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Rinaldo Alessandrini dirige al Malibran musiche di Alessandretti e Mozart

Classica

VENEZIA - Giovedì 16 e venerdì 17 maggio 2013 prosegue al Teatro Malibran il Progetto Mozart con il primo dei due concerti diretti da Rinaldo Alessandrini, uno dei migliori interpreti italiani di musica antica,fondatore e direttore dell’ensemble Concerto Italiano, per la prima volta sul podio dell’Orchestra del Teatro La Fenice.

Il concerto si aprirà con la prima esecuzione assoluta di Pantomima, un brano per orchestra del trentatreenne compositore umbro Stefano Alessandretti, terzo ed ultimo appuntamento del progetto Nuova musica alla Fenice che prevede la commissione annuale di tre partiture originali su un tema legato alla programmazione della stagione sinfonica: spunto di quest’anno il rapporto tra la musica di Mozart e quella di ?ajkovskij.

Seguirà, nella prima parte del programma, il Concerto per corno e orchestra n. 3 in mi bemolle maggiore KV 447 di Wolfgang Amadeus Mozart, composto a Vienna nel 1783, solista Andrea Corsini, prima parte dell’Orchestra del Teatro La Fenice.
La seconda parte del concerto sarà invece interamentededicata alla Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore KV 543, la prima delle tre grandi sinfonie composte da Mozart a Vienna nell’estate 1788, terza tappa del ciclo dedicato dalla Fenice agli ultimi capolavori sinfonici mozartiani coevi alla trilogia operistica su libretto di Da Ponte.

Alla fine del concerto del 16 maggio, che sarà trasmesso in differita Radio3, il sovrintendente della Fondazione Teatro La Fenice Cristiano Chiarot, il direttore artistico Fortunato Ortombina e la socia della Fondazione Amici della Fenice Marina Gelmi di Caporiacco – che con il suo generoso contributo ha reso possibile la nuova commissione – saliranno sul palco per illustrare gli obiettivi di «Nuova musica alla Fenice» e consegnare un riconoscimento a Stefano Alessandretti.

 Nato nel 1980, Stefano Alessandretti ha studiato percussioni, musica elettronica e composizione diplomandosi in Musica e Nuove Tecnologie al Conservatorio di Firenze e in Live Electronics al Conservatorio di Venezia, dove è stato allievo di Alvise Vidolin, Paolo Zavagna e Corrado Pasquotti. Ha partecipato a seminari presso l’IRCAM, il CRM, e con i maestri Koenig, Di Scipio, Wishart, Sciarrino, Zicarelli, Maresz, Lanza. Svolge una regolare attività concertistica e partecipa a importanti rassegne e festival, tra iquali Biennale Musica, Biennale Architettura, EMU Fest, Unerhörte Musik, Sound & Music Computing. È membro dell?Arazzi Laptop Ensemble e del SON Ensemble.

Il suo brano per orchestra Pantomima, commissionato dalla Fondazione Teatro La Fenice, si focalizza su un aspettoparticolare della percezione, quello del ‘già sentito’ e della reminiscenza, giocando sull’ambiguità che sta alla base della natura di alcune entità sonore, in uno spazio cognitivo a metà tra l’imitazione e il mimo. Attraverso procedimenti di identificazione o graduale distorsione, che rinforzano o smarcano la virtuale immedesimazione di un’entità sonora in altre, Pantomima consegna all’ascoltatore il compito di individuare l’esistenza o meno di fibre caratterizzanti nel sistema sonoro, indagando sul suo carattere citazionale o farsesco, nel gioco tra pantomimiche presenze e ironiche disillusioni.

Stabilitosi venticinquenne a Vienna come musicista indipendente, tra il 1782 e il 1786 Mozart dedicò quattro concerti e un quintetto concertante all’amico cornista Joseph Ignaz Leutgeb, uno dei migliori virtuosi dell’epoca, stabilitosi dal 1777 nella capitale austriaca. Se le difficoltà tecniche dei quattro concerti, assai virtuosistici per un cornonaturale, testimoniano l’abilità del cornista austriaco, il Concerto n. 3 in mi bemolle maggiore KV 447, del 1783, appare il più riuscito e il più originale: per la mobilità tonale, per la ricchezza della scrittura solistica che sfrutta tanto le potenzialità virtuosistiche quanto le qualità cantabili e drammatiche dello strumento, e per il morbido colore orchestrale (Mozart sostituisce le tradizionali coppie di corni e oboi con due clarinetti e due fagotti). Le imprevedibili espansioni melodiche e soluzioni enarmoniche dell’Allegro iniziale e il delicato melodizzare della Romanza centrale sfociano nello slancio dell’Allegro finale in forma di rondò, vera e propria scena di caccia dominata da un incalzante motivo di note ribattute.

La feconda carriera di Mozart come sinfonista iniziò nel 1764, a otto anni, con la sua prima sinfonia KV 16, e si concluse 24 anni dopo, nell’estate del 1788, con la composizione delle tre grandi sinfonie, la KV 543, la KV 550 e la Jupiter KV 551. Questa trilogia, che rappresenta anche una sorta di testamento spirituale, nacque in un periodo non facile: la perdita della popolarità rispetto ai primi anni a Vienna, il mezzo insuccesso della ripresa viennese del Don Giovanni, le ristrettezze economiche, lo costrinsero ad abbandonare la casa in città per trasferirsi nei sobborghi di Vienna, dove si dedicò alla composizione di queste tre sinfonie, che non ebbe mai occasione di ascoltare. Paumgartner definisce viennese e romantica la 543, appassionata e cupa la 550, e volo di suprema liberazione la Jupiter. 
Nella Sinfonia in mi bemolle maggiore KV 543, datata 26 giugno 1788, Mozart inserisce per la prima volta nell’organico orchestrale di una sinfonia i clarinetti al posto degli oboi (come nel Concerto per corno KV 447). Articolata in quattro movimenti – Adagio-Allegro, Andante con moto, Minuetto e Finale –, la KV 543 è una sinfonia dalle screziature cameristiche, dominata da forti contrasti stilistici e espressivi.
 

Rinaldo Alessandrini è clavicembalista, organista e fortepianista oltreché fondatore e direttore dell’ensemble Concerto Italiano. Da vent’anni sulla scena della musica antica, privilegia nelle scelte di repertorio la produzione italiana, cercando di riattribuire alle esecuzioni quelle caratteristiche di «cantabilità» e «mobile espressività» che furono proprie allo stile italiano dei secoli XVII e XVIII. Come direttore di Concerto Italiano si esibisce regolarmente nei principali festival europei ed internazionali, conducendo inoltre un’intensa attività solistica in Europa, USA, Canada e Giappone.

È spesso impegnato anche come direttore ospite conorchestre quali Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra Toscanini di Parma, Freiburger Barockorchester, Kammerorchester Basel, Orchestra della Radio Danese, Orchestra of the Age of Enlightement, Scottish Chamber Orchestra, Stavanger Symfoniorkester, San Francisco Symphony Orchestra, Melbourne Symphony Orchestra.

È stato ospite dei teatri di Milano, Roma, Bologna, Napoli, Spoleto, Edimburgo, Cardiff, Bruxelles, Liegi, Strasburgo, Bordeaux, Barcellona, Madrid, Francoforte, Oslo, Toronto, dove ha diretto lavori di Monteverdi, Händel, Scarlatti, Pergolesi, Vivaldi, Vinci, Hasse, Galuppi, Jommelli, Mozart (Zaide, Die Entführung aus dem Serail, Le nozze di Figaro, La clemenza di Tito), Paisiello. Ha inoltre diretto la trilogia monteverdiana alla Scala in una nuova produzione di Bob Wilson. Vincitore di numerosi premi discografici, è Chevalier dans l’ordre des Arts et des Lettres della Repubblica francese, accademico dell’Accademia Filarmonica Romana e vincitore del Premio Abbiati 2003.

La serata di venerdì 17 maggio rientra nelle iniziative «La Fenice per la città» e «La Fenice per la provincia», organizzate in collaborazione con le Municipalità del Comune di Venezia e con l’amministrazione provinciale e rivolte ai residenti nel comune e nella provincia di Venezia.

Stagione sinfonica 2012/13 - Progetto Mozart 

Giovedì 16 e venerdì 17 maggio 2013, ore 20.00

Teatro Malibran - VENEZIA

L'Orchestra Filarmonica della Fenice
Rinaldo Alessandrini, direttore
esegue
Stefano Alessandretti, Pantomima
W. A. Mozart. Concerto per corno e orchestra n. 3 in mi bemolle maggiore KV 447
Andrea Corsini, solista
Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore KV 543

Info: Biglietteria
tel. 0412424
www.teatrolafenice.it