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Oriente Occidente 2010

2 e 3 settembre 2010
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Leonardo Cuello/La Compañia de Leonardo Cuello (Argentina): Tetralogia
Auditorium F. Melotti, Rovereto (Tn). Ore 21.00.
Prima nazionale.
Ad aprire il Festival lo spettacolo della compagnia di tango di Leonardo Cuello, che in Argentina è considerata tra i gruppi trainanti del momento. La loro forza risiede nel rendere lo spettacolo un evento aperto in cui il pubblico da attento osservatore diviene partecipante attivo fino a creare una corrispondenza d’intenti e un flusso di emozioni. Leonardo Cuello, per molti anni primo ballerino di Tangokinesis di Ana Maria Stekelman, la principale coreografa di tango moderno, nel 2005 decide di unire il tango alla danza contemporanea.

4 settembre 2010
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Alwin Nikolais/Ririe Woodbury Dance Company (Stati Uniti): Crucible, Liturgies, Kaleidoscope Suites, Tensile Involvement
Auditorium F. Melotti, Rovereto (Tn). Ore 21.00.
La compagnia è stata fondata nel 1964 a Salt Lake City (Utah, Stati Uniti) dalla collaborazione tra Shirley Ririe e Joan Woodbury che dal 1949 al 1952 hanno studiato con Alwin Nikolais. Grazie a due coreografie create appositamente da Nikolais e Murray Louis per la Ririe-Woodbury Dance Company e donate alla Compagnia per costituirsi un proprio repertorio, la Ririe-Woodbury Dance Company si è imposta a livello internazionale.
Coreografo, compositore, scenografo e costumista, Alwin Nikolais è riuscito a riunire i suoi vari talenti in un’unica forza estetica. Nella sua carriera cinquantennale, ha lasciato la sua impronta in vari ambiti teatrali, da Broadway alla televisione. Le sue luci, le sue partiture, la sua coreografia e i suoi costumi hanno influenzato il teatro contemporaneo e una generazione di coreografi.

5 settembre 2010
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Alwin Nikolais/Ririe Woodbury Dance Company (Stati Uniti): The Crystal and the Sphere
Auditorium F. Melotti, Rovereto (Tn). Ore 17.00.
The Crystal and the Sphere è un delizioso collage multimediale che coinvolge un assortimento di strani e buffi personaggi, che si intrecciano di fronte alla luce vibrante dei proiettori.
Originariamente commissionato dal Kennedy Center per la “Imagination Celebration”, questa produzione è stata osannata sul New York Times che ha scritto “Lo spettacolo e stato originariamente creato per i bambini, ma l’astrazione divertente che compone la firma di Nikolais ha forse, in questo caso, molta più presa sugli adulti.”

5 settembre 2010
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Ushio Amagatsu/Sankai Juku (Giappone): Hibiki
Teatro Sociale, Trento. Ore 21.00.
Prima nazionale.
La compagnia Sankai Juku, creata nel 1975, originatasi con il movimento Butoh degli anni ‘60, presenta una performance che combina e bilancia perfettamente il movimento, la musica, la scenografia e le luci in un’esperienza estetica suprema.
I suoni, le luci, i movimenti sul palco raggiungono una perfezione minimalista tale da disorientare il pubblico. Una pace lenta, una lentezza che ipnotizza a tal punto che quando il coreografo e danzatore Ushio Amagatsu fa la sua graduale, fluida e impercettibile uscita dal palco, la sensazione che rimane è quella di assistere ad un’allucinazione.

6 settembre 2010
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Alwin Nikolais/Ririe Woodbury Dance Company (Stati Uniti): Imago, Crucible, Noumenon, Tensile Involvement
Auditorium F. Melotti, Rovereto (Tn). Ore 21.00.

7 settembre 2010
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Pippo Delbono/Compagnia Pippo Delbono (Italia): Racconti di giugno
Sala Conferenze del Mart, Rovereto (Tn). Ore 21.00.
Una sorta di diario di bordo, un’introspezione sul senso nascosto delle relazioni, sul lato dei desideri non espressi ma mostrati, sulla curiosità per gli altri, il filo rosso degli invaghimenti, la coscienza di una bellezza senza confini nelle storie, l’ardore non solo etico nelle scene della vita e nelle scene del teatro, l’estasi delle cose che ti perdono e che gli altri non ti perdonano, quel qualcosa di se stesso mai detto forse perché mai chiesto.
Un attore-autore si confessa senza reticenze e con pudore in una dinamica di cronache e lampi della memoria, zigzagando tra le avventure della vita scenica e vissuta.

8 settembre 2010
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Abou Lagraa/La Baraka (Francia/Algeria): Un monde en soi
Auditorium F. Melotti, Rovereto (Tn). Ore 21.00.
Coproduzione di Oriente Occidente/prima nazionale.
Un percorso attraverso il deserto, il vuoto assoluto che sta al di là della notte dei tempi, nel cuore dell’intimità dove si apre il baratro infinito. Sul palco la creazione di un mondo, dalla privazione delle origini al brulichio della generazione, dalla nascita alla maturità, con la danza che divampa nel furore del desiderio, ebbra di vita, fino ad esserne sommersa. Per far brillare la bellezza di un movimento che va al di là del visibile, si sottrae, e parla dell’insaziabile, del mistero originale, del Big Bang.

9 settembre 2010
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Presentazione e premiazione del concorso coreografico Danz'è
Piazza Loreto, Rovereto (Tn). Ore 21.00.

10 settembre 2010
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Germaine Acogny/Jant-bi (Senegal): Songook Yaakaar/Facing up to hope
Auditorium F. Melotti, Rovereto (Tn). Ore 21.00.
Coproduzione di Oriente Occidente/anteprima.
Germaine Acogny, storica pioniera e guida dal 1996 dell’International Centre for Traditional and Contemporary African Dances in Senegal, torna a Rovereto con un suo solo. Dopo aver per lungo tempo parlato attraverso il linguaggio del corpo e del movimento “voglio una volta di più rappresentare le mie convinzioni di artista, con l’alfabeto che ho sviluppato. Voglio guardare in faccia la speranza”.
Germaine Acogny danza e parla, svelando al pubblico le sue diverse Africa e alzandole in alto, per guardare in faccia la speranza.

11 e 12 settembre 2010
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Anne Teresa De Keersmaeker/Rosas (Belgio): En Atendant
Teatro Sociale, Trento. Ore 21.00.
Coproduzione di Oriente Occidente/prima nazionale.
Anne Teresa De Keersmaeker è una delle danzatrici e coreografe più note e attive nel panorama internazionale, si è interessata per lungo tempo alla relazione tra suono voce e danza movimento. Con En Atendant la coreografa inizia una nuova tappa della sua ricerca sull’alleanza tra danza e musica. Dopo Bach e Webern nello spettacolo Zeitung, i Beatles in The Song e Mahler in 3Abschied, Anne Teresa De Keersmaeker prende questa volta come punto di partenza l’Ars Subtilior, una forma musicale polifonica molto complessa del quattordicesimo secolo, caratterizzata da una eccezionale complessità ritmica e notazionale. L’Ars Subtilior si è sviluppata durante lo scompiglio e il disordine lasciati in Francia dalla peste e dallo Scisma d’Occidente sulla scia dello scontro tra papi e antipapi e il trasferimento della sede apostolica da Avignone a Roma, un momento in cui i pilastri sociali, politici e religiosi della società medievale vengono rasi al suolo. Oggigiorno questo senso di smarrimento da parte della società sembra più che mai di stretta attualità. Nel mezzo delle complessità delle scelte contemporanee e del carattere inafferrabile del tempo che viviamo, la questione del nostro essere materiale, della nostra condizione mortale, occupa nuovamente un ruolo centrale.

12 settembre 2010
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Carla Rizzu/Nervitesi (Italia): Eat 26
Auditorium F. Melotti, Rovereto (Tn). Ore 21.00.
Coproduzione di Oriente Occidente/prima nazionale.
Paola Vezzosi/Adarte (Italia): Alter
Auditorium F. Melotti, Rovereto (Tn). A seguire.
Coproduzione di Oriente Occidente/prima nazionale.
Le coreografe vincitrici ex-equo del primo premio al Concorso Coregrafico Danz’è 2009, presentano nell’edizione 2010 del Festival due spettacoli in prima nazionale coprodotti da Oriente Occidente.
Carla Rizzu prosegue la sua indagine sul reale e porta in scena i disagi psichici e le disabitudini alimentari con lo spettacolo Eat 26 che prende il nome da un test composto da 26 domande riguardo abitudini alimentari, sensazioni, pensieri del rapporto tra il teste e il cibo: Eating Attitudes Test. Due sorelle, cresciute insieme, si ritrovano ad una soglia della loro crescita: è la porta dell’anoressia. Una sceglie di entrarci, l’altra no.
Paola Vezzosi, coreografa, danzatrice, regista, autrice di spettacoli di teatro danza, con Alter affronta invece il tema dell’incontro come sistema di circostanze in cui esseri distinti si trovano l’uno davanti all’altro e nell’alterità si riconoscono. Luoghi e spazi coabitati da corpi, storie di incontri possibili. Un crocevia di corpi in movimento che diventa occasione di attraversamento di altri mondi.