni psicanalitiche, le regressioni, i complessi di colpa; è il dramma di due solitudini che non si incontrano. La solitudine di Lady Macbeth affonda nel vuoto della follia; quella di Macbeth nel vuoto di una autodistruzione progressiva.
Dramma della coscienza e della psicologia del potere, non dramma d’amore, nell’opera c’è anche lo spazio per la dimensione corale, con la partecipazione del popolo: il famoso canto Patria oppressa all’inizio del quarto atto, è la grande scena corale sul tema della libertà degli "oppressi" , simbolo del Risorgimento come il Va pensiero e Oh Signore dal tetto natio dei Lombardi alla prima crociata. In seguito, questi canti assunsero il senso più generale di sofferenza umana universale, significato diverso dal dolore per la patria perduta.
L’allestimento con le scene di Josef Svoboda, debuttò con grandissimo successo nel 1995 all’Opera di Roma; fu ripreso al Teatro Carlo Felice di Genova nel 1998, al Bunka Kaikan di Tokyo nel 2000 e all’Opera di Budapest nel 2002. Nello spettacolo si succedono una straordinaria varietà di immagini e le ombre si sovrappongono alle ombre creando illusioni e allusioni: il fantastico mondo delle streghe, l’incubo del potere, le apparizioni regali, il corteo dei profughi scozzesi tra una rete informe di filo spinato, in un gioco di apparizioni, sparizioni, convivenze inquietanti. Passioni malvagie a cui fanno riscontro il buio, la notte le ombre che, nella lettura estremamente originale del dramma, richiamano altri abissi inesplorati, come ad esempio l’inconscio di Lady Macbeth.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste il direttore milanese Giampaolo Maria Bisanti, uno dei migliori direttori d’orchestra della sua generazione che vanta un vasto repertorio, dall’opera ai grandi capolavori della sinfonica.
I ruoli principali della compagnia di canto sono interpretati da Fabián Veloz (Macbeth) al suo debutto in Italia, Dimitra Theodossiou (Lady Macbeth), Paolo Battaglia (Banco) e Armaldo Kllogjeri (Macduff). Completano il cast Giacomo Patti (Malcolm), Sharon Pierfederici (Dama di Lady Macbeth), Dario Giorgielè (Medico/Prima apparizione) Stefano Consolini ( Domestico di Macbeth), Francesco Musinu (Sicario) Giuliano Pelizon e Hektor Leka ( Araldo). Nella compagine artistica anche il Coro del Teatro Verdi istruito dal M° Paolo Vero, i solisti del Coro dei Piccoli Cantori della Citttà di Trieste e la Civica Orchestra di Fiati della Città di Trieste. I ruoli principali dell’opera nella recita del 9 marzo saranno interpretati da Angelo Veccia e Tiziana Caruso .
Stagione Lirica e di Balletto 2012-13
Dall'8 al 16 marzo 2013
Venerdì 8 marzo ore 20.30 Sabato 9 marzo ore 20.30 Domenica 10 marzo ore 15.30 Martedì 12 marzo ore 20.30 Giovedì 14 marzo ore 20.30 Sabato 16 marzo ore 15.30
Teatro Lirico Giuseppe Verdi, Riva 3 Novembre, 1 - TRIESTE
Macbeth
di Giuseppe Verdi
allestimento scenografico originale di Josef Svoboda ricostruito da Benito Leonori
con Fabián Veloz Macbeth
Dimitra Theodossiou Lady Macbeth
Paolo Battaglia Banco
Armaldo Kllogjeri Macduff
e con Giacomo Patti Malcolm
Sharon Pierfederici Dama di Lady Macbeth
Dario Giorgielè Medico/Prima apparizione
Stefano Consolini Domestico di Macbeth
Francesco Musinu Sicario
Giuliano Pelizon e Hektor Leka Araldi
Orchestra e Coro del Teatro Lirico "Giuseppe Verdi" di Trieste, i solisti del Coro dei Piccoli Cantori della Citttà di Trieste e Civica Orchestra di Fiati della Città di Trieste
direzione di Giampaolo Maria Bisanti
Coro istruito dal M° Paolo Vero
I ruoli principali dell’opera nella recita del 9 marzo saranno interpretati da Angelo Veccia e Tiziana Caruso .
costumi di Nanà Cecchi
movimenti coreografici di Maria Cristina Madau
regia di Henning Brockhaus
Una coproduzione tra Fondazione lirica triestina, la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e il Carlo Felice di Genova
Info: Biglietteria del Teatro Verdi
Tel.0406722111
n. verde 800 090373
www.teatroverdi-trieste.com